Maria Sharapova risponde a Wozniacki: “Io sono agli ottavi degli Us Open, lei dov’è?”

La russa risponde alle critiche dell'ex n. 1 danese, che aveva criticato la scelta degli organizzatori di farla giocare sempre sull'Arthur Ashe Stadium: "Se mi mettessero in un parcheggio del Queens sarei comunque contenta".

Maria Sharapova è tornata in grande stile agli Us Open 2017: stanotte ha battuto in due set ( 7-5, 6-2) la 18enne wild card americana Sofia Kenin e si è garantita così un posto agli ottavi di finale. L’ex n. 1 siberiana, vincitrice di 5 prove Slam, dopo il suo ritorno è stata oggetto di numerose critiche da parte di colleghe e addetti ai lavori, l’ultima dei quali è stata la danese Caroline Wozniacki, battuta al secondo turno dalla russa Ekaterina Makarova. Gli argomenti di polemica sono sempre quelli: la sua positività al doping, per cui – secondo alcuni – avrebbe ricevuto una squalifica troppo lieve e le ben sei wild card che nel 2017 gli organizzatori di vari tornei fra cui gli Us Open hanno deciso di dare a Maria Sharapova. Wozniacki l’altro ieri ha lamentato un’altra questione: il fatto che Masha finora ha giocato sempre sull’Arthur Ashe Stadium, mentre lei era stata ‘relegata’ sul Campo 17.

Dopo la vittoria di stanotte arriva pronta la tagliente risposta di Masha: “Non faccio io la programmazione. E comunque io sono una grande combattente: anche se mi mettessero a giocare in un parcheggio nel Queens di New York [un famoso quartiere della Grande Mela], sarei comunque contenta. Tutto quello che importa è che io ora sono agli ottavi degli Us Open, ma non so bene dove sia lei”.

Per ora Maria Sharapova è sicura di rientrare fra le prime 100 del mondo. La vittoria di stanotte contro la giovane Kenin era quasi scontata, anche se Masha ha parlato di lei come un’avversaria pericolosa: “Non aveva nulla da perdere, è sempre pericoloso per chi sta dall’altra parte. All’inizio non vedevo molto bene la pallina, ho fatto un sacco di gratuiti e non colpivo come volevo”. Parlando del lottato primo set e dei lunghi scambi fra le due giocatrici, Masha ha detto: “Sentivo di dover fare il punto quattro volte”. La russa fa sapere che tra le due giocatrici ci sono buoni rapporti: “Ha avuto parole molto gentili per me nello spogliatoio, è stata molto carina”. D’altronde, Sharapova e Kenin hanno molte cose in comune: entrambe nate in Russia, si sono trasferite in Florida da bambine, Sofia a 6 anni, Maria a 9. Chissà se la giovane Kenin riuscirà anche lei a diventare una grande campionessa.

 

0 comments
  1. Io non le avrei risposto per non dare troppo considerazione alle inutili provocazioni verbali, resta il fatto che la Sharapova approda agli ottavi alla faccia di tutti i suoi detrattori. Immensa Maria

    1. Non è cosi Luisa, informati meglio prima di commentare a caso. Il farmaco incriminato è entrato nella lista di quelli proibiti solo a Gennaio 2016, ovvero quando ha subito la sanzione. Prima di allora ha sempre superato i controlli. Siete solo degli haters sfigati!

  2. In linea di principio le osservazioni di Caroline sono condivisibili, bisogna tenere conto che Masha rappresenta uno dei pochissimi motivi d’interesse dell’esangue tabellone femminile che piaccia o meno, il suo appeal è assolutamente incontestabile. Dalla Danese sinceramente mi aspettavo uno stile maggiore rispetto alle sue colleghe che contro la russa hanno veramente esagerato.

  3. Essere numero 1 senza mai aver vinto uno slam pure è una forma di doping… del ranking, ma nessuno si lamenta. La Sharapova, rientra in una guerra fredda alternativa, infatti, i suoi titoli sono ancora tutti lì. Ha pagato i propri errori ed adesso merita di giocare e di voltare pagina. Sinceramente il tennis femminile già è noioso, già senza Williams, sarebbe stato meglio andare a vedere qualche open locale.

  4. Masha riempe gli stadi e se le danno una wild card, il ritorno per gli organizzatori c’è di sicuro.
    Ma non perché sia figa (alta 1,88, migliaia di copertine, decine di sponsor, tra i quali la Porsche) ma perché è puro spettacolo. Magari non le vince tutte, ma che le avversarie se la debbano sudare contro di lei è sempre garantito.
    Per la storia del Doping, si è detto tanto e a sproposito. Masha non era, non è e mai sarà una sportiva scorretta. Ha seguito prescrizioni mediche e si è attenuta scrupolosamente. Assumeva un farmaco lecito fino al 2016 e non è stata debitamente avvisata quando hanno ritenuto che lo stesso in qualche modo migliorava le prestazioni. Lo ha ammesso pubblicamente, ha accettato la squalifica senza inscenare drammi e tragedie, è tornata sommessamente a fare il suo tennis, ha rotto il culo a 4 presuntuose che non la volevano più tra i piedi (ivi compresa Roberta Vinci) e continuerà a romperlo anche a quelli che se ne stanno seduti davanti ad una tastiera perché non hanno altro da fare nella vita. Grazie agli Dei del Tennis per averci mandato Maria Sharapova tra noi… <3

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