Wimbledon: le chance di Camila Giorgi contro Jelena Ostapenko

L'italiana ha la possibilità di superare la campionessa del Roland Garros ma se si andasse al terzo la lettone è favorita.

È solo un terzo turno ma vale di più, e non solo perché siamo alle soglie della seconda settimana nel più prestigioso dei tornei. Qui, sull’erba sia pur precocemente ingiallita di questi prati londinesi, sia Jelena Ostapenko che Camila Giorgi hanno dimostrato in passato di sapersi ben disimpegnare. Eccome.

Nel 2015, alla sua prima apparizione, Jelena entrò nel main-draw di Wimbledon grazie alla wild-card che gli venne concessa in quanto vincitrice del titolo juniores l’anno precedente e al primo turno lasciò appena due giochi a Carla Suarez Navarro per poi lottare contro la Mladenovic. Quanto a Camila, non è un segreto che il suo gioco esplosivo si adatti particolarmente alla superficie (non è un caso che l’unico titolo in carriera l’abbia vinto proprio sull’erba a ‘s-Hertogenbosch) e se al debutto, proveniente dalle qualificazioni – era il 2011 – rimediò tre giochi con la bulgara Pironkova al primo turno, quello dopo si qualificò di nuovo ma colse tre successi nel main-draw (a spese di Pennetta, Tatishvili e Petrova) per arrendersi negli ottavi ad Agnieszka Radwanska.

Tuttavia, il passato non ha grande importanza nella sfida odierna in quanto sia Ostapenko che Giorgi intendono il tennis in costante proiezione futura e non perdono mai una sola briciola di energia e guardarsi indietro. Ecco allora che l’unico precedente, risalente alla semifinale sul duro di Katowice del 2016 e vinta piuttosto nettamente (6-4, 6-3) dall’italiana, ha un valore assai relativo così come probabilmente lo hanno gli incontri fin qui disputati dalle due nel torneo.

Ad un primo esame, parrebbe che le vittorie di Camila su Cornet e Keys dovessero avere una valenza maggiore rispetto ai sofferti successi della lettone di Riga nei confronti di Sasnovich e Abanda ma questa prospettiva rischia di fuorviare e non poco, avvicinando il valore e la potenzialità delle due sfidanti assai più di quanto non suggerisca l’attuale classifica mondiale (Ostapenko 13, Giorgi 86).

Ora, è fuor di dubbio che, almeno sull’erba, non ci sono 73 posizioni di differenza tra le due ma ritenere oggi Camila Giorgi favorita in virtù di quanto la marchigiana d’America ha fatto vedere nei primi due match non sarebbe del tutto realistico. Perché la lettone, nonostante la giovane età, ha dimostrato di aver assimilato assai in fretta la “sbornia” parigina e non ha affatto perso la voglia di lottare. Anzi: Jelena ha aggiornato il suo record stagionale di match conclusi al terzo set che adesso è di 17-5 e ciò, in caso di equilibrio, potrebbe avere la sua importanza.

Difficile fare un pronostico e già questo, tutto sommato, volge a favore dell’italiana. Purtroppo Camila non è esattamente l’emblema della continuità e troppo spesso ha abituato chi la segue a quell’alternanza di prestazioni e risultati che in fondo rappresenta il suo vero tallone d’achille; tuttavia, il fatto stesso che la si consideri potenzialmente in grado di imporsi alla recente campionessa del Roland Garros significa che la qualità non manca. Diciamo per scaramanzia 51-49 Ostapenko ma se finisce in due negli ottavi ci va Camila.

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