Roger Federer potrebbe smettere in Giappone la propria carriera…alle Olimpiadi!

Roger Federer, a margine dell'evento NIke a Tokyo, ha dichiarato di non aver ancora deciso quando smettere. Ritornerà per le Olimpiadi giapponesi del 2020?

Roger Federer, campione dentro e fuori dai campi di tennis: in un evento piuttosto segreto, senza particolare clamore da parte dei media, si è  recato in quel di Tokyo, per presentare la sua nuova linea di scarpe, con la partnership instaurata con Micheal Jordan. L’evento, organizzato dalla Nike, ha permesso all’elvetico di tornare nella capitale giapponese, ove mancava dal 2006, anno in cui vinse il torneo di Tokyo contro Tim Henman. 11 anni di attesa per i tifosi asiatici, che sperano di avere The King alla propria corte nelle prossime Olimpiadi.

L’INTERVISTA- Il numero 2 al mondo, in occasione dell’evento ha rilasciato un’intervista, parlando delle sue ambizioni e dei ricordi legati alla città dov’è in corso il torneo ATP 500. “Sono in Giappone per un breve periodo di due giorni, ieri ho mangiato sushi e shabu shabu, sono andato al karaoke per la prima volta e ho goduto del Giappone”, ha dichiarato un Roger particolarmente attratto dalla cultura e dal cibo asiatico, che potrebbero portarlo a ritornare sull’isola di Honshū. Ma l’elvetico non si limitato solo a parlare dell’ottima cucina giapponese, ma anche di un ritorno certo in Giappone, nel breve periodo, e non dopo quasi un decennio come accaduto in quest’occasione. “Non so perché ci sia voluto così tanto tempo per tornare in Giappone” e prosegue dicendo: “Non riesco ancora a dire se parteciperò ai Giochi Olimpici del 2020, ma tornerò sicuramente nel prossimo futuro!” Una notizia fresca per i tifosi dello svizzero, per gli appassionati dello sport più nobile del mondo, ma soprattutto per il tennis. The Swiss Maestro ha parlato chiaramente della sua intenzione di ritornare nello Stato insulare, ma se dovesse addirittura tornare come giocatore, ne gioverebbero sia il movimento tennistico che olimpico, dato che significherebbe avere uno svizzero ancora in condizione e motivato, nonostante 39 anni sul groppone se dovesse decidere di continuare. Tutto dipenderà dal fisico e dalla concorrenza, e come ha mostrato quest’anno, parteciperà solo se competitivo, anche per preservare il suo tennis nei prossimi anni, e continuare a deliziare il pubblico con le sue gesta.

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VOGLIA DI RIVALSA- Il tennista elvetico potrebbe dunque decidere di arrivare al 2020, ma per quale motivo? Semplice, provare a collezionare l’unico tassello per completare il puzzle del suo meraviglioso palmares. Quell’oro olimpico, vinto invece in doppio nel 2008 con Stanislas Wawrinka, che manca alla sua gloriosa carriera, potrebbe spingerlo a giocare fino ad un’età avanzata. Un’idea rivoluzionaria, autentica, giocare ancora a 39 anni oggigiorno, ma che se confrontato al passato, rappresenterebbe solo una sorta di certezza: Roger Federer, è un giocatore venuto dagli anni ’70-’80, per stile e età, che ha dato al tennis odierno, una macchia di passato e del tennis 2.0. Lo svizzero non ha un gran rapporto con le Olimpiadi, nonostante si sia giocato sempre su superfici a lui favorevoli: ad Atene nel 2004, venne eliminato da Tomas Berdych al secondo turno, 4 anni dopo a Pechino, perse ai quarti di finale contro James Blake, per poi rifarsi in doppio, mostrando uno scarso feeling con i Giochi Olimpici, pur avendo sorteggi favorevoli. Nel 2012 il grande rimpianto, nel suo giardino di Wimbledon, dopo la vittoria di un mese prima sull’erba londinese, con l’ultimo Slam vinto prima dei due Major di quest’anno, si materializza la storia. Nella semifinale delle Olimpiadi londinesi, gioca il match al meglio dei 3 set più lungo dell’Era Open, 4 ore e 26 minuti, contro quel Juan Martin Del Potro che 3 anni prima l’aveva battuto nel 2009 agli Us Open. Il match, vinto dallo svizzero in rimonta, 3-6 7-6 19-17, ha ripercussioni sulla condizione fisica precaria, favorendo Andy Murray alla conquista del primo dei due ori olimpici, peraltro consecutivi, in carriera. L’anno dopo, il buon vecchio Andy, scriverà ancora la storia all’All England Club, diventando il primo britannico a vincere Wimbledon dopo 76 anni, dal mitico Fred Perry; nel 2015 vince la Coppa Davis mentre nel 2016 bisserà il successo a Londra e alle Olimpiadi di Rio e conquistando la posizione numero 1, sfruttando il suo momento, con il periodo di anarchia nel circuito. Proprio a Rio, dove si sono svolti gli ultimi Giochi Olimpici, Roger non vi ha preso parte, per via degli infortuni che lo hanno portato ad un passo dal ritiro. Ma dopo il periodo di riposo, ecco il meraviglioso 2017, dividendosi equamente gli Slam con Rafael Nadal, con il ritorno di entrambi in testa alla classifica mondiale. Ed ora che la fine della stagione si avvicina, lo svizzero già sta programmando la prossima stagione, pardon, le prossime, con l’obiettivo di rinnovarsi e vincere ancora. Con un occhio sulle Olimpiadi 2020, dove potrebbe dimenticare le delusioni olimpiche, l’argento di Londra e chiudere in grande stile la propria carriera in quel di Tokyo. A te la scelta Roger!

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