La Pulce: Bollettieri e il fantasma di Nadal

Quest’ oggi, abbiamo trovato particolarmente interessante un’intervista rilasciata al sito londinese Independent dal grande coach e scopritore di talenti Nick Bollettieri.

Lo statunitense nella sua riflessione si è concentrato soprattutto sulla crisi che sta attraversando l’attuale numero 10 al mondo Rafa Nadal.

Day Two: The Championships - Wimbledon 2014

“Per anni ho visto sempre la stessa espressione sul volto di Rafael Nadal. Era difficile leggere in lui emozioni. Aveva uno sguardo che sembrava dire al suo avversario: Ti ho preso, amico. Non andrai da nessuna parteQuando vedo Nadal oggi, noto qualcosa di diversoSto iniziando a vedere emozioni sul suo volto che non ero abituato a vedere. Vedo segni di mancanza di fiducia. Vedo un Nadal dubbioso. E appena inizi ad avere dubbi, diventi vulnerabile. Nadal dice di star bene fisicamente e che le ginocchia non sono un problema, ma solo a vederlo mi preoccupo per la sua salute. Non penso che il suo movimento sia quello di sempre. Sono riluttante a giudicare quando non posso essere al 100% sicuro di come sta davvero, ma i miei occhi suggeriscono che potrebbe essere in difficoltà. Ero sempre abituato a vedere che quando gli scambi si allungavano, era in vantaggio Nadal. Il suo atteggiamento verso l”avversario era molto chiaro: Continua, amigo. Se colpisci 10 palle, io ne colpirò 11. Se vorrai colpire 22 palle, sarò contento di colpirne 23. Questo non è quello che vedo oggi – e penso che anche gli altri giocatori stiano iniziando a vedere un cambiamento. Loro capiscono che lui non è il giocatore di sempre. Gli scambi lunghi non necessariamente lo favoriscono. Penso sia una questione di età e di chilometri compiuti. Questo mese Nadal ha compiuto 29 anni. È professionista da quando ne ha 16 e ha disputato quasi 900 match. Tuttavia, a Wimbledon, non puoi togliere dai giochi Nadal. Nonostante abbia perso alcuni match malamente negli ultimi anni, perdendo da Lukas Rosol, Steve Darcis e Nick Kyrgios, non puoi raggiungere 5 finali di Wimbledon senza essere un maestro dei campi in erba” Nick aggiunge infine “Quello che mi preoccupa è: come affronterà i migliori giocatori, come giocherà contro un Federer o un Djokovic o un Andy Murray? Penso che sarà dura per lui battere questi ragazzi, anche se mi auguro di sbagliarmi perchè Nadal è una grande persona”.

Abbiamo voluto riproporvi integralmente la riflessione dello statunitense avendola trovata più che puntuale e veritiera, ormai è lampante, la differenza fondamentale tra il “nuovo” e il “vecchio” Rafa è nell’atteggiamento, nella fiducia in sé stesso, l’ha capito lui per primo, l’hanno capito gli addetti ai lavori e l’hanno capito gli avversari. L’unico che sembra non volerlo capire è  lo zio Tony, che continua a sottovalutare il problema e a non voler far nulla per cambiare le cose.

Dunque a questo punto ci chiediamo: non sarà forse ora di cambiare qualcosa prima che sia troppo tardi?

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