Serve and Volley – Chi vince il Roland Garros?

Bentornati alla quinta puntata di Serve and Volley la rubrica di approfondimento di Tennis Circus. Il Roland Garros entra nella sua fase conclusiva, i convocati Aureliano Fiorini e Luca Sassone commentano le fasi clou dell'evento. Buona lettura!

Ernesto Pellegrini

Ciao Luca e Aureliano, quarti di finale maschili : dentro 7 dei primi 10 della classifica ATP più il terraiolo Carreno Busta. Si può parlare di pronostico rispettato?

Peccato per l'infortunio. Ottimo il RG di Carreno Busta.
Peccato per l’infortunio ma ottimo il RG di Carreno Busta.

Luca Sassone

Non so fino a che punto abbia senso parlare di pronostico rispettato in un momento di instabilità tennistica così importante. Si tratta sicuramente di un ottimo risultato per gli organizzatori del torneo, con tutti i dubbi pregressi su tennisti quali Murray, Djokovic e Wawrinka. Inevitabilmente, però, immagino che vi sia anche della delusione per la premature sconfitte di Zverev (che a mio parere, può dargli tanto da imparare) e Kyrgios, dovendo essere loro in prospettiva a contendersi gli appuntamenti principali del circuito. Alla luce, inoltre, degli altri tornei sin qui disputati, considero il Roland Garros come un’eccezione dal punto di vista delle teste di serie arrivate fino in fondo.

Aureliano Fiorini

Sono d’accordo con Luca Sassone. Dobbiamo rassegnarci al fatto che parlare di pronostici in sicurezza quest’anno è molto difficile.
Paradossalmente Murray e Djokovic, dopo una stagione sul rosso decisamente sotto tono (soprattutto per il primo), potevano fermarsi anche prima dei quarti e probabilmente non ci saremmo stupiti più di tanto.
Dopo Roma poi, tutti si aspettavano qualcosa di più dai giovani e soprattutto dal vincitore Zverev, ma forse abbiamo suonato la carica troppo presto. Il ragazzo probabilmente ha ancora bisogno di qualche momento di alti e bassi per diventare definitivamente concreto. Ancora una volta quindi, e purtroppo, l’età media di una seconda settimana Slam è piuttosto alta (quasi 29 anni), e l’ultima bandiera NextGen rimasta è Thiem.
Se guardiamo ai numeri peró, alla fine su 8 giocatori ci sono 3 detentori del torneo, 5 vincitori Slam e il numero 1 del mondo.
Possiamo quindi rigirare un po’ la frittata e dire che il pronostico di questi quarti non è stato rispettato solo perché era aperto a vari scenari, tutti plausibili, figli del momento di instabilità di cui parlava anche Luca. Il bello però è che adesso può succedere di tutto.

Ernesto

L’instabilità tennistica ha portato,alla vigilia del Roland Garros, a dare per spacciati molti Top Player (Murray, Djokovic e Wawrinka in particolare). Quale fattore ha allora determinato questo tipo di risultato? La semplice esperienza e bravura nella gestione delle risorse fisiche e mentali o altro?

Il sornione Stan pronto a dare il meglio al RG.
Il sornione Stan pronto a dare il meglio al RG.

Luca

Parlando nello specifico dei tre tennisti che hai citato, credo sia necessario osservarli singolarmente, pur essendo accomunati sostanzialmente da difficoltà di natura psicologica. Murray, dopo i primi cinque mesi disastrosi, sta migliorando match dopo match, lasciando intravedere qualcosa di molto simile alla seconda metà dello scorso anno; probabilmente, ormai conscio e rassegnato dei risultati fino ad ora inferiori alle aspettative, sta cercando di “giocare” meno con le emozioni e di più a tennis. A ciò si può anche affiancare un calo fisico frutto delle numerose partite disputate nella seconda metà della scorsa stagione, ma credo si tratti di un problema relativo. Wawrinka, credo sia ormai pacifico, ha con gli Slam un’affinità peculiare rispetto ai tornei “normali”; tuttavia lo svizzero, pur deludendo largamente durante la stagione sul rosso, si è di recente affermato a Ginevra, rilanciandosi sotto il profilo tecnico. Anche nel suo caso, il dilemma è principalmente psicologico: se Stan dimostra, come in questi giorni, di aver voglia, risulta decisamente pericoloso. Infine, con riferimento a Djokovic, appartengo alla schiera di coloro che hanno individuato nella conquista dello scorso Roland Garros, uno spartiacque decisivo nella sua splendida carriera. Raggiunti praticamente tutti gli obiettivi, dopo anni di assoluto dominio, un calo psicofisico è del tutto legittimo. Certo, dopo molti mesi la situazione si è fatta piuttosto preoccupante; e da qui, la maturità del serbo nel cambiare completamente le carte in tavola alla ricerca di nuovi stimoli. A onor del vero, non mi stupisco della presenza di Djokovic ai quarti perché, nonostante una brillantezza mostrata solo a sprazzi, i suoi avversari sono stati di livello piuttosto modesto.

