Wimbledon: Andy Murray infrange i sogni di gloria di Raonic e conquista il titolo

Lo scozzese batte in 3 set il canadese e conquista il suo terzo slam in carriera ma sopratutto il secondo titolo qui ai Championships. Prova esemplare del britannico, il quale senza troppi problemi si è sbarazzato del suo avversario, forse non ancora pronto per questi grandi appuntamenti.

La 132esima edizione del torneo di Wimbledon si conclude con il successo del padrone di casa, Andy Murray, al suo terzo slam in carriera. A farne le spese di questa vittoria è stato il canadese Milos Raonic, alla sua prima finale in major. Si è notato fin da subito la maggior esperienza del britannico nel giocare queste finali al contrario del suo rivale, nuovo a questi palcoscenici così importanti. Dopo le due finali slam perse per mano di Novak Djokovic in questo 2016, il nativo di Glasgow approfitta dell’uscita prematura del numero 1 al mondo e conquista il prestigiosissimo trofeo.

MURRAY CINICO – Primo set conquistato senza troppi problemi dal tennista britannico. Lo scozzese è stato bravo ad approfittare dei piccoli passaggi a vuoto al servizio da parte del canadese, il quale nei momenti topici del set non è stato sufficientemente aiutato dalla sua arma migliore. Il break decisivo è arrivato nel settimo gioco del parziale, dove Murray con grande astuzia è riuscito ad intuire le direzione al servizio del canadese ed a creare non pochi problemi al suo avversario. Zero sono le palle break concesse dal britannico nel corso del primo parziale, aiutato sopratutto da una gran prima, la quale frutta ben l’82% di punti, al contrario del canadese, solo il 70% per lui.

QUANTI ERRORI – Il secondo set non si apre al meglio per il gigante di Podgorica, subito una palla break da salvare, ma grazie anche ad alcuni regali da parte dello scozzese riesce a rimanere aggrappato al parziale. D’altro canto invece Murray soffre poco e niente alla battuta, non concedendo come nel set precedente alcune chance di break. Nonostante le varie occasioni sprecate, lo scozzese riesce a far suo il set al tie break con il punteggio di 7-3. 15 sono gli errori non forzati commessi dal canadese, un fattore che ha sicuramente influenzato l’andamento di questo parziale, al contrario dei soli 2 commessi dal britannico. Con il rovescio, il numero 2 al mondo ha totalmente dettato legge, ottenendo degli ottimi passanti incrociati ed eccellenti risposte al servizio devastante dell’avversario.

TIE BREAK FATALE – Il terzo e decisivo set sembra ormai una formalità per il campione britannico, vicinissimo al successo. Però il numero 7 al mondo non è dello stesso parere, infatti nel quinto gioco del set ha ben 2 palle break per cercare di allungare il match al quarto, alimentando le sue chance di vittoria. Lo scozzese però annulla alla grande le insidie avversarie e riesce a tenere il servizio. Entrambi i giocatori manterranno i propri turni di battuta fino a spingersi al tie break, è l’ultima chiamata per il canadese per cercare di conquistare il titolo. Ma le cose non iniziano al meglio poichè il britannico in un lampo va subito avanti 5-0 infrangendo definitivamente i sogni dell’avversario e chiudendo poi il match per 7-2.

0 comments
  1. L’unica emozione in 3 ore le lacrime di I.Lendl…per il resto lo ” Scozzese” indisponente nelle esultanze e un canadese che si è trovato per caso nel ” Tempio ” bisognoso di stare almeno 24h al giorno con Bigmc per avere un decimo del suo carisma…

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