Ryan Harrison, il diamante torna a brillare

Lo statunitense parteciperà alle ATP Finals di doppio, provando ad inseguire un'impresa visto l'arduo girone in cui è capitato. E chissà che vincere nel doppio non lo rilanci anche nel singolare, dove le potenzialità certo non mancano

Lo statunitense allenato da Davide Sanguinetti giunto ai suoi 25 anni recupera le sensazioni positive dopo un anno molto particolare. Sarà a Londra per le ATP Finals di doppio. Sembrava aver perso il treno per il grande tennis, ma non è mai troppo tardi per far si che il talento trovi il suo posto e conceda gioie. Ryan Harrison non dà ancora la sensazione di poter soddisfare le grandi aspettative che erano state riposte su di lui quando era nel circuito juniores, ma può essere orgoglioso di aver fatto qualche cosa di grandioso. Uscire da un lungo tunnel di sconfitte. Ha assaporato il gusto amaro del fallimento e dell’oblio dopo alcune stagioni negative sembrava dover affondare senza remissioni, ma nel 2017 è riuscito a ritrovarsi e a giocare un buon livello di tennis.

Nel biennio 2011 – 2012 Ryan sembrava destinato alla gloria. Si è parlava solo dei suoi progressi e della sua più che promettente carriera da professionista. Ma improvvisamente precipita nell’abisso assoluto. Harrison non è riuscito a sopportare la pressione costante dei media e dei fan unita l’aspettativa di dover vincere ogni partita. Dopo anni di viaggi in giro per i campi di mezzo mondo con il suo nome nel dimenticatoio Harrison si è guardato dentro e ha deciso di ricostruire l’edificio dalle fondamenta, con umiltà e la giusta motivazione per tornare a divertirsi sul campo da tennis. “Quando sei in un brutto momento, tutti ti trattano come se non fossi degno di far parte del circuito, ma ho combattuto per dimostrare che ho ancora qualche cosa da dire, ho toccato il fondo e ho dovuto decidere se volevo essere ancora un giocatore professionista” ha detto a Tennismash. “Lasciavo il campo con la sensazione di non migliorare, che ero lontano dai risultati che volevo ottenere, il mio peggior nemico ero io stesso, mi ha preso il panico e ho perso il controllo emotivo” dice un Harrison che non vuole più autocommiserarsi. “Chiedo solo di godermi ogni momento” dichiara lo statunitense emozionato.

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L’atleta è stato ripagato del lavoro e degli sforzi compiuti, ha iniziato la stagione alla posizione n°90 della classifica ATP chiudendo alla posizione 47 raggiungendo il best ranking al n° 40. Ha chiuso la stagione con grande orgoglio, con uno score di 19 partite vinte un torneo Challenger Tour a Dallas e il suo primo torneo ATP 250 a Memphis. La stagione è stata lunga e il buon cammino di Harrison non si è limitato soltanto ai tornei di singolare. “Non sapevo se avessi davvero chance di vincere un torneo ATP in carriera. La verità è che è stato molto emozionante vincere a Memphis”, dichiara Ryan. “Sento che sto competendo bene e che sto migliorando molto la mia attitudine e la mentalità, sono un giocatore stabile e duro da affrontare. Voglio continuare a migliorare e i risultati arriveranno da soli se continuo su questa strada”. Non è facile combinare una carriera proficua in singolare con un altrettanto vincente in doppio, però è riuscito in questa impresa in questa stagione lo statunitense.

A conferma del suo amore per il tennis e del duro lavoro svolto l’americano si è qualificato per le ATP Finals di doppio, grazie al trionfo ottenuto al Rorland Garros in coppia con Michael Venus. Ha chiuso la stagione con uno score di 21 vittorie e 16 sconfitte vincendo anche il titolo all’Estoril, la finale a Memphis, la semifinale a Cincinnati e il prestigioso quarto di finale a Wimbledon. Si intende a meraviglia con l’amico neozelandese e insieme vogliono chiudere alla grande la stagione alla O2 Arena. Nel loro girone sono stati sorteggiati insieme ai campioni in carica Peers – Kontinen, a Herbert – Mahut e Tecau – Rojer. Un gruppo molto competitivo che non li vede tra i favoriti, ma di sicuro giocheranno al 100% onorando al meglio la loro partecipazione come hanno fatto durante tutto l’anno. Ryan Harrison sembra oggi un giocatore recuperato che potrebbe finalmente sfruttare l’enorme potenziale da tutti riconosciutogli.

Di Franco Campagna

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