Clijsters: “Si può essere mamme e campionesse”

La campionessa belga, una delle tre aver aver vinto un Major dopo l’arrivo di un bebè, racconta a BBC Sport come si organizza una tennista-mamma, mentre in questi giorni Vika Azarenka porta con se suo figlio Leo sui campi…

Sono i giorni delle tenniste in attesa e delle tenniste – mamme . Mentre Mandy Minnella gioca al quarto mese di gravidanza e Serena dichiara di voler rientrare quanto prima, dopo la nascita del suo bebè, ecco Vika Azarenka apparire a Church Road con suo figlio Leo , nato solo 6 mesi fa. Non è la prima volta che una tennista rientra in Tour dopo la nascita di un bimbo. In passato Margaret Court ed Evonne Goolagong hanno fatto la stessa esperienza. In tempi a noi più vicini è la pluricampionessa Slam Kim Clijsters ad aver sperimentato, con grande successo, le nuove fatiche che comporta l’essere una tennista-mamma.

“É IMPORTANTE NON CAMBIARE LA ROUTINE” – Kim, che al momento della sua vittoria allo US Open 2009 era già madre della sua primogenita Jada, ha raccontato la sua esperienza e quanto fosse fondamentale innanzitutto non cambiare la routine di un bambino. “Ho dovuto adattare tutto naturalmente, perché a casa cambiavo i pannolini e preparavo il cibo appena Jada si svegliava; ma comunque avevo la sensazione di aver tutto ben organizzato anche quando andavamo in viaggio. Mio marito Brian era sempre lì con me e abbiamo anche viaggiato con una bambinaia che si è presa cura della piccola. Ciò significava che Brian e io avevamo anche del tempo per noi, per poter anche uscire a cena occasionalmente. Abbiamo solo cercato di bilanciare le cose, lasciando inalterata la routine, e ha funzionato veramente bene per lei e per noi. Come giocatrice, normalmente , non hai molto ordine nella tua vita, ma volevo strutturare le cose per Jada e non volevo che altre persone si prendessero cura di lei nei vari tornei”. Il ricordo particolare è, ovviamente, legato alla finale Slam di New York. “Con Jada è stato così frenetico all’inizio per noi con i media soprattutto all’inizio ; abbiamo cercato di tenerla lontana da tutto questo. Quando ho giocato lo US Open nel 2009 non è mai venuta a Flushing Meadows, tranne che per la finale. Si è seduta nel box e , poiché quel giorno le avevo ritardato un po’ il suo riposino pomeridiano, ha potuto rimanere un po’ di più per poter vedere la finale”. Quindi si può essere mamme e tenniste di grande successo. L’importante è non pretendere sempre perfezione e ordine. “A volte le cose succedono e bisogna adattare la routine continuamente. Ora ho tre figli ed è sempre così; ci sono sempre diverse sfide da affrontare, ma questa è la cosa più bella dell’essere una mamma”.

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