Una crisi inattesa per la regina della terra rossa
Iga Swiatek sta attraversando uno dei momenti più difficili della sua giovane ma già gloriosa carriera. Dopo aver dominato il circuito femminile negli ultimi anni, la tennista polacca sembra oggi intrappolata in un circolo vizioso, come lo ha definito Justine Henin, ex numero uno al mondo e ora commentatrice per TNT Sports. La stagione 2025, in particolare, sta mettendo in evidenza tutte le sue fragilità, soprattutto sul piano mentale ed emotivo.
Dopo la sua ultima vittoria al Roland Garros nel 2024, Swiatek non è più riuscita a conquistare un titolo. In un anno intero non ha raggiunto neppure una finale, un’anomalia impensabile fino a poco tempo fa per una giocatrice che sulla terra battuta era considerata quasi imbattibile.
Le sconfitte pesano, ma è la mente a cedere
Il campanello d’allarme più sonoro è arrivato dagli Internazionali d’Italia, dove Swiatek è stata eliminata al terzo turno da Danielle Collins con un netto 6-1 7-5. La polacca, tre volte campionessa a Roma, ha lasciato il campo visibilmente provata e si è presentata in conferenza stampa con gli occhi rossi. Un’immagine che ha colpito tutti e ha reso evidente il disagio emotivo che sta vivendo.
Secondo Henin, la crisi non nasce oggi. “Già un anno fa, dopo aver vinto il Roland Garros, nel suo discorso al pubblico si percepiva che non stava bene. Era fuori tema, sembrava esausta”, ha ricordato. Quella vittoria, ottenuta superando ostacoli personali e sportivi, pare non aver portato la liberazione sperata, ma al contrario ha appesantito le sue spalle.
Il perfezionismo come trappola
Alla base di questo blocco potrebbe esserci il perfezionismo che da sempre caratterizza il gioco e l’approccio mentale di Swiatek. La pressione di dover mantenere uno standard elevatissimo, soprattutto dopo aver dominato il circuito, sta diventando un limite più che uno stimolo. “Lei vuole fare le cose a modo suo, e questo perfezionismo a lungo andare può diventare pericoloso”, ha sottolineato Henin.
A pesare è anche la sensazione di un’evoluzione del gioco non al passo con le sue aspettative. Mentre le sue avversarie migliorano visibilmente, Swiatek sembra frenata dal desiderio di controllo assoluto e da una crescente insoddisfazione interiore. Non a caso, la belga ha parlato di un “gioco che non sta evolvendo abbastanza rapidamente”, con un evidente confronto negativo rispetto alla concorrenza.
Un Roland Garros da dentro o fuori
Ora gli occhi sono tutti puntati su Parigi, dove Swiatek arriverà da testa di serie numero cinque e non più da favorita indiscussa. Nonostante ciò, resta l’unica tra le prime cinque del mondo ad aver già vinto il Roland Garros, e mantiene un’impressionante striscia di 21 vittorie consecutive nel torneo.
Ma il torneo francese, più che una semplice occasione di riscatto, rischia di essere uno spartiacque. “Forse questo è il momento in cui ha bisogno di esplodere, per far sì che le cose emergano e possa finalmente analizzare e capire cosa le sta succedendo”, ha detto Henin, prospettando un crollo prima della possibile rinascita.
Un crollo che, paradossalmente, potrebbe essere la vera chiave per ricominciare. Per Swiatek, infatti, affrontare il proprio limite, accettare l’imperfezione e trovare nuove strade mentali ed emotive potrebbe essere l’unico modo per tornare la campionessa che tutti ammiravano. Non basterà il talento, servirà un nuovo equilibrio interiore.