Rafael Nadal: “Se torno ai miei livelli, sarà un problema per Novak e gli altri giocatori”

Un rigenerato Rafael Nadal sembra avere le idee molto chiare circa gli obiettivi stagionali e non vuole precludersi nulla. Alla fine del 2015 è sembrato risorgere dalle grigie macerie che lo hanno visto sprofondare nei piani bassi della Top10, ma ora la musica è cambiata. Nadal sta tornando.

Lo spagnolo ammette che non si sentiva così bene all’inizio di una stagione da più di due anni, e crede che se riuscirà ad esprimersi al massimo delle sue potenzialità, sarà finalmente in grado di tornare a battere tutti, Djokovic compreso.

Rafael Nadal è pronto per un 2016 ricco di sfide e nuove vittorie all’orizzonte. Lasciatosi alle spalle un 2015 nel quale solo a sprazzi ha ricordato di essere il tennista capace di vincere 14 Slam, Nadal ha ora intenzione di ingaggiare battaglie come ai bei tempi. “Non mi sono mai trovato così bene all’inizio di una stagione. Sento che il fisico risponde bene per ora”, dice Rafa in un’intervista a “Il Giornale”.

Nadal non perde per nulla la speranza di tornare al suo meglio. “Possiedo grande fiducia di tornare al mio livello. Djokovic è un problema, lo è per tutti. Anche Federer incanta tutti con il suo tennis sempre più competitivo. Ma io sono il problema più grande, ma se la fortuna mi assisterà, non sarà semplice per nessuno. Sarò un problema per Nole e per tutti gli altri giocatori“, afferma convinto.

La ricetta per vincere di nuovo uno Slam è chiara per Rafa. “Lavoro, lavoro e lavoro”, e confessa che ha continuato ad allenarsi giorno dopo giorno nel mese di dicembre. “A differenza di molti tennisti, non ho mai smesso di migliorarmi nel corso degli anni con evoluzioni anche dal punto di vista del gioco. I risultati sono lo specchio di noi stessi. Mi sento meglio ogni giorno. Presto sarò in grado di portare a termine lunghi scambi ad alto livello”, dice Rafa riconoscendo che rimane molto vulnerabile con la sua seconda di servizio, un aspetto su cui si sta allenando senza sosta.

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Rafa parla anche del futuro del tennis nel suo paese, la Spagna. “Non tutte le generazioni possono produrre grandi giocatori che riescano ad essere dei top 10. E’ un ciclo normale che si ripete. Le nostre scuole tennis sono molto buone e gli insegnanti sono tra i migliori al mondo. Nel mese di maggio aprirò ufficialmente una nuova accademia che prenderà il mio nome, al fine di aiutare i ragazzi più talentuosi della penisola.”

All’inizio di quest’anno, il maiorchino ha potuto testare anche la sua nuova racchetta. “Gioco molto bene con il nuovo modello di Babolat. Si tratta di una evoluzione del precedente, che mi permette di potenziare le mie caratteristiche peculiari”.

Per concludere, gli hanno chiesto che cosa preferirebbe quest’anno, tra vincere uno dei quattro tornei del Grande Slam oppure vincere l’oro olimpico. “Dammi una di quelle quattro cose e sarò felice”, afferma Rafa. “Le Olimpiadi valgono come uno Slam per me, che sono legato alla mia nazione. Sarebbe un magnifico epilogo dopo tante sventure che ho avuto e che mi hanno limitato.”

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