Aureliano

Stiamo parlando di tre grandi giocatori, quindi c’entrano sicuramente tutte le cose cui hai accennato. Per Murray e Djokovic penso anche ad una spintarella speciale data dalla paura di perdere ulteriori punti. Per entrambi in questo momento di scarsa forma fisica e mentale è importante portare a casa il risultato migliore possibile e limitare i danni alla classifica. Ad ogni modo si parla pur sempre di Djokovic e Murray, quindi in nessun caso una loro vittoria finale può essere esclusa a prescindere.
Djokovic poi ha rischiato parecchio contro Schwartzman, e come ha ammesso lui stesso queste partite complicate durante il percorso sono una grande motivazione ad arrivare in fondo (ma attenzione a non dare la cosa troppo per scontata!).
Wawrinka invece è molto sornione e periodicamente passa periodi sotto tono. Non ha la costanza degli altri top player ma probabilmente è proprio questo a mantenerlo al pezzo quando arrivano gli appuntamenti importanti. In ogni caso tutti e tre possono e devono fare di più perché possano considerare questo torneo soddisfacente.

Ernesto

Stiamo più o meno dando per scontato che l’avversario da battere è Nadal (siete d’accordo?). C’è un modo per fermarlo?

Devastante ed inarrestabile. Rafa Nadal.
Devastante ed inarrestabile. Rafa Nadal.

Luca

Inevitabilmente ! Per la prima settimana mostruosa, per la complessiva stagione su terra, per la storia e l’affinità di Rafa con lo Slam parigino. E batterlo qui è più complesso che farlo, ad esempio, a Roma. Wawrinka in giornata di grazia potrebbe sconfiggerlo, Thiem nuovamente non credo; stesso discorso per gli altri. Bisognerebbe disputare una partita perfetta votata all’attacco continuo per minare le certezze dello spagnolo e soprattutto la sua tranquillità. A mio modo di vedere, a Parigi è però un’altra storia.

Aureliano

Nadal è sempre stato l’uomo da battere a Parigi e probabilmente lo sarà fino a fine carriera. Fin ora ha avuto un percorso veramente schiacciasassi e portargli via 3 set in una partita al meglio dei 5 sulla terra è un’impresa proibitiva per tutti nel circuito, soprattutto adesso che grazie alla guida di Moya è tornato in grande fiducia. Dando un’occhiata globale alla stagione sta facendo benissimo, anche se nella prima parte dell’anno ha perso diverse finali. Su come batterlo qua a Parigi, non ne ho proprio idea! Ha vinto più del 98% delle partite e penso che non lo sappiano bene neanche i giocatori del circuito. Per molti di loro può non bastare la partita della vita. Quest’anno ha sofferto molto il gioco di Federer, ma stiamo parlando di campi veloci e soprattutto stiamo parlando di Federer. Thiem è stato l’unico a batterlo sulla terra, ma tirando fuori la partita della vita, al terzo tentativo, e contro un Rafa un pò scarico dopo 3 titoli consecutivi. Un’eventuale semifinale con Djokovic sarebbe stata molto interessante.

Ernesto

Il RG, come tutti gli Slam, è un’importante opportunità per i giovani tennisti. Escludendo i soliti (Zverev, Kyrgios…) c’è qualche giocatore che reputate possa dire la sua in un futuro più o meno prossimo?

Ci aspettavamo di più da Alexandre Zverev
Ci aspettavamo di più da Alexandre Zverev

