Ferrer a tutto tondo: “Voglio chiudere la carriera senza rimpianti. Felice di ciò che ho vinto”

Il tennista spagnolo, prossimo ad affrontare l'ultima stagione prima dell'addio al tennis, parla degli obiettivi del 2019 volgendo lo sguardo al passato, che lo ha visto centrare una finale Slam e raggiungere la terza piazza mondiale.

Archiviata la sua penultima stagione da tennista professionista, David Ferrer si concede ai microfoni del portale spagnolo Puntodebreak per una piacevole intervista, in cui ha raccontato le varie tappe della carriera, forte di un best ranking di n. 3 del mondo, e le sensazioni in vista dell’addio definitivo al circuito mondiale.

Il tennista di Javea, finalista al Roland Garros nel 2013, ha parlato del ritiro, considerato da molti un boccone molto amaro da digerire: “Penso che questo dispiacere sia già metabolizzato, sto cercando di abituarmi, nonostante abbia ancora dei tornei da disputare. Tra il 2016 e il 2017 ho cominciato ad avvertire l’esigenza di fermarmi, è stato un periodo difficile anche per via della classifica, probabilmente non ho accettato l’uscita dalla top 15. Ora guardando indietro, apprezzo sempre di più ciò che ho fatto e posso dire di potermi ritirare in pace con me stesso. Sono un combattente sul campo, è proprio questo fattore che sto pagando ora. Se non avessi avuto alcune caratteristiche che hanno condizionato il mio fisico, la mia carriera sarebbe proseguita ancora per qualche anno. Il tennis è e sarà sempre la mia vita, ma quando hai una famiglia entri in una fase totalmente nuova e devi cambiare il tuo stile di vita, anche questo ha inciso molto sulla decisione finale“.

Ferrer, da sempre definito come il primo dei mortali, ha raggiunto nel luglio 2013 il miglior piazzamento di numero tre del ranking, centrando 27 titoli e svariati piazzamenti di prestigio negli Slam. Lo spagnolo ha dichiarato di non essersi mai sentito inferiore ai Fab 4: “Ero inferiore a quei mostri sacri del tennis, non che sentissi di esserlo. Anche se mi fossi trovato al top della condizione fisica, sapevo che sarebbe stata un’impresa battere uno di loro, lo dimostra la statistica degli scontri diretti con Federer e Nadal. Non ho mai avuto un colpo risolutore, questo mi ha penalizzato molto in sfide del genere. Come gestisco il fatto di non aver mai vinto un Major? A volte ci penso, ma penso che sia più soddisfacente passare diversi mesi in top 10, che piazzare un exploit casuale. Non cambierei mai la mia carriera con una vittoria Slam, è già gratificante il fatto di aver trascorso lunghi periodi tra i migliori giocatori del mondo, con un passaggio anche in top 3“.

Focus sul 2019. Il 36enne iberico ha confermato che si tratterà dell’ultima stagione nel circuito stilando il calendario degli impegni: “Posso assicurare a tutti che sarà il mio ultimo anno, il mio obiettivo è chiudere in pace con il tennis, senza nessun rimpianto o dispiacere. Giocherò la Hopman Cup, Auckland, Buenos Aires, Acapulco, Barcellona e Madrid, dove con tutta probabilità arriverà il congedo. Non cambierò la mia decisione anche se dovessi vincere qualcuno di questi tornei, vi garantisco che non mancherò a nessuno, ci sono già alcuni ragazzi che in un futuro non troppo lontano potranno diventare i nuovi Ferrer o Nadal, basta avere un po’ di pazienza“.

 

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