Johanna Konta, un 2016 come punto di partenza

Quest'anno la 25enne britannica ha vissuto il suo miglior anno da quando è diventata professionista, vincendo il primo torneo a Stanford e raggiungendo le semifinali degli Australian Open. Una stagione da incorniciare, dove ha mancato di pochissimo le Finals di Singapore

Nove mesi. Quante cose possono cambiare in questo arco di tempo? Sicuramente — osservando l’annata di Johanna Konta — la carriera di una tennista. All’inizio del 2016, la britannica occupava la 47esima posizione del ranking; poche settimane fa ha rischiato di partecipare alle WTA Finals di Singapore. Una progressione comunque stupefacente.

I NUMERI – Per chi ha seguito la stagione trovare questa 25enne nei primissimi posti di alcune statistiche non è bizzarro. Quelle che colpiscono maggiormente sono tre: seconda dietro Angelique Kerber per incontri vinti contro le Top 10 (7/12); piazza d’onore anche nei tie break conquistati (12/2); ma soprattutto, prima nella percentuale di punti vinti con la seconda di servizio (52,6%).

I RISULTATI – Il 2016 della Konta è iniziato nel migliore dei modi, dato che nel primo Slam stagionale, ha raggiunto la semifinale. Nel penultimo atto degli Australian Open si è dovuta arrendere a Angelique Kerber (5-7; 2-6). Prima della sconfitta con la futura numero uno, la britannica aveva sconfitto giocatrici del calibro di Venus Williams (6-4; 6-2) e Ekaterina Makarova (4-6; 6-4; 8-6). La Konta ha dimostrato le sue indubbie qualità sulle superfici veloci, quelle che predilige. Infatti nel periodo estivo ha vissuto il suo momento migliore. Semifinalista all’Aegon International di Eastbourne, città dove risiede. Poi, a luglio, ha portato a casa il primo torneo Wta della carriera, a Stanford. A farne le spese ancora una volta la più anziana delle sorelle Williams (7-5; 5-7; 6-2). Anche alle Olimpiadi si è confermata come una delle migliori tenniste del mondo: a Rio, Johanna ha raggiunto i quarti, dove è stata respinta dal “muro” Kerber. Nel penultimo torneo che ha disputato, quello di Pechino, ha agguantato la finale, poi persa con Agnieszka Radwanska (4-6; 2-6). Sfumata la partecipazione al Masters per una manciata di punti, ha partecipato al Masters B di Zhuhai, arrendendosi solo nella semifinale.

STILE DI GIOCO – L’arma vincente di Johanna è l’efficacia del servizio (quarta nella classifica WTA degli ace, 269 in 64 match). Il lato destro è quello più debole, dato che è riuscita a dotarsi di un buon dritto soltanto nel corso degli anni. Invece, il rovescio bimane è più naturale e consistente. Ama giocare da fondo campo, dove grazie alle sue naturali doti atletiche (da adolescente correva gli 800m piani) può sfruttare la sua solidità.

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