Aureliano

Di giovani più o meno interessanti ce ne sono parecchi, il problema è che più li invochiamo più si nascondono. Come ha detto bene tempo fa Federer, l’ultimo teenager veramente forte è stato Nadal, e ormai si parla di più di 10 anni fa. Zverev dopo l’exploit a Roma è uscito al primo turno qua a Parigi. Kyrgios lo stavamo dando per definitivamente maturato dopo aver battuto due volte Djokovic, e invece anche lui continua ad avere alti e bassi. Altri nomi interessanti sono tanti, periodicamente li sentiamo dire; qua a Parigi in tabellone c’erano giocatori come Tsitsipas, Tiafoe, De Minaur, Medvedev, Rublev, Khachanov e Chung. Questi ultimi due sono quelli che si sono avventurati un po’ di più nel tabellone, ma nessuno ha raggiunto la seconda settimana. Quasi tutti hanno fra i 19 e i 21 anni, sono tutti nomi buoni per sfondare ma alla fine nessuno di loro ci riesce ancora. Se guardiamo al passato però, la storia del tennis è piena di teenager vincitori Slam. Le possibili spiegazioni a questo fatto sono molte, e potremmo parlarne per ore. Il tennis sicuramente è molto cambiato negli ultimi anni, più di quanto si possa pensare, e sembra sempre meno uno sport per giovani. L’iperatletismo ha creato giocatori “immortali” che a 30 anni suonati possono giocare ancora per ore in tutta serenità, e ha abbattuto il numero degli infortuni. E non è sempre stato così: basti pensare ad Agassi che ha avuto il primo personal trainer solo dopo essere diventato un professionista. I numeri uno di oggi sono seguiti da preparatori esperti già da quando erano ragazzini, e questo, unito al fatto che si tratta oggettivamente di una delle generazioni più forti di sempre, ha completamente messo fuori dai giochi i giovani, che si trovano davanti una generazione che corre ancora come quando aveva 7-8 anni di meno ma che in compenso ha molta più esperienza. E anche l’esperienza è ovviamente un fattore chiave.
Viste le circostanze non so se in un futuro più o meno prossimo ci saranno dei nomi nuovi al vertice mondiale. Secondo me i “vecchietti” attuali diranno la loro in maniera abbastanza costante per almeno due anni, se non di più. Nel mezzo ovviamente qualche fetta di torta toccherà a qualche giovane, come è toccata a Zverev solo un paio di settimane fa, ma non gli sarà regalato niente e dovranno sudarsela fino in fondo.

Luca

Sottoscrivo completamente ciò che ha scritto Aureliano. Il panorama tennistico mondiale ci sta mostrando giovani prospetti molto promettenti ma ancora palesemente acerbi. Sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla solidità di Chung, lo stesso dicasi di Khachanov, che avevo visto qualche settimana prima sulla terra contro Tsonga e mi aveva invece fortemente deluso; personalmente, apprezzo molto Tiafoe e i suoi mezzi tecnici mi hanno impressionato parecchio. Tuttavia io credo addirittura che lo stesso Zverev, per diventare un tennista vincente in modo costante, debba ancora remare parecchio; chiudo pertanto ad una rapida affermazione dei più giovani. Vedo ancora i soliti protagonisti ai vertici per almeno un paio di annate, poi mi aspetto un minimo di ricambio ma senza grosse attese. A parte Nadal, come diceva Aureliano, di recente non vi sono stati dei teenager campioni e quindi creare false aspettative sui giovani, influenzandone rendimento e concentrazione, è una delle operazioni più sbagliate che si possano compiere.

Ernesto

Il torneo femminile, rispetto a quello maschile, regala sorprese pressoché quotidiane. Se vi chiedessi di puntare un euro sulla vincitrice del torneo, lo giochereste sulla certezza Halep oppure rischiereste una sorpresa?

La rivelazione del torneo è Jelena Ostapenko
La rivelazione del torneo è Jelena Ostapenko

Luca

L’imprevedibilità regna sovrana. Personalmente proverei Halep, contando sulla sua maggiore esperienza, oppure Pliskova ma in modo non granché convinto; la situazione del tennis femminile è pressoché impronosticabile.

Aureliano

Difficile da dire. L’euro a questo punto lo punterei, più che altro per simpatia, sulla Ostapenko, ragazza classe ’97 con un buon tennis e prima teenager ad accedere alle semifinali al Roland Garros da parecchi anni. La Halep ha fatto un buon percorso sulla terra quest’anno, e sulla carta è la più in palla su questa superficie. A Madrid ha vinto (contro la Mladenovic) ma non ha mai dato la sensazione di dominare la avversaria, e si è portata a casa il titolo soprattutto grazie all’esperienza. A Roma invece ha perso con la Svitolina, che ha affrontato e superato nei quarti qua a Parigi. In nessuna delle due partite ha dimostrato netta superiorità nonostante la superficie favorevole, e poi viene da un’annata globalmente un po’ in ombra. Si vedrà. A questo punto spero in una sorpresa. Dispiace per il crollo di sostenitori nel tennis femminile, soprattutto come numero di spettatori sugli spalti. In questo momento si sta vivendo una ridefinizione delle gerarchie, vista la assenza della Williams e il crollo della Kerber, quindi per gli appassionati sono questi i momenti più divertenti da seguire. La finale di Madrid mi ha molto impressionato per il livello di tennis espresso, anche se le giocatrici, almeno stilisticamente, stanno diventando molto uniformate.

