Tra conferme, delusioni e occasioni mancate gli italiani salutano Wimbledon

L’edizione 2015 di Wimbledon sta entrando nel vivo. Sta infatti per incominciare la seconda settimana del torneo, e tutti gli appassionati si chiedono chi sarà a trionfare quest’anno.

Nel frattempo, purtroppo, è già terminata l’avventura degli azzurri e delle azzurre, dopo la sconfitta del nostro ultimo connazionale in gara, Andras Seppi. Inutile negarlo: che nessuno dei nostri tennisti abbia raggiunto gli ottavi di finale, non può che essere un pessimo risultato. Ancora una volta nessuno dei nostri protabandiera è riuscito ad approdare alla seconda settimana, in quello che è sicuramente lo slam che da meno soddisfazione ai nostri giocatori. Ci sono però, naturalmente, diverse situazioni per gli azzurri: c’è chi ha deluso di più, chi ha sprecato una grande occasione e chi invece di più non poteva fare. Andiamo dunque ad analizzare il percorso di tennisti italiani ai Championships.

Partiamo proprio dall’altoatesino, che è stato sconfitto nella giornata di ieri dal numero 3 del mondo Andy Murray. Andreas è sicuramente l’azzurro che ha fatto meglio durante il torneo. Davvero eccezionale infatti la rimonta che ha compiuto nel secondo turno ai danni della giovane promessa Borna Coric. In quell’occasione Seppi ha nuovamente dimostrato tutta la sua solidità, fisica ma soprattutto mentale. L’azzurro è stato davvero encomiabile anche nella sfida contro Murray. Nonostante il suo avversario fosse nettamente più forte (come testimoniano anche gli scontri diretti, che recitano 6 a 1 per Murray), l’italiano ha lottato, e chi ha quasi illuso quando, nel quarto set, si è portato avanti di un break. Poi il britannico, purtroppo per noi, ha ripreso a giocare al meglio (Medical Time Out miracoloso…), e ha concluso l’incontro in suo favore.

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È riuscita a raggiungere il terzo turno anche Camila Giorgi, che è stata eliminata da Caroline Wozniacki in due set netti (6-2 6-2). La maceratese ancora una volta ci ha deluso, giocando una pessima prova, condita da tanti errori e doppi falli. Per carità, la sua avversaria era una giocatrice fortissima, ex numero 1 del mondo, ma dopo il giorno a ‘s-Hertogenbosh e i recenti progressi, credevamo davvero nella vittoria della Giorgi. Ad illuderci è stato anche l’ultimo scontro diretto agli Us Open, vinto dall’azzurra. Purtroppo però l’italiana non ha saputo reggere il confronto, e si è arresa alla sua avversaria. Sicuramente Camila non esce bene da questo torneo.

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Parliamo poi di Fabio Fognini. Il ligure ha raggiunto il secondo turno, ma non è riuscito ad avere la meglio su Vasek Pospisil. Se consideriamo che l’erba non è certo la superficie preferita dall’azzurro, e che invece esalta le caratteristiche del canadese, ci risulta difficile parlare di delusione. Fabio ha provato a reagire, e infatti è riuscito a portare a casa un set, ma le bordate al servizio e di dritto di Pospisil hanno permesso al canadese di imporsi. È anche vero che per Fognini, che l’anno scorso aveva raggiunto qui il terzo turno, perdere alla prima partita al Roland Garros e la seconda a Wimbledon è davvero un risultato disastroso.

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Si può parlare invece di delusione per Sara Errani e Roberta Vinci. Entrambe si sono arrese alla giovane serba Krunic. La tennista bolognese ancora una volta ha palesato tutte le sue difficoltà su questa superficie. Ha provato a girare l’esito del match, e con grande merito ha portato a casa il tie-break del secondo set, ma alla fine ha ceduto alla sua avversaria. come attenuante c’è sicuramente l’ottima prova disputata dalla Krunic, ma Sara poteva e doveva fare qualcosa di più. Roberta, come ha ammesso nella sua conferenza stampa, non ha giocato al meglio, con poca convinzione e aggressività, e ha sprecato numerose occasioni per rientrare nel match. Durante tutta la partita è stata sotto nel punteggio. Possiamo dunque dire che la sua avversaria ha vinto meritatamente.

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La leonessa Francesca Schiavone non è riuscita a superare il primo turno, che la vedeva opposta proprio a Sara Errani. Come sempre Francesca ha dato tutto e ha lottato, ed è anche riuscita a togliere un set alla bolognese, ma si è arresa molto rspidamente nel parziale decisivo. Forse, la milanese poteva sfruttare un po di più il fattore superficie: l’erba infatti si adatta molto meglio al suo gioco, piuttosto che a quello della Errani.

Davvero un peccato invece per Karin Knapp. La tennista azzurra infatti, nel suo incontro contro la Rybarikova , è stata costretta al ritiro per un problema alla caviglia, causato da una caduta. Karin stava giocando ad un buon livello, e aveva perso la prima frazione solo al tie-break. Dopo la caduta ha provato a continuare, ma non c’è stato niente da fare e si è ritirata.

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Non poteva fare di più neanche Luca Vanni. “Lucone” ha dimostrato di essersi meritato la fortuna di essere entrato in tabellone grazie al ritiro di David Ferrer, e ha impegnato non poco il beniamino di casa James Ward. Inutile negarlo: il britannico, come gioco, è nettamente superiore al nostro connazionale. Vanni però ha dimostrato ancora una volta una grande determinazione, e ha lottato per tutta la partita. Dopo essersi imposto nel primo set, però, Luca ha forse finito la benzina, e Ward ne ha approfittato portando a casa i successivi tre parziali.

Stesso discorso anche per Paolo Lorenzi. L’azzurro all’esordio affrontava all’esordio il giovane ceco Jiri Vesely. L’erba è sicuramente la superficie peggiore per Paolo, che anche quest’anno non è riuscito a superare il primo turno del torneo (nel 2014 ha perso da un certo Roger Federer). Lorenzi però, come sempre, ha dato il tutto per tutto, e ha ceduto solo dopo un’intensa lotta, terminata con il punteggio di 7-6(7) 7-6(6) 6-4 in favore di Vesely.

Infine, non possiamo non parlare della grande occasione sprecata da Simone Bolelli. Il tennista di Budrio non ha certo avuto un esordio agevole, essendo opposto al numero 5 del mondo Kei Nishikori nel primo turno. Simone aveva un conto in sospeso con il giapponese, dopo la sconfitta dell’anno scorso in cinque tiratissimi set. Anche quest’anno l’incontro si è concluso al parziale decisivo, ma il livello è stato nettamente inferiore, da parte di entrambi. Bolelli infatti non ha giocato come nel 2014, ha commesso molti errori e ha giocato con troppa fretta. Nishikori, invece, era palesemente debilitato da un problema fisico, e feccia fatica a camminare. Simone, purtroppo, non è riuscito ad approfittarne, e ha perso nuovamente. La delusione del giorno seguente, per noi appassionati (ma probabilmente anche per Simone) si è tramutata in rabbia quando il nipponico ha annunciato il ritiro dal torneo. Per Bolelli era davvero una grandissima chance per raggiungere gli ottavi, poiché successivamente avrebbe affrontato Girando e Kudla, sicuramente ostacoli non insormontabili.

Ancora una volta, quindi, Wimbledon non sorride ai tennisti azzurri. Speriamo che l’edizione dell’anno prossimo possa essere più felice per i nostri connazionali.

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