Diario degli Us Open: giorno 10

Djokovic è il favorito per la vittoria del torneo. Nishikori supera il solito Cilic, l’Osaka è troppo simpatica per non poter essere tifata. Il resoconto della decima giornata degli Us Open.

-Su Novak Djokovic ho soltanto una cosa da dire: il serbo è nettamente favorito per la vittoria finale. Nonostante un tabellone ridicolo per un percorso Slam, è dovere di cronaca scriverlo sin dall’inizio, Nole ha dimostrato una solidità ed una dimestichezza con la palla che molto lo accumuna al giocare imbattibile capace di instaurare una sadica dittatura nel biennio 2015-2016. Millman è un onesto giocatore, non un fenomeno come dipinto dopo la vittoria con Federer e nemmeno un incapace come sostenuto da altri appassionati esclusivamente legati ai nomi noti. Djokovic non sbaglia nulla, gioca entrambi i fondamentali ad una spanna dalle righe, esercita sull’avversario una pressione asfissiante che un interprete come l’australiano non è in grado di sopportare. Nessuna sfida probante ed una semifinale con Nishikori che è facile associare a quella giocata dai due nel 2014, quando il giapponese si risvegliò novello Agassi ed anticipò i colpi del serbo con semplicità disarmante. Quello di venerdì sarà forse lo stesso Djokovic di allora, ma di sicuro il giapponese, per vicissitudini personali, non potrà essere affine a quello in grado di imporsi a sorpresa sull’ex numero uno del mondo. 

-Dicevamo di Nishikori, vittorioso in cinque set su cuor di leone Cilic. Il croato, indiscusso favorito all’inizio del match, è riuscito nell’impresa di riesumare le spoglie del giapponese, ormai da lungo tempo lontano dal livello di gioco che gli permise per anni uno stabile soggiorno ai piani alti della classifica. Sono felice per lui, perché, nella mia personale visione, ho sempre apprezzato i giocatori capaci, nonostante limiti fisici evidenti se comparati ai grandi della disciplina, di raggiungere risultati importanti. Difficile è ora, per Kei, immaginare la possibilità di una partita alla pari contro il muro serbo, trasformatosi nuovamente in ciò dopo la fase di salice piangente vissuta nel periodo di dominio svizzero-spagnolo. 

-Naomi Osaka continua a darmi grandi soddisfazioni e, battendo in due set l’improponibile Tsurenko, raggiunge la prima semifinale Slam della carriera. Soltanto due game concessi all’avversaria ed una potenzialità di gioco che la rende, se al meglio, battibile da poche. Vero è che, allo stato attuale delle cose, molte sono le tenniste ipoteticamente devastanti, se incontrate nella giornata corretta, ma la naturale simpatia espressa dalla Osaka la rende obbligatoriamente, dal punto di vista caratteriale, la mia prediletta. Ridendo e scherzando il Giappone, nazione famosa per tutto tranne che per una consolidata cultura sportiva, porta due rappresentanti alle semifinali di uno Slam, facendo impallidire federazioni ben più titolate che da tempo immemore non riescono in questa impresa (si leggano Francia e Italia in primis). Dall’altra parte della rete troverà Madison Keys, furiosa picchiatrice americana riscopertasi forte un anno dopo la finale raggiunta su questi stessi campi. Sarà un match rapido, tra due che fanno delle accelerazioni vincenti il loro dogma inscalfibile. Palla livida per i fondamentali impattati celeri e piatti, melodia acustica composta da schiocchi sordi e potenti. Il mio tifo sarà ovviamente rivolto verso l’angolo della giapponese, spiritata finora e spero anche questa notte, nonostante una Keys spinta dal caloroso tifo autoctono possa interrompere il sogno dell’alienata ragazza d’Oriente. 

Dal vostro cronista è tutto, a domani. 

0 comments
  1. Il primo avversario all’altezza di Nole, forse sarà in finale. Quindi come commentiamo la cosa, nella solita stupida maniera in cui si commentano i titoli di Federer pre fab 3 ? “Non ha incontrato nessuno !”. Io la chiamo manifesta superiorità del momento. È un grande campione Nole, come lo è Roger, come lo è Rafa. Stop. Se poi i commenti atti a sminuire i grandi campioni, vertono sul sistemare i tabelloni, le superfici , gli anni e i momenti di forma come pare a voi, quello è un altro discorso. Divertitevi a fare confronti, ma negli ultimi anni, gli slam ed i master 1000 sono firmati dai soliti nomi. Manifesta superiorità, non fortuna o assenza di avversari, la linea è molto sottile ma diversa.

    1. Denigrare i campioni mettendo sempre in mezzo sto ca**o di doping non fa di voi delle cime.
      Rosario Occhipinti sono d’accordo, il serbo è già praticamente in finale e Rafa con Delpo rischia di nuovo ma dovrebbe spuntarla alla lunga come con Thiem, si giocherà sullo scarto di pochi punti

    1. Rosella Rossa Rosa guarda che Rafa ha avuto un tabellone duro (non essendo nemmeno al top). Con Delpo deve giocare meglio altrimenti rischia seriamente di perdere. Beh Djokovic non lo commento nemmeno, tanto è da Wimbledon che praticamente sta avendo tabelloni del cazzo (Cincinnati escluso).

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