Record di ritiri agli Us Open: ecco una possibile spiegazione

Durante i primi giorni dello Slam statunitense, tantissimi giocatori non sono riusciti a completare i loro match. Le condizioni climatiche si riflettono pesantemente sulle capacità psico-fisiche dei partecipanti.

di Giuseppe China

Il corpo umano, quando è costretto ad affrontare un caldo estremo, rilascia un gran quantità di liquidi. I tennisti degli US Open, che palesemente si trovano in questa situazione, dovranno escogitare un rimedio che aumenti le loro energie da spendere prima e durante gli incontri più lunghi, sostenuti sui campi “bollenti” di Flushing Meadows.

“Quando fronteggi queste condizioni, tutto quello che ingerisci è cruciale,” ha dichiarato John Isner al termine del match di secondo round con Mikhail Youzhny. E ancora: “Tantissime sostanze vengono perse, perciò minerali e liquidi diventano fondamentali per prevenire i crampi.”

Anche un giocatore che cerca di preservarsi, può solamente sperare che il destino sia benevolo. Jack Sock, tds n. 28 e una della maggiori speranze americane, conduceva per 2 set a 0 con Ruben Bemelmans nel Grandstand, quando ha dovuto fare i conti con i crampi. Jack inizialmente ha richiesto l’intervento del fisioterapista, poi dopo aver constato il peggioramento della situazione, è stato costretto ad alzare bandiera bianca. Sock è stato trasportato fuori dal campo da un “esercito” di trainer, e dopo essere stato ricoverato, è apparso nella player lounge. “Non ho mai visto nessuno sudare come lui”, ha commentato Isner. “Un crollo del genere non è dovuto alla preparazione fisica, chi dice un cosa del genere falsifica la realtà. Lui è in grande condizione, può sostenere un scambio da 50 colpi se vuole. Ha perso quando ha iniziato a sudare in quel modo. Il suo corpo ha avuto un deficit di sodio, potassio, magnesio e tutto quello che serve per poter affrontare un incontro,” ha dichiarato senza tanti giri di parole il n. 13 del ranking ATP.

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Le previsioni su temperatura e umidità della prossima settimana sono tutt’altro che confortanti, i giocatori saranno costretti a provare qualsiasi rimedio pur di mitigare gli effetti del caldo. Todd Ellenbecker, medico dell’ATP, in un’intervista a ESPN ha incoraggiato i partecipanti ad idratarsi sin dalle prime ore della giornata, con largo anticipo rispetto all’orario di allenamento o della sfida ufficiale; inoltre ha voluto ricordare i benefici recati dall’aggiunta di grandi quantità di sale nelle pietanze e nelle bevande consumate dagli atleti. La correlazione tra il numero di ritiri e caldo asfissiante è lampante, nonostante ciò, la percentuale degli infortuni fisici ha inciso maggiormente sul totale. Da registrare il fatto che i “furbetti” non avrebbero potuto bluffare, perché il premio del perdente al primo turno (39.500$), è stato assegnato solamente a coloro che sono scesi in campo ed hanno giocato. La rassegna è stata eclissata dalle defezioni di martedì e dal dramma vissuto da Sock (giovedì), il suo caso è stato l’undicesimo, ed ha eguagliato il precedente record nei Major dell’era Open.

Qualche ora più tardi l’abbandono di Denis Istomin (problemi fisici indipendenti dal caldo), ha fatto entrare questa edizione nel Guinnes dei primati. La lunghezza dei match è stato un altro tema al centro della controversia, dato che le donne giocano al meglio dei tre set e gli uomini addirittura al meglio dei cinque. Gli unici due casi di ritiro femminile non erano collegati al fattore climatico, sarà stata una semplice coincidenza? La federazione statunitense (USTA) ha adottato una politica ferrea di fronte a casi analoghi. Tale protocollo permette alle giocatrici di chiedere una sospensione di dieci minuti fra il secondo e terzo set (“heat rule” ndr.), quando le condizioni sono insopportabili. Ma per i maschi questo genere di regole non esiste. “Noi seguiamo le direttive dell’ATP,” ha affermato Chris Widmaier direttore delle comunicazioni USTA. Tra gli eventi del “Grand Slam”, che sono indipendenti dall’ATP e dalla WTA, solamente l’Australia Open annovera una speciale regola anti-caldo per entrambi i sessi. L’ATP ha più volte ribadito che non interverrà in questi casi, perché tutti i suoi eventi si disputano al meglio dei tre set; inoltre il “board” e i rappresentanti dei tennisti ritengono che gli atleti siano in grado di “assorbire” la calura per un periodo relativamente breve.

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Da registrare l’intervento della tds n. 5 Stan Wawrinka, che ha vinto il suo match al terzo parziale, dopo una battaglia durata più di 3h. “Mi sono sempre posto una domanda. Perché le donne possono invocare la “heat rule” in casi pericolosi, al contrario di noi che non abbiamo nulla di analogo e giochiamo per cinque set? Questa è la domanda. Vogliamo introdurre qualcosa di simile per i ragazzi?” Decisamente in controtendenza l’opinione espressa dal numero 2 del mondo, Roger Federer:”Quello che non capisco è perché il circuito continui a rimanere in America in un determinato periodo dell’anno. Certo c’è molto caldo, ma ad essere onesti non è insopportabile. I giocatori devono essere preparati fisicamente a sopportare queste temperature.”

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