Il dolce e sorridente addio di Roberta Vinci

La campionessa azzurra, presso la sala stampa del Foro Italico, ha confermato il ritiro dalle competizioni. Sorridente come sempre, ha risposto con la nota allegria alle domande dei giornalisti. "Dal Tennis ho ottenuto tutto quello che volevo e non ho rimpianti. Per il momento mi riposerò, domani si vedrà". E ripercorrendo la sua carriera, resta indimenticabile la vittoria su Serena Williams agli US Open del 2015.
Addio Roberta Vinci

E anche questo momento, alla fine, è arrivato. La nostra Roberta Vinci, come annunciato a inizio anno, è ad un passo dal ritiro dalle competizioni. A 35 anni, dopo 10 titoli WTA in singolare, una finale slam, 5 Majors in doppio accanto a Sara Errani e il sogno della top ten raggiunto nel Febbraio del 2016, la tarantina dice addio al Tennis in casa sua, a Roma, tra il pubblico che in questi anni l’ha amata e sostenuta. Non ha rimpianti Roby; è serena, tranquilla e sorridente come sempre. Consapevole che a 35 anni non si è più ragazzine (in realtà lei non è mai stata), che gli acciacchi e le défaillances fisiche non sempre possono essere arrestate, conferma l’irrevocabile saluto al circuito con queste parole: “Nessun ripensamento, non c’è un motivo particolare. Stanchezza fisica, stanchezza mentale, voglia di fare altro. Era arrivato il momento di guardarsi dentro e di prendere delle decisioni. Del resto l’età avanza, si fa fatica ad allenarsi, a trovare nuovi stimoli. E a questa età il recupero dalla fatica diventa sempre più lungo. Non ho rimpianti, il tennis mi ha dato e tolto tanto nella mia vita. Se mi avessero detto, da bambina, che avrei giocato una finale Slam, vinto una Fed Cup, sarei stata top 10 in singolare e numero 1 nel doppio, ecco… avrei risposto che qualcosa non andava e invece ora guardo indietro e non posso che essere felice, ho ottenuto tutto quello che volevo “. La pugliese si racconta così, in un’intervista rilasciata ai microfoni della sala stampa degli Internazionali BNL d’Italia che, domani, la vedranno scendere in campo contro la qualificata Krunic. Potrebbe essere il suo ultimo match? Roberta non sembra essere preoccupata: “Il risultato conta poco, sono curiosa di capire quali saranno le sensazioni subito dopo l’ultima partita: me le immagino come un mix di felicità e di tristezza. Ma era giusto chiudere qui al Foro Italico, è il modo migliore da parte mia per salutare e ringraziare i miei tifosi e tutti gli italiani“. La stella azzurra del Tennis Italiano ancora non sa cosa farà dopo il ritiro; di certo sa che prenderà una lunga vacanza e che vorrà godersi la famiglia, in Puglia. “Ci penserò quando davvero avrò smesso di toccare la racchetta -ha aggiunto Roberta, riferendosi alla fase dopo/tennis- Di sicuro staccherò per un po’ la spina. Tornerò a Taranto dalla mia famiglia e mi godrò il nipotino. Allenare? Sarebbe bello, non solo gli adulti ma anche i bambini. Non so, ma comunque resterò nel mondo del tennis“.

