Irlanda: un paese senza più tennis

Irlanda. Terra di grandi poeti come Shaw, Beckett e Yeats, terra di James Joyce, terra di grandi laghi e di paesaggi mozzafiato. Terra di birra, di ballate folk e di grandi artisti: U2, Cranberries, Enya, e chi più ne ha più ne metta. E terra di sport, soprattutto terra che trasuda tennis da tutti i pori. Alla scoperta di una nazione che non sa più tenere una racchetta in mano.

C’era una volta l’Irlanda tennistica. L’Irlanda che dal 1885 al 1912 ha trionfato in dodici edizioni di tornei del Grande Slam, ha collezionato cinque medaglie alle olimpiadi e che aiutò la Gran Bretagna a trionfare in Coppa Davis. Che fine ha fatto la tradizione di questa straordinaria terra, che allo sport ha sempre attribuito un ruolo primario nella società? Che fine ha fatto la volontà di puntare su uno sport che in passato ha dato tanto a questa nazione? Certamente l’Irlanda è più conosciuta, ad oggi, per sport come il calcio e, soprattutto, il rugby. Ma pochi sanno che è stato il tennis il primo sport ad essere protagonista nell’isola britannica.

renshaw

Tutto comincia nel lontano 1885: un signore chiamato Ernest Browne arriva in semifinale a Wimbledon piazzandosi al quarto posto del ranking mondiale. E’ il primo grande passo per l’Irlanda nel tennis, e grazie a Browne nascerà il mito dei fratelli Renshaw: avete capito bene, i due gemelli vincitori di 18 titoli in due a Wimbledon (William detiene ancora il record assieme a Federer e Sampras di 7 trofei all’All-England Club) hanno imparato a giocare da lui. Mentore e grande amico, è stato lui a gettare le basi di una delle partnership migliori della storia del tennis, paragonabile a quella fra i gemelli Bryan e le sorelle Williams.

james hamilto

A lui si sono susseguiti James Hamilton e Lena Rice, i primi trionfatori irlandesi a Wimbledon, entrambi nell’edizione 1890, uno nel tabellone maschile e l’altra nel femminile. Quella straordinaria edizione vide trionfare due irlandesi anche in doppio maschile, si trattava della coppia di ferro formata da Pim e Stoker.
I due anni seguenti sancirono l’inizio di una leggenda chiamata Mabel Cahill, trionfatrice per ben due volte consecutive (1891 e 1892) agli US Open. E’ nella storia per essere diventata la prima giocatrice non statunitense a trionfare oltreoceano, nonchè la più forte giocatrice di tennis irlandese di tutti i tempi.

pim

Il 1893 sarà l’anno della consacrazione di John Francis Pim: trionfò a Wimbledon sia in singolare che in doppio (sempre in coppia con Stoker) e tornò a scrivere il nome di un irlandese nell’albo d’oro del più prestigioso torneo di tennis del mondo. Si ripetè l’anno successivo, ma soltanto in singolare. Il 1896 fu l’anno di Harold Mahony, che riuscì a vincere Wimbledon battendo William Renshaw; subito dopo il torneo inglese arrivarono le Olimpiadi di Atene e qui, John Pius Boland in singolare e doppio maschile vinse la medaglia d’oro. Un oro che vale tantissimo, perchè si tratta delle prime olimpiadi moderne della storia.

james parke

Due anni dopo un’altra grande giocatrice si fece notare nel panorama tennistico irlandese: Louisa Martin. Tutti la chiamavano Mollie per la sua eleganza e la sua aria da nobile quando calcava l’erba di Wimbledon. Proprio lì, Mollie arrivò in finale nel 1898 dopo una cavalcata straordinaria, e si dovette arrendere ad una grandissima Charlotte Cooper, una che Wimbledon l’ha vinto cinque volte. Entriamo nel 1900 e ritroviamo Harold Mahony, questa volta protagonista alle Olimpiadi di Parigi: argento in singolare e doppio misto e bronzo nel doppio maschile. Altre tre medaglie per l’Irlanda. Ben undici anni dopo arriverà il primo trionfo irlandese in Australia: il grande James Parke riesce nell’impresa di vincere gli Australian Open, sia in singolare che in doppio, e di trascinare il Regno Unito alla finale di Coppa Davis, poi vinta.

lyttleton rogers

Quella del 1912 non fu l’unica Coppa Davis vinta dalla Gran Bretagna, ma fu certamente l’unica in cui fu protagonista un irlandese. Durante questa avventura fra le vittorie dei più grandi tennisti irlandesi abbiamo solo citato vincitori di Slam: ma non possiamo dimenticarci di Manliff Goodbody, che raggiunse la finale agli US Open e i quarti a Wimbledon prima di morire durante la Seconda Guerra Mondiale; di Vere Goold, finalista a Wimbledon nel 1879, che morì suicida; e di George Lyttleton-Rodgers, uno in grado di raggiungere la prima posizione del ranking mondiale nel 1947, di vincere circa 500 titoli in carriera di cui tredici consecutivi in Irlanda, senza contare le tre finali a Montecarlo.

james mcgee

E poi? E poi basta. Nessun irlandese è mai più riuscito a diventare un protagonista tenendo una racchetta in mano. Ci hanno provato in tanti, a partire da Peter Wright che trionfò in due Challenger nel 1988 a Berkeley e Brisbane, fino ad arrivare a Conor Niland che vinse il Challenger di Salisburgo battendo Jerzy Janowicz. Nessuno di questi è mai esploso, nemmeno i due più recenti: Sorensen e McGee. Il primo vanta un titolo Challenger del 2008 vinto contro Dustov, il secondo è il tennista irlandese con il ranking più alto (#153). In campo femminile, l’unica ad essere entrata nella storia vincendo un titolo WTA è stata Kelly Liggan, trionfatrice assieme alla Voracova in doppio nell’edizione 2002 del torneo di Pattaya.

E’ come se l’Irlanda non sia stata più in grado, dal 1912 in poi, di sfornare giocatori decenti nel tennis. Un blocco impressionante e storicamente forse una delle involuzioni sportive peggiori. Forse nessuno mai si ricorderà di tutti i grandi irlandesi del tardo ‘800 e del primo ‘900, o forse ce ne ricorderemo quando davvero si vedrà un irlandese capace di grandi cose nel tennis attuale. Grazie a questo paese che ha gettato le basi dell’eccellenza del tennis mondiale.

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