Daria Gavrilova, la mangiatrice di top 10 alla riscossa

Daria Gavrilova, russa naturalizzata australiana, ha firmato una delle tante sorprese di questi Australian Open, estromettendo dal torneo Petra Kvitova. Daria, tennista piccola, ma grintosa, ha dimostrato che le promesse espresse a livello giovanile possono essere mantenute.

Dice il saggio: l’apparenza inganna. Dice un altro saggio: nella botte piccola c’è il vino buono. Daria Gavrilova, australiana di Mosca, è una conferma che i detti popolari spesso ci azzeccano. La 22enne russa, naturalizzata australiana, sta dimostrando che le buone premesse, espresse a livello giovanile, possono essere promesse mantenute. Agli Australian Open, la giovane campionessa, un concentrato di grinta e talento che esplodono dal suo metro e 66 di altezza, si è messa subito in evidenza, eliminando dalla prima prova dell’anno dello Slam Petra Kvitova, testa di serie numero 6 e atleta decisamente più esperta. Ma Daria il timore reverenziale lo ha lasciato nello spogliatoio, scendendo in campo decisa a superare qualsiasi ostacolo oltre il pronostico, ma non le sue aspettative. Crederci prima di tutto, e il risultato è arrivato.

Non è un caso che, come ha dichiarato la stessa Gavrilova, individui in Lleyton Hewitt la sua fonte di maggiore ispirazione, uno che di grinta e “cattiveria” agonistica ne sa qualcosa. Qualcosa dal suo ormai connazionale Daria ha preso e lo dimostra in campo. Uno “scalpo” importante a Melbourne, ma non una novità. Visto che di ex numero uno ne ha battuto un’altra: Ana Ivanovic nello specifico, superata nell’ultima edizione degli Internazionali d’Italia che l’hanno vista arrivare alle semifinali. Un torneo particolarmente brillante, dove l’australiana ha eliminato in ordine la Soler Espinosa e la Bencic, quindi la Ivanovic, numero 7 del mondo; negli ottavi di finale ha la meglio sulla svizzera Timea Bacsinszky e nei quarti sulla Mchale. Si deve arrendere a Maria Sharapova, ma dopo una prova molto convincente.

Gavrilova australia

Il feeling con le prove dello Slam inizia dai tornei giovanili. Nel 2009 è arrivata in finale al Roland Garros, venendo sconfitta da Kristina Mladenovic per 6–3, 6–2. Al torneo di Wimbledon viene sconfitta da Akikp Omae. Nel 2010, vince, invece, l’Us Open, superando in finale Julija Putinceva con il punteggio di 6-3, 6-2, mentre nel doppio, con Irina Chromaceva, è arrivata alle semifinali, perdendo contro Timea Babos e Sloane Stephens, che poi hanno vinto il torneo la competizione. Quarti di finale agli Australian Open dello stesso anno, eliminata da Karolina Pliskova con il punteggio di 6-1 7-5. Nel suo palmares anche la medaglia d’oro nel singolo femminile dei Giochi olimpici giovanili: in finale ha battuto Zheng Saisai per 2-6, 6-0, 6-2. Un recente passato importante e un presente che si sta facendo importante, passo dopo passo. L’exploit contro Kvitova, alla luce di quanto dimostrato finora, non arriva quindi per caso, ma è frutto di una costante crescita Sostanza e carattere fanno di questa giovane tennista una delle emergenti più interessanti.

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