Fabio d’Italia

Fabio Fognini trascina la squadra nei quarti di Davis. Il ligure, decisivo in singolo ed in doppio, sta finalmente dando voce al suo talento. A Mar del Plata si è comportato da vero n.1. di Lorenza Paolucci

Si dice che in  Coppa Davis e Fed Cup la vittoria sia sempre del gruppo e mai del singolo. E’ giusto, giustissimo ma quando porti a casa due punti e mezzo su tre, non si può certo fare gli indifferenti.

Fabio Fognini si è preso l’ Italia, prima con i successi nel circuito, poi con quelli in Davis o viceversa, fate voi. Da quando nel settembre 2012 vinse il match decisivo che riportò la squadra di Capitan Barazzutti in Serie A, Fabio non si è più fermato. E’ diventato un punto fermo in doppio ed in singolare, il peso della responsabilità in maglia azzurra lo ha reso più quadrato in campo.

In Coppa Davis il “pazzo Fogna” raramente si estranea dal match e perde la testa come gli capita quando gioca per se stesso. Forse proprio questo lo ha aiutato a crescere anche al di fuori della dimensione della squadra, a dimostrazione che Davis e Fed Cup non sono competizioni poi così inutili ma possono essere importanti per formare un atleta.
A Mar del Plata Fognini è stato praticamente perfetto, il vero n.1 della squadra. Ha dovuto rimediare all’inaspettato scivolone di Andreas Seppi contro Berlocq, nel singolare che sembrava spaventare meno. Fabio è entrato in campo con la pressione di una sfida che si presentava già decisiva ed ha regolato in tre set un ex top ten come Juan Monaco, avversario contro il quale aveva sempre perso.
Decisivo anche nel doppio con Simone Bolelli che ci ha regalato il vantaggio. Finalmente l’Italia di Davis ha trovato la sua coppia d’oro, dopo anni passati dal capitano Barazzutti a mischiare le carte, a trovare combinazioni spesso deludenti.
Domenica nel match che ci ha regalato la vittoria ha superato soffrendo un Berlocq mai domo, in grado di rimontare un set, nell’unico momento di smarrimento dell’azzurro. Una sfida ad alta tensione, dove il pubblico (molto scorretto), lo ha beccato più volte. Lui come di consueto non ha saputo resistere alla tentazione di provocare a sua volta ma è stato bravo a non farsi condizionare.
E’ il miglior Fognini della sua carriera, nella settimana del best ranking (n.15 ATP) Fabio ha dimostrato di essere cresciuto, di avere le spalle larghe per essere la punta di diamante del tennis italiano.  Gli mancavano le prestazioni negli Slam ed in Australia sono arrivate anche quelle, ora deve solo dare continuità ai propri risultati ed un posto tra i primi 10 potrebbe arrivare.
Che avesse il braccio migliore tra gli italiani lo si è sempre saputo, lo ha sempre saputo anche lui ma solo adesso sta dimostrando veramente il suo valore, non solo come atleta ma anche come uomo. Fabio ama giocare per l’Italia e si sta consacrando come un ottimo uomo Davis, dopo il match point contro Berlocq ha disegnato delle iniziali sulla terra e l’ha baciata.
Certo è un istintivo, può essere un personaggio scomodo, specie per i tifosi avversari ma fuori dal campo è ironico e simpatico e noi italiani ce lo teniamo stretto.
L’ultimo sforzo per Fabio sarebbe quello di cambiare atteggiamento quando affronta un top player, non partire già battuto come successo con Djokovic a Melbourne ma essere consapevole che con i propri mezzi può fare lo sgambetto a chiunque.
Nei quarti  troveremo la Gran Bretagna del solo Murray, da affrontare in casa e sul rosso lo scozzese non è imbattibile. Saremo noi a partire favoriti.
Ce la giocheremo fino all’ultimo, consapevoli di avere una squadra competitiva ed un Fognini in più.

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