Leo Borg: l’ultimo tennista figlio d’arte

Vincitore del campionato svedese u16, Leo Borg ha già richiamato gli occhi del grande pubblico, anche per aver recitato la parte del padre da piccolo nel film "Borg vs McEnroe". Ecco una carrellata dei tennisti figli d'arte

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Tre nomi, due passaporti, un rovescio a una mano che sembra uscito da un manuale degli anni ’30. Così Curry Kirkpatrick descrive su Sports Illustrated Christophe Roger-Vasselin, sorprendente semifinalista del Roland Garros 1983. Ha perso sei volte al primo turno nello slam di casa il francese di madre inglese, di Putney.  Roger-Vasselin, numero 129 del mondo, alla Porte d’Auteuil rimonta uno svantaggio di due set al terzo turno contro Heinz Gunthardt e firma la grande impresa nei quarti di finale. Roger-Vasselin, in quel momento noto solo per aver giocato qualche anno prima con la “racchetta spaghetti” (perdendoci in finale da Vilas alla Coppa Porée del 1977), batte Jimmy Connors 64 64 76 e arriva in semifinale contro Yannick Noah. Sono i primi francesi in semifinale nello slam di casa dal 1972, quando ci arrivò Patrick Proisy, il cognato di Noah, che nel 1983 firmerà l’unica vittoria transalpina al Roland Garros e l’ultima in un major nell’era open.
Da anni Christophe si occupa della scuola di tennis Flandrin. Da quando ha smesso di giocare ha organizzato stage di tennis, ha seguito ragazzi giovani, allenando la nazionale juniores francese e il figlio Edouard, tra i 15 e i 17 anni. “Trent’anni fa era molto più facile arrivare top-100” ha detto in un’intervista a Le Figaro. “Oggi il tennis è uno sport olimpico, è uno sport globale, si guadagna molto di più, c’è la televisione: insomma, è un altro mondo”. Al Roland Garros non è mai andato oltre il terzo turno, raggiunto alla prima partecipazione, nel 2007. Nel 2009 rimane profondamente toccato dalla morte di Mathieu Montcourt. A fine 2009 ottiene la sua prima vittoria contro un top-20 in carriera, battendo Juan Martin Del Potro a Tokyo, dove piega anche Jurgen Melzer prima di cedere nei quarti contro Lleyton Hewitt. A giugno 2012 ha toccato il suo best ranking, di numero 67 del mondo, culmine di una stagione che l’ha visto giocare tre quarti di finale nel circuito maggiore: a Marsiglia, a ‘s-Hertogenbosch e a Mosca. Nel 2014 però ha raggiunto addirittura la posizione numero 35 al mondo, in seguito alle due finali in poco tempo di Delray Beach e Chennai.
Ma grandi soddisfazioni sono arrivate nel doppio, quello maschile in coppia con Nicholas Mahut, presenti anche nella squadra di Coppa Davis, vincendo il RG 2014 e ottenendo le semifinali alle Finals nello stesso anno e raggiungendo la finale a Wimbledon nel 2016, e quello misto, con le due semifinali di fila a Parigi. Vanta un best ranking di sesto al mondo e nel paese transalpino verrà certamente ricordato per le grandi vittorie ottenute in questa specialità. Il padre si è tolto la soddisfazione di vincere due trofei, a Parigi e Vienna, mentre il figlio ha brillato in doppio: i Roger-Vasselin, nati per sorprendere.

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