Ernesto

Siete rimasti più sorpresi dall’uscita della Muguruza contro la Mladenovic o di quest’ultima contro la Bacsinszky?

Grande vittoria per la Bacsinszky contro l'idolo di casa Mladenovic.
Grande vittoria per Timea Bacsinszky contro l’idolo di casa Kiki Mladenovic.

Luca

Io della Muguruza contro la Mladenovic. Sin dai primi turni, a prescindere dal fatto che fosse la campionessa in carica, mi era sembrata ben centrata e carica, ma soprattutto meno fragile di quanto poi abbia effettivamente dimostrato. Probabilmente tutta la tensione positiva dell’evento si è tramutata in paralisi psicologica; un peccato.

Aureliano

Io invece della seconda. Il gioco della Mladenovic mi piace molto (un po’ meno certi suoi atteggiamenti in campo e fuori), anche se va a corrente alternata e richiede grande concentrazione. Quando gioca a pieno regime è veramente imperiale. L’incontro è stato decisamente “sporcato” dal meteo instabile e della pioggia, cosa che ha influito molto di più sul rendimento della francese rispetto all’avversaria, cui va il merito comunque di aver girato la situazione a proprio vantaggio.

Io invece della seconda. Il gioco della Mladenovic mi piace molto (un po’ meno certi suoi atteggiamenti in campo e fuori), anche se va a corrente alternata e richiede grande concentrazione. Quando gioca a pieno regime è veramente imperiale. L’incontro è stato decisamente “sporcato” dal meteo instabile e della pioggia, cosa che ha influito molto di più sul rendimento della francese rispetto all’avversaria, cui va il merito comunque di aver girato la situazione a proprio vantaggio.

Io invece della seconda. Il gioco della Mladenovic mi piace molto (un po’ meno certi suoi atteggiamenti in campo e fuori), anche se va a corrente alternata e richiede grande concentrazione. Quando gioca a pieno regime è veramente imperiale. L’incontro è stato decisamente “sporcato” dal meteo instabile e della pioggia, cosa che ha influito molto di più sul rendimento della francese rispetto all’avversaria, cui va il merito comunque di aver girato la situazione a proprio vantaggio.

Ernesto

Classifica WTA
1. Kerber
2. S.Williams
3. Pliskova

WTA Race
1. Pliskova
2. Svitolina
3. Halep

Bisogna considerare la seconda classifica per stabilire i reali valori in campo oppure il buon vecchio ranking è ancora un punto di riferimento imprescindibile?

Karolina Pliskova unica tennista fra le prime 3 in entrambe le classifiche.
Karolina Pliskova unica tennista fra le prime 3 in entrambe le classifiche.

Aureliano

Ultimamente va molto di moda riferirsi più spesso alla classifica “Race to” piuttosto che al Ranking ATP. Questo ha chiaramente i suoi perché, dà infatti maggiormente l’idea della situazione attuale. Secondo me può essere un trabocchetto usarla troppo ad inizio stagione, quando i tornei sono ancora pochi, perché chiaramente dà informazioni molto riduttive. Quando i tornei cominciano ad essere parecchi invece è molto indicativa della situazione. Ha particolarmente senso usarla quest’anno anche per monitorare meglio i movimenti al vertice. Se infatti la Kerber (o lo stesso Murray), sono i numeri 1 del Ranking, in realtà non sono messi tanto bene nella Race. Usarla gli scorsi anni avrebbe avuto poco senso, visto che le due classifiche spesso coincidevano. Il discorso è un po’ ovvio, ma è un ottimo punto di riferimento in stagione avanzata e quando le due classifiche non coincidono.

Luca

Mi trovo abbastanza d’accordo con ciò che ha scritto Aureliano. È troppo relativo fare affidamento sulla Race a questo punto dell’anno, anche se più vicina agli attuali risultati; pertanto mi schiero a favore del Ranking tradizionale.

Ernesto

Pronostico sul RG. Chi saranno i vincitori?

Dominic Thiem, sorpresa finale al RG?
Dominic Thiem, sorpresa finale al RG?

Luca

Dico Halep nel femminile o, come anticipavo ieri, Pliskova; nel maschile, credo che alla fine Rafa la spunterà, nonostante Thiem gli darà più di un grattacapo in semifinale.

Aureliano

Per me Nadal e Pliskova!

Ernesto

Grazie mille ragazzi!

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