US Open, secondo turno: avanzano Garcia, Ostapenko e Bertens

Caroline Garcia in tre set su Monica Puig. Jelena Ostapenko in rimonta su Taylor Townsend. Tutto facile per Kiki Bertens, che ha concesso tre giochi a Francesca Di Lorenzo.

VITTORIE SOFFERTE PER GARCIA E OSTAPENKO. PASSEGGIA BERTENS – Caroline Garcia vendica la sconfitta incassata la scorsa settimana a New Haven da Monica Puig. Vittoria in tre set per la transalpina, numero 6 del mondo. Tre set che sono stati tre match nel match. Senza storia nel punteggio e nell’andamento i primi due, una battaglia agonisticamente bellissima il terzo. Sui primi due parziali, andati rispettivamente a Caroline Garcia con un netto 6-2 e a Monica Puig con un ancora più eloquente 6-1, c’è davvero poco da raccontare. Per quanto riguarda gli spunti tecnici, nel primo set si è vista una Caroline Garcia perfetta al servizio e nella gestione tattica della frazione. Monica Puig in battuta ha reso sotto i propri standard, ma è stata costantemente in sofferenza perché, al contrario di quanto accaduto nel precedente confronto diretto, la francese è stata paziente e si è costruita i punti muovendo la campionessa olimpica, senza prendere rischi inutili. La seconda frazione è andata a parti invertite. Caroline Garcia, ha giocato senza il supporto del servizio e si è fatta tradire dalla fretta di chiudere e affidarsi alle soluzioni estemporanee. Il numero dei gratuiti della tennista francese si è impennato, passando dai 3 unforced del primo set ai 13 del secondo. Monica Puig, galvanizzata, ha cominciato a credere nella seconda affermazione nel giro di una settimana sulla vincitrice dei tornei di Wuhan e Pechino 2017 e in un attimo è schizzata sul 5-0. La Garcia ha evitato il bagel, anche probabilmente per servire per prima nella partita decisiva e la scelta si è rivelata alla fine determinante. Terza frazione, come anticipato, combattuta e in discussione fino all’ultimo punto. Garcia scomposta e fallosissima nei primi 4 giochi del set, ma a dispetto del nervosismo per il caldo e il tifo rumoroso che era tutto dalla parte della portoricana, la transalpina ha retto fino al 2-2. Dal quinto game in poi, la svolta negli schemi di gioco della Garcia che hanno ritrovato ordine e incisività. Monica Puig ha vacillato nel sesto gioco, quando sul 3-2 per Caroline Garcia, ha salvato due pericolosissime palle break. Non senza responsabilità della francese, che ha gestito male le opportunità, dopo essersele procurate facendo giocare sempre un colpo in più a Monica Puig e inducendola all’errore. Tre le palle break cancellate dalla campionessa di Rio 2016 nell’ottavo game: dal possibile 4-3 Garcia è stato 4-4. Il match era nella fase caldissima e in quei frangenti ha dispensato ottime giocate da una parte e dall’altra. Splendido il passante millimetrico di rovescio con il quale Monica Puig (proprio in quell’ottavo gioco) ha gelato l’avversaria, che si apprestava a chiudere il punto a rete. Il bello era dietro l’angolo ed è stato il nono gioco fiume durato quasi venti minuti. Caroline Garcia era al servizio e si è salvata in modo magistrale per ben sei volte. Provvidenziali il servizio e alcune coraggiose accelerazioni che si sono stampate sulle linee per scongiurare il break che in punteggio avrebbe significato 5-4 e battuta per il terzo turno per Monica Puig. Nessuna delle due intendeva lasciar andare quel game, ma alla fine l’ha spuntata Caroline Garcia. In quel momento si è chiuso il match di Monica Puig che, al servizio per rimanere nel torneo, ha ceduto di schianto e Caroline Garcia ha firmato il 6-4 finale.

Jelena Ostapenko in rimonta su Taylor Townsend. La tennista mancina statunitnse ha cullato fino alla fine il sogno di portare a casa lo scalpo eccellente della campionessa del Roland Garros 2017. Si è aggiudicata il primo set, ha perso il secondo ma si è arresa solo 6-4 al terzo, dopo aver peraltro recuperato un break. Luci e ombre nella prestazione di Jelena Ostapenko che, come accaduto nel match di primo turno vinto su Andrea Petkovic, si è complicata parecchio la vita: 47 vincenti, 52 gratuiti, 15 doppi falli e 4 aces. Questi alcuni dati che fotografano la discontinuità della lettone, capace di costruire e rovinare tutto. Taylor Townsend ha infastidito parecchio la Ostapenko con un gioco articolato, fatto di variazioni di velocità e altezza della palla, attacchi in controtempo e smorzate. Nel primo set vinto dalla statunitense, Jelena Ostapenko ha faticato a trovare le contromisure tattiche e le misure del campo. La lettone si è ripresa nel secondo parziale, nel quale, seppure a corrente alternata, è stata letale con i colpi fatti partire dal centro per far correre da una parte all’altra la generosissima Townsend. Le accelerazioni improvvise della Ostapenko, quando trovano gli angoli, fanno molto male. Ne sa qualcosa la tennista statunitense che ha ceduto il secondo parziale e rimandato al terzo le esigue speranze di portare a casa il match. Jelena Ostapenko è partita con l’acceleratore premuto e si è involata sul 2-0. Brava Taylor Townsend a rimanere comunque in scia senza perdere ulteriore terreno oltre al break subito in apertura. Infatti Jelena Ostapenko quel break lo ha restituito nel sesto game e si è fatta agganciare sul 3-3. Gioco incommentabile della lettone, che ha commesso tre doppi falli e scagliato in rete un comodissimo dritto in avanzamento. Tutto in equilibrio fino al 4-4. Nel nono game, la numero 10 Wta ha fatto prevalere la maggiore esperienza nella gestione dei punti importanti e, di forza, è andata a prendersi il break che per Taylor Townsend è stato fatale. La lettone, avanti 5-4, è andata a servire per staccare il pass per il terzo turno e non ha fallito.

Passeggiata per Kiki Bertens. Match senza storia, quello che ha opposto l’olandese alla ventunenne americana di origine italiana Francesca Di Lorenzo, numero 193 Wta. Kiki Bertens ha concesso 3 giochi e si è imposta 6-2, 6-1.

Risultati – Secondo turno:

[6] C. Garcia b M. Puig 6-2 1-6 6-4

[13] K. Bertens b F. Di Lorenzo 6-2 6-1

[10] J. Ostapenko b T. Townsend 4-6 6-3 6-4

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