Pennetta-Hingis alla conquista di New York

Flavia Pennetta e Martina Hingis centrano la finale di Flushing Meadows, ed è l'ennesima soddisfazione regalata dal tennis italiano in rosa .

Flavia Pennetta e Martina Hingis ce l’hanno fatta: centrano la finale di Flushing Meadows, ed è l’ennesima soddisfazione regalata dal tennis italiano in rosa.

Per la tennista azzurra si tratta della seconda finale newyorkese nove anni dopo quella raggiunta con Elena Dementieva, per la maestrina Hingis è un ritorno sullo stage americano che corona una corsa iniziata circa un anno fa col suo rientro in attività.
Martina ha già al suo attivo ben nove titoli Slam vinti in doppio, ma questo risultato è speciale: all’età di 33 anni ha raggiunto di nuovo il turno conclusivo di Flushing Meadows. Martina aveva raggiunto un risultato simile in un Major per l’ultima volta nel 2002, quando vinse l’Australian Open in coppia con Anna Kournikova contro Hantuchova/Sanchez-Vicario. E sono passati 17 anni dalla sua vittoria in singolare a New York, in finale contro Venus Williams: era il 1997, una vita fa.  
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Per Flavia invece è una doppia soddisfazione: oltre alla chance di portare a due i titoli Slam vinti, aggiungendo quello americano al titolo australiano del 2011, la nostra vede avvicinarsi questo traguardo giocando accanto ad una grande campionessa.

Il percorso fatto in queste due settimane è straordinario, se si pensa che la coppia italo-elvetica ha battuto team con maggiore affiatamento e dal seeding prestigioso quali Pavlyuchenkova/Safarova , nonché coppie collaudatissime quali Peschke/Srebotnik.

In finale il compito non sarà affatto agevole; ad attenderle ci saranno Ekaterina Makarova ed Elena Vesnina, due clienti davvero scomode considerato soprattutto lo stato di grazia di Makarova che ha centrato la semifinale in singolare; ma la classe cristallina di Martina e Flavia le rende favorite nel pronostico.

Per Pennetta una eventuale ed auspicabile vittoria Slam sarebbe poi di stimolo nella rincorsa all’ultimo posto utile per il Master di singolare a Singapore. L’azzurra, a più riprese, ha dichiarato di non sentirsi tagliata fuori  dalla corsa al Master di fine stagione e la matematica è dalla sua parte.
Attualmente la  classifica la vede sedicesima e la mission si presenta difficile, considerato il numero di giocatrici che la precedono ed il gap nel punteggio che l’azzurra dovrebbe colmare. Certo la Flavia in modalità US Open o, ancor più, in versione Indian Wells autorizzerebbe  a ben sperare e un contemporaneo calo o crollo di qualche collega davanti potrebbe indubbiamente favorirla.
Se queste condizioni dovessero verificarsi tutto sarebbe ancora possibile.
Mission difficile dunque, ma non impossibile.

Per ora c’è una finale da disputare ed un trofeo da agguantare. Avanti tutta allora, avanti tutta verso il secondo titolo Slam!

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