David Goffin: “Sono senza parole. Non posso descrivere ciò che sono riuscito a fare…”

Poco fa David Goffin ha battuto il suo idolo Roger Federer. Anche lui è rimasto sorpreso di aver battuto The King: l'inimmaginabile si è avverato

Era stato dato per spacciato da tutti, o quasi, considerando la sua vulnerabilità e poco coraggio nei match che contano, come mostrato a fine 2015 contro Andy Murray nella finale di Coppa Davis contro la Gran Bretagna. Al di là dei confronti con i più forti del circuito, ieri, dopo la schiacciante vittoria su Dominic Thiem, aveva dichiarato di non avere idee per affrontare quel Roger Federer che lo aveva battuto in tutti e 6 primi precedenti. Ed invece, nel day after, David Goffin ha battuto il suo idolo, di cui aveva ancora i poster nella stanza fino a poco tempo fa, portando a casa un risultato inimmaginabile, vincendo per 2-6 6-3 6-4. Una rimonta incredibile, figlia di un Goffin mai datosi per sconfitto e di un Roger troppo passivo e nervoso, atteggiamento che lo ha contraddistinto in tutto l’arco del torneo. Con questa vittoria, Goffin è diventato il 6° giocatore a battere sia Rafael Nadal che Roger Federer nello stesso torneo, confermando un’annata incredibile e rivoluzionaria: il 2017, stagione di grandi ritorni e grandi sorprese. Infatti, al di là della stagione pazzesca del Fedal, ci sono stati anche gli infortuni e le assenze degli altri due Fab Four, di Stan Wawrinka nel finale di stagione e dei discontinui Milos Raonic e Kei Nishikori. In queste ATP Finals, che si concluderanno con una finale inedita, senza neanche un big, rappresentano l’emblema di una possibile rivoluzione, assaggiata già a Milano con le Next Gen. O un possibile remake della stagione 2009, questione di punti di vista forse, ma anche in quel caso la finale fu senza precedenti: Davydenko- Del Potro mentre l’anno prima, erano approdati in semifinale ben 3 debuttanti, proprio come quest’anno. Una coincidenza o la rivoluzione ha avuto inizio?

FINALE- Intanto, domani David Goffin, entusiasta, sfiderà uno tra Grigor Dimitrov e  Jack Sock, sfidanti nella seconda semifinale, e alla domanda su chi preferisce, ha risposto così: ” Jack Sock o Grigor Dimitrov? Se avete seguito le mie partite qui, sapete con chi preferisco giocare (ride). Ma sarà un’altra partita.” Un David Goffin chiaro: arrivato fin qui, in finale, dopo aver vinto per la prima volta contro Roger, diventando il primo belga a raggiungere le Finals, non vuole farsi scrupoli. Considerando come sta giocando bene, come mostrato in tutto l’arco di torneo, perdendo solo da Dimitrov, piuttosto nettamente, non ha più nulla da perdere, per cui darà tutto in campo, come fatto oggi. Naturalmente, sfidare di nuovo il bulgaro, con cui ha perso 6-0 6-2, sarebbe difficile, anche psicologicamente, ma come detto durante l’intervista, sarà tutt’altro match. Roger non aveva mai perso nei 13 match dell’anno indoor, e proprio Goffin era stato uno delle ultime vittime, a Basilea, ove perse 6-1, 6-2. La rivincita è stata servita, soprattutto dopo le altre 6 sconfitte subite contro il Maestro, che conclude una grande stagione senza il 7° titolo a Londra, e con un infortunio, ma che non pare abbia condizionato il match, vinto meritatamente dal #1 belga. La clamorosa sorpresa, permetterà a Goffin di lottare per il suo già miglior risultato in carriera.

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IDOLO- Da quel primo match tra i due, agli ottavi del Roland Garros 2012, è successo tanto: Roger ha vinto altri 3 Slam, compreso Wimbledon di quell’anno, è rinato altre due volte, dopo essere dato per “vecchio” dai critici, mentre di contro, il belga, ha raggiunto due finali di Coppa Davis, più quella delle Finals, crescendo tanto nel suo tennis, superando anche le difficoltà, come l’infortunio alla caviglia di giugno dove tutto ebbe inizio, a Parigi, da lucky loser. Da quel momento, ci sono stati 6 incontri, e al 7° tentativo è stato quello buono, nel momento più importante della stagione. 10 anni di differenza tra i due, i poster nella stanza di Goffin sono ancora impressi nella memoria e nel cuore del belga: la vittoria di oggi contro il suo idolo, è un sogno che si avvera, come quello di ogni bambino che vuole affrontare e battere il suo mito. Quel sogno testimoniato dalle lacrime finali, al termine di un match poco spettacolare, ma ricco di colpi di scena. Era entrato tremando, occhi bassi, del classico giocatore non abituato a certi palcoscenici, ma con il passare del tempo e dei game, ha sciolto il braccio, salendo di livello e sfruttando le difficoltà dell’avversario. Nervoso Roger per come ha giocato in competizione, come Delgado, fisioterapista di Andy Murray, aveva già dichiarato, vedendolo  scarico e stanco. Nervoso allo stesso tempo Goffin, ma per un motivo diverso: l’ansia da prestazione, come dichiarato successivamente. “Era la mia giornata, all’inizio ero molto nervoso, ma poi ho sentito la palla molto bene e Federer mi ha aiutato così tanto alla fine.” Un’analisi lampante, che fa comprendere come sia cresciuto e come sia consapevole di aver compiuto qualcosa che ieri non immaginava neanche lontanamente, considerando i precedenti. Consapevole dell’impresa, Goffin non sa cosa dire:”Non ho parole, non posso descrivere come mi sento. Sono così felice di essere riuscito a giocare a questo livello qui contro Roger.” Ed ora, dopo la sbornia, vi è da portare a termine un’altra impresa: portare le Finals e la Davis a Rocourt, città dov’è nato, per far felice il Belgio, ed issarsi ad eroe nazionale!

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