Nadal, come sconfiggerlo a Parigi? Soderling ha la risposta

Lo svedese annuncia la ricetta segreta, ma troppi elementi portano ad annunciarlo vincitore anche in questa edizione

La bellezza dello sport sta nel non sapere mai che cosa succederà quando si arriva allo stadio o si guarda la TV. L’unica cosa certa, però, è Nadal che vince il Roland Garros. Ma lui non si sente giovane e favorito come una volta: “Il mio corpo ha 40 anni”.

Alcuni dicono che battere Rafa in cinque set sulla terra sia la cosa più difficile nello sport, non solo nel tennis. E sono d’accordo” – dice il sette volte campione Slam John McEnroe. Da quando ha debuttato da teenager nel 2005, Nadal ha vinto 10 titoli al Roland Garros, nessuno ne ha mai vinti così tanti in un torneo del Grande Slam. E allo spagnolo, prima di alzare la Coppa dei Moschettieri, toccherà il quinto del seeding Juan Martin del Potro in semifinale.

Ma che cosa rendono il re della terra quasi infermabile su questa superficie? E come si può fermare nei cinque set a Parigi? Rispondono, per la BBC, gli ex campioni John McEnroe, Michael Chang e Pat Cash, assieme a qualche giornalista ed esperto. Nadal ha vinto 37 set di fila al Roland Garros, sorpassando la sua miglior striscia di 32,prima che Diego Schwartzman lo fermasse: mancava poco al record di tutti i tempi di Bjorn Borg, con 41 set. Lo svedese ha vinto sei French Open tra il 1974 e il 1981, stabilendo un record assoluto, prima che Nadal lo superasse nel 2012

Ho giocato nell’era in cui pensavo ci fosse il migliore, ovvero Borg. Nadal lo oscura“, dice McEnroe, finalista a Parigi nel 1984. L’arma principale di Rafa è quel dritto arcuato che è ben presto diventato il suo marchio di fabbrica. Nessuno ha una percentuale più alta dello spagnolo per quanto riguarda i vincenti di dritto, ben il 12% arriva da questo colpo. Questo, secondo Chang, va aggiunto al suo veloce movimento e al suo incredibile atletismo: “Ha la capacità di essere in grado di colpire un sacco di diritti e muoversi molto bene sulla terra. Sa come gestire gli angoli per deposizionare gli avversari. E’ molto aggressivo, anche paziente quando ha bisogno di esserlo, ma per la maggior parte del tempo si impegna a trovare il colpo che vuole. Ti manipola, facendoti muovere e aprendosi spazi dove per lui è facile avanzare”. Inoltre, Nadal è mancino, il che si somma a tutti gli altri attributi: “Se Rafa fosse stato destro non avrei pensato che il suo gioco fosse stato così efficace. Essere mancino significa che devi agire il maniera totalmente contraria.

Nel tennis, il secondo servizio è un’ancora di sicurezza che permette ai giocatori di rischiare il primo, sapendo che hanno una seconda chance. I secondi servizi sono più lenti e più deboli e in contesto maschile, sono i momenti dove la posta in palio si alza, dice la giornalista di tennis Amy Lundy: “Nadal lo usa per schiantare i suoi avversari. Per molti dei tennisti professionisti, il 50% dei punti con le seconde palle è considerato buono. Rafa sulla terra ha una percentuale di punti con la seconda del 66%.

La terra è la superficie naturale per i giocatori spagnoli, con più di 100.000 campi nel paese. Persino i piccoli paesi ne hanno uno. Perciò non sorprende il fatto che Nadal sia l’ultimo di una lunga striscia di successi spagnoli al Roland Garros. Le 10 vittorie di Nadal, da sommare ai trionfi di Sergi Bruguera (due volte), Carlos Moya, Albert Costa e Juan Carlos Ferrero, mostrano che la Spagna ha portato 15 campioni su 25. “Il Roland Garros è sempre stato il torneo più speciale per noi” – dice Joan Solsona, commentatrice di tennis per Marca. “Questo implica la maniera in cui prepari un tennista, vuoi che sia forte sulla terra“. Il maiorchino Nadal ha calpestato la terra rossa a quattro anni per la prima volta, al suo circolo di Manacor con suo zio Toni: “Nadal arriva da una piccola città di 40.000 abitanti e il suo club ha cinque o sei campi in terra” – dice Solsona – “Siamo fortunati perché la Spagna è un paese soleggiato e questo ha un grande effetto. I campi rimangono in buone condizioni e significa che puoi sfruttarli tutto l’anno. Giocare sulla terra inoltre è la miglior cosa per i bambini perché è più facile muoversi e non significa doversi infortunare molto.

La terra rallenta la palla di più rispetto all’erba, permettendo a Nadal di usare il suo atletismo per costruirsi i punti e impostare quel famigerato dritto. In poche parole, lo aiuta a colpire la palla più forte e con precisione, mentre le temperature calde aiutano Rafa a far rimbalzare la palla più alta. Dunque come sconfiggerlo? Nadal ha perso solo 3 volte al quinto al Roland Garros, una di queste si è dovuto ritirare contro Marcel Granollers, al secondo turno dell’edizione 2016. Il rivale Novak Djokovic è stato l’ultimo a batterlo realmente, vincendo in tre set nei quarti di finale del 2015. Nole era il favorito, era il numero uno del mondo e arrivava da una striscia di 26 vittorie consecutive. La prima sconfitta di Nadal, invece, è stata scioccante: agli ottavi del 2009 perse contro Robin Soderling, svedese che mai prima di allora aveva raggiunto la seconda settimana di uno Slam: “Quel giorno tutto funzionò. Devi essere estremamente aggressivo. Non c’è altro modo di batterlo sulla terra. Devi giocare un po’ più piatto del solido, vicino alla linea di fondo e prenderti le tue chances. Bisogna giocare con poco margine e prendersi dei rischi, nessuno lo sconfigge stando due metri dietro la linea. Devi essere tu a prendere l’iniziativa.

La ricetta di Soderling è chiara, ma metterla in pratica è un’altra cosa. Rafa, però, sembra ancora più forte di allora e sembra vivere una seconda giovinezza. Esattamente come Cristiano Ronaldo, giocatore del Real Madrid (club di cui è tifosissimo Nadal), che i medici hanno dichiarato avere un’età corporea di 23 anni, rispetto ai 33 anagrafici. Nadal ha la stessa età, ma non si sente così: “Il mio corpo ha circa 40 anni, ma non sono concentrato su questo. Sto solo giocando a tennis, non sono interessato a queste cose, non si può sapere in realtà quanto sia vecchio il tuo corpo. Ho 32 anni e sono così. Sono felice, accetto la mia età. Cerco di adattare tutti i cambiamenti che il mio corpo ha subito durante gli anni. Ci sono cose che ho perso e altre che ho guadagnato e sto provando a migliorare sempre. Sono felice per Cristiano, se il suo corpo ha 23 anni.

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