Atp Roma: Novak Djokovic rovinerà la festa di compleanno a Murray? Chi la spunterà?

Dopo Melbourne e Madrid, ora anche a Roma Novak Djokovic ed Andy Murray si sfideranno nell'ultimo atto di un torneo. Al contrario delle precedenti sfide il britannico in questo momento sembra avere molte più possibilità di vittoria rispetto al serbo, Murray questa settimana è stato più incisivo nei suoi match concedendo ben poco al contrario di Djokovic che ha lasciato qualcosina per strada.

Djokovic-Murray sarà il remake della finale andata in scena la scorsa settimana a Madrid, dove il serbo si è imposto alla fine di tre set lottatissimi con il punteggio di 6-2 3-6 6-3 facendo capire ancora una volta del perchè sia il numero 1 del mondo. Però questa finale ha un gusto diverso rispetto alle altre, non si avverte la solita vittoria scontata di Djokovic ma anzi molti fattori ci fanno capire che stavolta potrebbe scamparla Murray. Un Nole troppo distratto in questa settimana che si è beccato addirittura un 6-0 da Bellucci, mentre nella stessa giornata Murray ne infliggeva uno a Chardy, forse sarà già con la testa a quel maledetto Roland Garros o forse avrà semplicemente sottovalutato l’avversario?

33esimo atto – Sfida numero 33 quella che vede opposti da una parte il numero 1 del mondo Novak Djokovic e dall’altra il numero 2 del mondo Andy Murray, entrambi hanno fatto rispettare le proprie teste di serie spingendosi fino in finale com’era accaduto settimana scorsa a Madrid. Djokovic nettamente in vantaggio negli scontri per 23 vittorie a fronte di sole 9 sconfitte, curiosamente di queste sfide ben 15 sono state delle finali con il serbo che ha vinto le ultime 3. C’è anche da dire che Murray l’anno scorso è stato uno dei pochi ad aver battuto e perfino soffiato un titolo in finale all’invincibile macchina serba. Su terra rossa ci sono solo 4 precedenti tra i due, vinti tutti da Djokovic, ma di queste 4 sfide c’è anche da ricordare una sconfitta al quinto set al Roland Garros dell’anno scorso ed anche una vittoria del serbo a Madrid settimana scorsa però avvenuta in 3 duri set. Lo scozzese solo da un anno ha iniziato a prendere confidenza con la superfice ed infatti i risultati si sono visti: 1 Master 1000 ed una semifinale slam conquistati sulla terra rossa. I due si conoscono a memoria come se fossero fratelli, ormai l’uno conosce le mosse dell’altro ed i rispettivi punti deboli ma la maggior parte delle volte la forza mentale ha la meglio e quella di Djokovic sembra nettamente superiore a quella di Murray. I due dispongono di uno dei migliori rovesci a due mani del circuito, con quel colpo riesco ad alternare potenza e precisione in modo da disegnare perfettamente in campo. Dal punto di vista del gioco una delle cose che il serbo ha in più rispetto allo scozzese è sicuramente la difesa, come un polpo afferra ogni palla con i suoi lunghi tentacoli facendo innervosire l’avversario, la maggior parte delle volte riesce a traformare colpi difensivi in offensivi.

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Percorso parallelo – I due nel corso del torneo hanno fronteggiato un cammino totalmente diverso l’uno dall’altro. Il numero 1 del mondo ha dovuto sudare le cosidette 7 camice in ogni match che ha giocato tranne all’esordio contro il qualificato Stephane Robert. L’incontro più duro e più difficili anche dal punto di vista del punteggio è stato quello contro il giapponese Kei Nishikori, terminato dopo 3 lunghe ore di battaglia. Un Djokovic irriconoscibile, come nel match con Bellucci, va sotto 6-2 nel primo set, nel secondo Nishikori continua la sua prestazione magistrale annullando ben 6 palle break prima di cedere a quella più importante, il set point sul 5-4. Nel terzo set Djokovic va subito avanti di un break e la partita sembra poter girare per il verso giusto ma invece no, il giapponese non si arrende così facilmente ed opera il controbreak nel settimo gioco del set. Nishikori annulla un match point sul 5-4 fino a portare il punteggio al tiebreak e lì getti totalmente la partita dove sul 3-3 pari commette doppio fallo e regala così il minibreak ed infine il match al serbo. Percorso totalmente diverso è quello che ha visto contrapporsi ad Andy Murray, lo scozzese non ha perso neanche un set in tutto il torneo concedendo al massimo 5 game all’interno del set. L’avversario più “ostico” è stato appunto David Goffin che è riuscito a strappargli almeno 5 giochi nel secondo set dopo aver ceduto di schianto il primo per 6-1.

Vittoria Finale – Contrariamente alle altre volte in questo momento Andy Murray potrebbe veramente conquistare il titolo a discapito di un Novak Djokovic poco concetrato e fisicamente un pò giù, al contrario il suo avversario è in splendida forma e sta macinando i suoi avversari concedendogli solo le briciole, lo scozzese sembra deciso a prendersi la rivincita dalla finale persa a Madrid settimana scorsa. Il serbo se vorrà in qualche modo mantenere il titolo dovrà disporre di quella mentalità che lo hanno contraddistinto come numero uno del mondo indiscusso.

Lino Di Bonito

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