Gilles Muller e il teorema del Serve&Volley

Chissà se è stato merito del Serve&Volley di cui Gilles Muller è adepto che ha condotto all'epica vittoria il tennista lussemburghese su Rafa Nadalagli ottavi di finale a Wimbledon. Di certo ha dato parecchio fastidio al maiorchino, anche se la vittoria di ieri sera in effetti potrebbe essere il coronamento di un percorso di vita e di tennis

Fino a qualche decennio fa il serve & volley a Wimbledon era forse l’unico modo per arrivare in fondo. Nel tennis di oggi invece scendere a rete  subito dopo aver servito o durante lo scambio, è cosa sempre più rara.

VOILA’ GILLES MULLER – Uno degli ormai pochissimi esponenti di questo tipo tennis è  Gilles Muller, protagonista assoluto del giorno a Wimbledon che, durante la partita vinta in cinque set contro Lukas Rosol al secondo turno, è andato a rete ben 32 volte vincendo il punto otto volte su dieci.  “Devi variare- ha detto a Reuters il tennista del Lussemburgo- non puoi dare tanti punti di riferimento agli avversari. Ecco perché vado a rete minimo due volte ogni  game. Se allenassi un giovane gli insegnerei a fare serve and volley. Il 95% dei giocatori classificati nei primi 100 non lo fa e ciò significa che non si allenano mai per prepararsi a un match contro uno che fa serve & volley”

UN TALENTO GREZZO – Gilles Muller nasce  a Schifflangen nel Lussemburgo, che non ha una tradizione tennistica solida, e da una famiglia assolutamente normale e non di particolari mezzi. Papà Marcel, oggi 69enne e in pensione che si fumava un pacchetto di sigarette ad ogni match del figlio, faceva il postino, e mamma Miriam la  casalinga. Ormai anziani, hanno vissuto la carriera del figlio con una certa apprensione, infatti il tennista del Lussemburgo, dopo i successi ottenuti come juniores,  non era riuscito ad emergere nel circuito maggiore forse a causa della sua scarsa fisicità, e non ultimi una serie di infortuni a entrambe le  ginocchia prima e al gomito dopo, che l’hanno tenuto lontano dai campi per molto tempo.

L’INFORTUNIO AL GOMITO E’ STATO UNA SVOLTA – Non era neanche sicuro di tornare a giocare Gilles Muller, come ha dichiarato ai media poco tempo fa. “Può sembrare strano, ma l’infortunio al gomito è stata la migliore cosa che mi sia successa negli ultimi anni – dice Muller – non potevo neanche tenere la racchetta in mano, e allora ho lavorato come non mai sul piano atletico. Da quando sono tornato, non ho più avuto problemi fisici. Non sono mai stato così in fiducia con il mio corpo.”

SULL’ERBA DI WIMBLEDON – Il torneo di Wimbledon è sicuramente lo Slam che ha consegnato alla storia del tennis i protagonisti più incredibili, e questo è il caso di Gilles Muller, che proprio qui a Wimbledon aveva già avuto occasione di incontrare e battere un Rafael Nadal teen-ager nel 2005 al secondo turno dello Slam londinese. Poi il match di ieri sera. Non col Nadal degli ultimi anni insicuro dopo gli infortuni, ma col Nadal versione 2017, che ha fatto la tripletta di dieci a Montecarlo, Barcellona e al Roland Garros e chi più ne ha più ne metta.

UN AVVERSARIO OSTICO – E comunque si immaginava che Muller avrebbe potuto essere un avversario ostico per il tennista di Manacor anche se la forma smagliante della prima settimana del maiorchino non faceva presagire l’ accaduto. Contro Muller e il suo serve&volley mancino, Rafael Nadal non è riuscito a trovare le giuste contromisure, anzi spesso è sembrato in affanno e confuso, oltre che in netta difficoltà sul servizio mancino dell’avversario. Muller ha inoltre dimostrato molta consapevolezza nei propri mezzi, soprattutto nel quinto set, quando l’andamento della partita sembrava ormai propendere verso il due volte campione a Wimbledon. Rafa ha fatto di tutto per portare a casa la partita, rimontando i due set vinti da Muller,  ma il gioco erbivoro e mancino di Muller è stato troppo destabilizzante per il “pur sempre terraiolo” Nadal, che non riusciva a spingere da fondo né a trovare il ritmo.

IL TIFO ERA TUTTO PER NADAL – Muller d’altro canto si è trovato in una situazione a dir poco antipatica, dovendo giocare con tutto il pubblico del campo 1 che tifava Nadal e sperava nel suo errore. “Dopo la vittoria- afferma Muller -Mi sono sentito sollevato. Dopo ogni match point annullato, il pubblico rumoreggiava. Pensavo al rischio di arrivare a domani, restavano 10-15 minuti di luce. Non è stato facile mantenere la fiducia, ma ho pensato che sui vari match point non avevo fatto niente di sbagliato. Avessi perso sarebbe stata dura da digerire, ma sapevo anche di aver fatto tutto il possibile. Per questo ho continuato a crederci. Non credo che martedì starò troppo bene, dopo la fatica di oggi ha detto Muller – ma sono fiducioso di recuperare in tempo. Farò trattamenti già stasera, poi una bella dormita e domani palleggerò un po’ per poi fare altri trattamenti”

E’ NATA UNA STELLA? – Il successo di Muller su Nadal è quindi il coronamento di una ricostruzione paziente, basata sul talento o soltanto un episodio fatto di nastri favorevoli in cui le cose sono andate per il verso giusto, a partire dalla capocciata contro il soffitto che Nadal ha tirato nel corridoio prima di entrare in campo? Fortunatamente non dovremo aspettare molto per saperlo. Chissà se l’erba di Wimbledon coronerà un nuovo-tardivo talento, o se la partita di ieri sera sarà ricordata solo come “quella volta in cui il n°26 del mondo ha vinto 15 a 13 al quinto su Rafa Nadal”

 

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