Circus Preview: Murray vs Raonic, la finale che non promette nulla di buono

In un'ipotetica classifica delle migliori finali degli anni 2000, quella che andrà in scena quest'oggi tra Andy Murray e Milos Raonic rischia di posizionarsi in piena zona salvezza, costretta a giocarsi la permanenza in serie A con la finale dell'edizione 2003 tra Federer e Philippousis e quella del 2010 tra Nadal e Berdych. Le ragioni di questo immaginabile tracollo qualitativo sono in buona parte legate alla presenza di uno dei giocatori più noiosi e meno carismatici dell'ultima nidiata di giovani leve: il suo nome è Milos Raonic.

In un’ipotetica classifica delle migliori finali degli anni 2000, quella che andrà in scena quest’oggi tra Andy Murray e Milos Raonic rischia di posizionarsi in piena zona salvezza, costretta a giocarsi la permanenza in serie A con la finale dell’edizione 2003 tra Federer e Philippousis e quella del 2010 tra Nadal e Berdych. Le ragioni di questo immaginabile tracollo qualitativo sono in buona parte legate alla presenza di uno dei giocatori più noiosi e meno carismatici dell’ultima nidiata di giovani leve: il suo nome è Milos Raonic.

raonic wimbledon 3

Il canadese incarna alla perfezione il prototipo del tennista in provetta, programmato per vincere anche, se non soprattutto, a scapito dell’estetica del gioco. Il 25enne di origine montenegrina polarizza come pochi altri le antipatie del pubblico, specie dopo il vilipendio tennistico perpetrato ai danni di Roger Federer. Ad onor del vero, però, molte delle invettive rivoltegli dai detrattori sono prive di fondamento, specie quelle che indicano nel servizio l’unica arma con cui Milos sia riuscito a negare il 18esimo Slam al monarca di Basilea. Nella semifinale di venerdì, infatti, il numero 7 del mondo ha giocato una delle migliori partite della carriera, palesandosi tanto più lucido e solido quando la situazione di punteggio si faceva maggiormente delicata. Inoltre Raonic si è dimostrato più propositivo del solito, andandosi a conquistare i punti decisivi del match nei pressi della rete. Ciò detto, il canadese rimane uno dei protagonisti meno gradevoli del circuito, tanto più se in futuro dovesse generare una stirpe di emuli ispirati dalle sue gesta londinesi.

Murray WB 2016

Per una volta, quindi, l’antipatico per eccezione, al secolo Andy Murray, raggiungerà il quorum delle simpatie. Lo scozzese fino ad ora ha svolto il suo dovere senza sbavature, raggiungendo una finale che fin dal sorteggio sembrava obbligatoria, data l’inconsistenza di buona parte degli avversari. Il numero 2 del mondo ha vissuto le uniche serie tribolazioni nel match di quarti di finale contro Jo-Wilfried Tsonga, piegando la resistenza del francese solo al quinto set. Difficile determinare il grado di incidenza di Ivan Lendl, riaggregatosi alla squadra dello scozzese pochi giorni prima dell’inizio dei Championships. Ciò che pare evidente, però, è che la presenza della leggenda ceca nel suo angolo funga da deterrente per ogni possibili crisi isterica di Andy, vista l’ammirazione mista a soggezione che il campione olimpico nutre nei confronti del proprio mentore. In tal senso sarà curiosa la sfida a distanza tra lo stesso Lendl e John McEnroe, ingaggiato da Raonic come guida tecnica per le cinque settimane della stagione sull’erba.

murao2

Nei tre scontri diretti disputati in questa stagione, escludendo il poco indicativo confronto sulla terra di Montercarlo, dominato in due rapidi set da Murray, Raonic ha dimostrato di poter tener testa allo scozzese. Nella semifinale dell’Australian Open il canadese sembrava ad un passo dalla prima finale Slam, dando l’impressione di poter disporre a piacimento dell’avversario. In vantaggio di due set a uno, però, Milos è stato pesantemente condizionato da un problema all’adduttore destro, complicazione che gli ha impedito di mantenere il livello di gioco dei primi tre set, fino al completamento della rimonta di Murray. Nell’ultima sfida tra i due, andata in scena poco meno di un mese fa sui campi del Queen’s, il nord americano ha sciupato un vantaggio ancora più consistente, dopo essersi trovato in vantaggio di un set e sul punteggio di 3-0 nel secondo parziale. L’andamento del succitato match potrebbe essere rivelatore rispetto a ciò che vedremo quest’oggi. Più a lungo Raonic riuscirà a mantenere inviolato il proprio servizio, più possibilità avrà di guastare il labile equilibrio nervoso dello scozzese, specie se saprà stuzzicare al momento giusto il dritto di Murray. Non appena le prestazione del canadese al servizio caleranno, il padrone di casa guadagnerà l’assoluto dominio del campo, potendo contare su una gamma di opzioni tecniche-tattiche infinitamente superiore a quelle del rivale. Augurarvi buon divertimento risulterebbe quasi provocatorio, date premesse ed aspettative. Prepariamoci al peggio dunque, confidando che il potere magico del tennis possa sorprenderci per l’ennesima volta.

WIMBLEDON- Finale Maschile

A partire dalle h 15.00 italiane

A.Murray- M.Raonic

0 comments
  1. Le ragioni di questo inimmaginabile tracollo è che il tuo “sodale” ha subito una prematurissima dipartita. Raonic è un monolite pallosissimo, ma Andy è quello che si è giocato le ultime tre finali slam col serbo pigliatutto…quindi non c’è il serbo e tutto diventa “molto triste”?….strano. Djokovic non è esattamente spettacolo puro, e Nadal…beh lasciamo perdere.

    1. Per amor di verità Murray è stato sconfitto da djokovic nelle ultime due finali slam, visto che a ny lo scozzese si è fatto eliminare da Anderson. Ciò premesso, nel pezzo si evidenzia l’opacità tennistica di raonic, mentre si sottolinea la varietà di opzioni tecniche di ipocondria. Comunque la ringrazio per il commento fedele lettrice

  2. dei Big server, Raonic é il più dotato. Murray é fortissimo, ma di testa delle volte cede…certo, in tanti avrebbero auspicato una finale diversa. Ma se volete, questo epilogo, più di ogni altra chiacchiera, ci fa capire quanto è dura in uno sport dove sei solo a giocare, vincere per così tanto tempo di fila come solo Nole ha fatto

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