Fra vincitori e vinti al Roland Garros 2016

Dichiarazioni e riflessioni su vincitori e vinti all'esordio di questo Roland Garros 2016. L'unico che va veramente sempre al massimo e che non ha problemi è il n°1 al mondo, che però oltre ad essere un tennista perfetto sa come si perseguono i sogni

Teste importanti sono già cadute al primo turno del Roland Garros 2016. Una per cui ci dispiace molto è quella dell’ex n°1 italiana, quella che ci dava delle belle soddisfazioni sia in singolo sia in doppio. Non da un po’ di tempo a questa parte comunque…

SARA ERRANI – “Non eravate così tanti nemmeno quando ho fatto finale nel 2012 ! Quarta sconfitta all’esordio su quattro tornei sulla terra- che dovrebbe essere la mia superficie preferita- Prenderò un po’ di giorni per trovare una soluzione, ma ora non sono pronta a esporre tutti i miei problemi, è una cosa che devo risolvere con il mio team o stessa sto cercando di capire. Ho bisogno del mio spazio per tenere le cose per me e il mio entourage”

GRIGOR DIMITROV – Crudele destino anche per Grigor Dimitrov che da n°8 del mondo in poco tempo è sceso al n°34. Oltretutto il suo tennis sembra irriconoscibile e tutte le previsioni di grande successo per il “piccolo Federer” di colpo svanite e deluse. Dichiara infatti “Ho perso fiducia in me stesso. Non è facile digerire queste sconfitte equilibrate. Negli anni scorsi questi match li vincevo, sono questi i match che ti danno tanta fiducia e motivazione, che ho perso. Mi sono trovato in questa situazione prima ma questa volta è diverso. A volte è sicuramente qualcosa di spaventoso, davvero spaventoso. Ma sono positivo e contento di lavorare lavorare e lavorare, il che non mi spaventa mai. Cosa mi spaventa è non riuscire a trovare una soluzione e di solito sono bravo a sollevarmi, che sia da una sconfitta o da qualunque altra cosa. Tante sconfitte mi hanno sempre motivato – ora ciò non succede. Al servizio sto andando molto male, rompo tante corde sulla terra rossa quest’anno, sei corde di nuovo e in cinque set è un numero notevole considerando che cambiamo palle molto spesso. Piccole cose non stanno funzionando, una cosa qui, una cosa lì… sto cercando di trovare una soluzione. Sono deluso, molto deluso.” Speriamo in bene

SIMONE BOLELLI – Era veramente troppo forte questo Nishikori per il nostro Simone Bolelli, che oltretutto da mesi combatte col dolore al ginocchio che sta curando con cellule staminali sotto la vigile guida di Angel Ruiz Cotorro, lo stesso medico di Nadal “Già aver giocato il Roland Garros è qualcosa di buono. L’interruzione di ieri dopo i primi due set mi ha aiutato a terminare l’incontro. Mi do tempo fino ad agosto, massimo settembre per tirare le somme. Se il dolore al ginocchio non migliora e mi dovrò operare allora lo farò. Voglio giocare ancora tre, quattro anni. Intanto se tutto va per il verso giusto riprenderò a metà giugno con un challenger a Perugia, poi alternerò qualche torneo Atp sempre sulla terra rossa. In questo momento mi hanno sconsigliato di giocare su superfici veloci” afferma il bolognese.

BERNARD TOMIC – Positivo il primo turno di Bernard Tomic che ha vinto sull’americano Baker con un triplo 6-4, e questo nonostante qualche giorno fa avesse dichiarato  “Si può dire che su terra faccio schifo, volevo saltare la stagione su terra quest’anno. Giuro, dopo Indian Wells quando avevo dolore al polso, volevo cancellarmi da tutti i tornei su terra rossa e giocare solo il Roland Garros. L’anno scorso a Parigi vinsi un match ed ebbi la chance di fare terzo turno, mentre a Monte Carlo raggiunsi appena il secondo turno. Ma da quando sono nel circuito forse il mio risultato migliore è stato un quarto in un 250 e due volte un secondo turno a Parigi. Perciò il mio record sulla terra è molto, molto negativo. Devo far bene qui. L’obiettivo è fare terzo turno e devo farmi trovare pronto perché non è la mia superficie preferita.”

Quello che più conta comunque a dire del n°1 del tennis è avere un sogno e essere integri come persone prima che come tennisti.

NOVAK DJOKOVIC – “Devo ammettere che da un’età molto giovane sognavo di essere il migliore e di vincere Wimbledon. Queste erano le due immagini che avevo nella mia mente. Ma oltre a Wimbledon, non mi vedevo davvero vincitore di tutto questo. Ovviamente hai un sogno che un giorno vuoi realizzare. Poi tutto il resto è il risultato di come cresci, come maturi: cominci a crescere come persona e giocatore e cominci a scoprire i tuoi punti di forza e i punti deboli. Affronti un processo di apprendimento che può farti andare nel verso giusto o nel verso sbagliato. E anche le persone che hai attorno. La vita offre molte opzioni, e ogni giorno c’è qualcosa di nuovo da imparare e da esplorare. Dipende da come vedi la vita, e io cerco sempre di vedere la parte positiva. Dobbiamo prima di tutto lavorare su noi stessi: cambiare il nostro mondo da micro a macro. Come persone abbiamo un’evoluzione rapida e per il fatto che la società dà valore al denaro, alla fama e al potere, la situazione è molto pericolosa. Quando dai potere a un uomo, è lì che lo puoi giudicare. L’avidità caratterizza molte parti del mondo, e il business è diventato la priorità di molti. Poi ti scordi della famiglia e di com’è la vita per davvero: essere calmo e felice. Ed essere circondato da positività e non dal caos.”

 

 

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