Roland Garros, finale: Djokovic e l’immortalità tennistica

Una manciata di ore ci separano dall'ultimo atto del Major parigino. Il numero 1 del circuito, vincendo, diventerebbe l'ottavo giocatore della storia in grado di conquistare il Grand Slam. Nell'epilogo del Philippe Chatrier, il serbo tenterà per la quarta volta di aggiudicarsi la vittoria che lo consegnerebbe alla leggenda.

Parigi. La Capitale francese, oltre a rappresentare da sempre la destinazione dei romantici e degli innamorati, è anche la meta finale di un uomo di 29 anni. A poche ore dalla finalissima del Roland Garros, Novak Djokovic ha la quarta possibilità di conquistare il Grand Slam, facendo il suo ingresso definitivo nell’Olimpo del tennis. Precisiamo subito che il numero 1 del mondo ha già scritto pagine irripetibili di questo sport, infatti molti esperti lo ritengono il giocatore più forte di sempre. Adesso soltanto la Coppa dei Moschettieri separa il campione di Belgrado dalla Storia. Perché se vuoi essere ricordato come il signore assoluto di questa disciplina, non puoi che far parte del magnifico club dei sette. Fred Perry, Don Budge, Rod Laver, Roy Emerson, Andre Agassi, Roger Federer e Rafael Nadal hanno messo nelle loro bacheche tutti i Majors. Il prossimo sarà Djokovic?

I più attenti possono replicare che anche altre leggende della racchetta non hanno compiuto il Grand Slam. Pensiamo a gente del calibro di McEnroe, Borg, Lendl e Sampras. Senza dubbio campionissimi del passato, che al pari dell’attuale dominatore del circuito, si sono fermati sul più bello. Djokovic deve evitare proprio questo: essere etichettato come chi è stato capace di primeggiare per anni, ma non è stato in grado di far suo l’ultimo torneo che vale l’immortalità tennistica.

Nelle ultime stagioni, Nadal, Federer e Wawrinka hanno negato al serbo l’Open di Francia. Lo spagnolo nelle finali del 2012 e del 2014, ma anche con l’epica semifinale del 2013, terminata 9-7 al quinto set. Nel 2011 il sogno di Nole si è infranto al penultimo atto proprio con il “Divino” svizzero. Infine, un anno fa con uno “Stanimal” in giornata di grazia (6-4, 4-6, 3-6, 4-6).

La finale di oggi potrebbe rappresentare la terza svolta nella vita professionale di Djokovic? Le prime due risalgono al 2010: vittoria della Coppa Davis e cambio di alimentazione, tappe imprescindibili che lo hanno portato all’attuale livello. La 34esima battaglia della carriera con Andy Murray si preannuncia infuocata e foriera di due certezze. Un’eventuale sconfitta non arresterebbe la ferrea volontà agonistica, dimostrata in ogni torneo dal numero 1. Invece, se quest’ultimo uscisse dal campo con il trofeo tra le braccia, la sua carriera raggiungerebbe la meta finale: Parigi, il Grand Slam.

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