Roland Garros: Tsonga doma Nishikori, semifinale per lui

Tsonga in formato deluxe accede in semifinale portando la Francia in paradiso. Nishikori entra tardi nel match e poi cede nel finale. Paura sugli spalti per un pannello del rivestimento della tribuna stampa che cade su un gruppo di tifosi, per fortuna senza conseguenze.

Finché un pannello metallico che faceva da rivestimento alle tribune televisive non è caduto su un drappello di ignari spettatori per il forte vento, l’unica calamità naturale sul centrale del Roland Garros si chiamava Jo Wilfried Tsonga. A farne le spese un frastornato Kei Nishikori. Infatti sul 6-1 5-2 un trasfigurato Tsonga stava dominando non solo il fortissimo vento che ha caratterizzato la giornata parigina, ma anche il giocatore nipponico, decisamente accreditato da tutti gli esperti come logico favorito per l’accesso alle semifinali, anche alla luce del gioco espresso finora.

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Tsonga stava fino a quel momento servendo in modo efficacissimo, ma soprattutto governava lo scambio da fondo saggiamente, giocando centrale in top con ampio margine di sicurezza sulla rete, come prevede il manuale del tennis in caso di vento forte. Nishikori non trovava il timing giusto sulla palla, sbagliava tanto (9 drop-shot di dritto sbagliati) ed appariva in confusione tattica, oltre che in netta difficoltà sul servizio.

Alla ripresa qualche segnale di cambiamento: la lunga pausa necessaria a soccorrere i lievi feriti dal pannello consentiva a Nishikori di raccogliere le idee e le forze, mentre forse Jo Wilfried iniziava a realizzare di essere molto vicino alla semifinale nello slam di casa: così, alla ripresa del gioco il transalpino appariva contratto, perdeva il servizio per la seconda volta dal 4 a 0 del primo set e assisteva al rientro nel match di Nishikori. Ma il vantaggio di due break era sufficiente a portare a casa la seconda frazione, aiutato da due cannonate di servizio.
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Terzo set. Il giapponese appare più solido, ha ripreso fiducia nel servizio e gli uno/due di Tsonga non fanno più male. Così, in un attimo, siamo 4 pari, e comincia lo psicodramma: game interminabile, con il francese che aveva ben 4 occasioni per andare a servire per il match, ogni volta annullate dal suo avversario con altrettanti attacchi, prendendo l’iniziativa, segno di lucidità tattica. E siccome questo sport lo ha inventato il diavolo (cit. Paolo Bertolucci), al francese viene il braccino nel decimo game, e con un facile passante di dritto Nishikori porta il match al quarto set.

Pronti via, il giapponese non sbaglia più mentre Wilfrido si sente sul set de “I sette samurai”. Comincia a parlare al pubblico, a fare qualche smorfia e si va 4 a 1 e poi 5 a 2 in un attimo. Sul 3 a 5 serve il giapponese, che non trema (cit. Afterhours) davanti alla reazione di Tsonga e porta il match al quinto set, per la gioia dei francesi accorsi allo stadio, che insieme al vento decidono di diventare un fattore nella vicenda.

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Inizia il quinto set, seguendo i turni di battuta: Tsonga ritrova il servizio e Nishikori la profondità. I due contendenti si sfidano apertamente e in ogni parte del campo, approfittando del vento ora meno fastidioso. Quarto game: il francese sembra quello del primo set, e spinge sul dritto del giapponese, e si porta 3-1 e servizio, rimontando da 40-15 e sempre a 15 conferma il break. Sembrerebbe l’epilogo, ma come detto, il diavolo ama questo sport e Nishikori toglie il servizio facilmente al francese, che deve aver sentito il peso della presenza del presidente della Federazione Francese, non esattamente indiscreto durante i match.

Si riapre la partita? No, il braccino assale il giovane Kei, travolto da Tsonga che aggredisce i suoi servizi, per altro non irresistibili, e porta a casa un risultato eccezionale se pensiamo che solo 2 mesi or sono faticava a passare un turno, reduce dall’infortunio che lo aveva bloccato sul finire della stagione 2014. Come due anni fa dunque il tennista di Le Mans si spinge fino alla semifinale sperando questa volta che il copione sia diverso contro uno Stan Wawrinka apparso in grande forma.

Tanto rammarico per Nishikori, che perde un treno notevole per arrivare in semifinale in un luogo, ci scommettiamo, che lo rivedrà protagonista tra non molto.

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