Le magnifiche 4 italiane
Le magnifiche 4 italiane

Ripensando a lei e al lungo cammino compiuto dal 1999 a oggi, tante sono le tappe che hanno caratterizzato la sua carriera. Il torneo di Bali, in cui Roberta ottenne il primo successo WTA in singolare a 18 anni e 7 mesi: da n°174 sconfisse al primo turno l’australiana Annabel Ellwood, n°157. Il lungo e fruttuoso sodalizio con lo storico coach Francesco Cinà, forse la collaborazione più stabile e duratura (18 anni) che la storia del Tennis professionistico annoveri. Lo splendido rapporto, foriero di successi indimenticabili, con Sara Errani, amica sincera e collega con la quale dal 2010 al 2015 ha formato la coppia agonistica più celebre e vincente del nostro sport. Soprannominate Cichis (da chiquita -ragazzina- l’appellativo che la Vinci attribuì alla più giovane compagna quando si conobbero), insieme hanno vinto 22 tornei, tra cui tutti gli Slam (2 volte Melbourne, una volta gli altri), arrivando al primo posto della classifica dal 2012 al 2014. Gli inizi, a livello regionale, assieme a Flavia Pennetta. Da ragazzine under 13 sono state praticamente imbattibili, ma poco dopo si sono fatte notare anche a livello nazionale, vincendo in doppio il torneo dell’Avvenire nel 1997. Il destino le farà ritrovare, una contro l’altra, nella giornata più bella ed entusiasmante per il tennis italiano, la finale US Open del 12 settembre 2015. Flavia trionfò in due set, ma lo scalpo del giorno prima di Roberta su Serena Williams, alla caccia del Grande Slam, fu qualcosa di straordinario, emozionante e commovente allo stesso tempo. Un intero stadio che, fino a pochi minuti prima, le aveva tifato contro sorride e si inchina alla tarantina, durante l’intervista post match, e l’applaude come non mai in occasione della finale. Fu un’apoteosi sportiva del fair play, a cui in America è difficile assistere. Le 4 Fed Cup conquistate, in cui la pugliese è stata protagonista assoluta della generazione d’oro del tennis femminile tricolore: 2006, 2009, 2010 e 2013. In doppio, vanta un record strepitoso di 18 vittorie e una sola sconfitta. Il 22 febbraio 2016, momento in cui si innesta, dopo tanti sacrifici, tra le prime 10 giocatrici del mondo in singolare, col best ranking di numero 7 raggiunto il 9 Aprile 2016. Sarà la più vecchia di sempre a riuscirci (a 33 anni e 4 giorni) e la quarta italiana dopo Pennetta, Schiavone ed Errani. Vi soggiornerà fino al 29 agosto di quello stesso anno.

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Una carriera da incorniciare quindi, uno splendido cammino sportivo di cui resteranno bellissimi ricordi, uniti a qualche piccolo ripensamento per ciò che avrebbe potuto essere se, se e se… Ma ciò che maggiormente rimarrà scolpito di Roberta Vinci negli annali del Tennis, oltre ai risultati, sarà il sorriso, la simpatia, la capacità di non atteggiarsi mai a diva e la straordinaria umiltà con cui ha affrontato tutto il suo percorso sportivo che, dal 1999, l’ha portata ad essere un esempio da seguire per i giovani e gli addetti ai lavori. Roberta ha sempre vinto di fioretto e mai di potenza e siamo certi che il suo addio sarà vissuto allo stesso modo, con sobrietà, semplicità e la consapevolezza che un’altra come lei, all’orizzonte, non c’è.

Vinci 2

0 comments
  1. Mi dispiacerà tanto ma ha scelto lei quindi bisogna rispettarla.Mancherà tantissimo al tennis il suo bel gioco ed anche la sua simpatia.I suoi siparietti con Cina’ erano uno spasso.Buona fortuna Roby per la tua nuova vita.

  2. Robbi mancherà il tuo incredibile rovescio, unico nel circuito femminile e quella indimenticabile finale agli U.S . 0PEN. Spero che il tuo futuro sia cmq nel tennis

  3. Grande, tenace pugliese. Orgoglio di Puglia e dell’Italia! Brava, grazie, hai mostrato al mondo quanto laboriosi, volenterosi siamo noi pugliesi. L’oasi nel deserto! Troppe volte passato volutamente inosservato e sottovalutato! COMPLIMENTI, BUONA VITA NUOVA!

  4. Mi ricordo come fosse ieri la telecronaca di una delle sue primissime comparizioni a Wimbledon, commentata dal grande Gianni Clerici, che la chiamava Robertina… E ne aveva intuito le grandi qualità…

  5. Grande Roberta ci mancherà tantissimo il tuo splendido gioco è la tua simpatia. Sei e sarai sempre una grande atleta e persona. Ti auguro il meglio, che spero , sia nell’ ambito del tennis.

  6. Simpatica solare e dal tennis più bello almeno per me: indimenticabile il tuo rovescio le tue volée le tue demi volée
    La semifinale con Serena vista e rivista dove hai fatto letteralmente impazzire l’americana che non ha saputo capirci niente e facendola invervosire talmente tanto perché pensava di avere già in tasca lo slam americano
    Spero di vederti capitana di Fed Cup con un un gruppo di giovani tenniste che sappiano giocare come hai giocato tu
    Buona nuova vita grande Roberta

  7. Pensavo che se Roberta ne avesse voglia potrebbe diventare la preparatrice della Giorgi, sarebbe la persona adatta a far fare di Camila una giocatrice vincente. I mezzi li ha, il carattere sicuramente trarrebbe beneficio dal rapporto con Roberta, e soprattutto si libererebbe di quel padre che non le fa certo bene.

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