Lorenzo Musetti sogna in grande a Parigi: “Mai stato così pronto”

Lorenzo Musetti arriva al Roland Garros 2025 da testa di serie numero 8 con grandi ambizioni. Dopo un mese straordinario sulla terra, il toscano punta alla consacrazione nello Slam parigino.
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Lorenzo Musetti arriva al Roland Garros 2025 con la consapevolezza di chi ha appena scalato un altro gradino nella gerarchia del tennis mondiale. Dopo un mese esaltante in cui ha raggiunto la finale a Montecarlo e le semifinali a Madrid e Roma, il talento toscano si presenta a Parigi da testa di serie numero 8, forte del suo ingresso nella top 10 del ranking ATP e di una nuova maturità, sia in campo che nella vita privata.

“Ho trascorso qualche giorno a casa con la mia famiglia provando a ricaricare le batterie. Ora sono pronto per questo torneo, che è il più importante sulla terra battuta”, ha raccontato Musetti durante il suo media day parigino. Tra un torneo e l’altro, la sua vita è cambiata anche fuori dal campo: è in arrivo il secondo figlio, notizia che ha portato entusiasmo e serenità nella sua quotidianità.

Una maturità conquistata punto dopo punto

I risultati parlano chiaro. Musetti non è più solo un talento cristallino, ma un giocatore in grado di competere stabilmente ai massimi livelli. “Non mi era mai capitato di fare una finale e due semifinali in un solo mese. È stato sorprendente sentire questo scatto proprio dopo Montecarlo”, ha spiegato. Un click mentale che lo ha portato a credere di poter andare davvero lontano in uno Slam.

Sul piano tecnico, il suo gioco è sempre più raffinato. L’uso della smorzata – marchio di fabbrica del suo stile elegante – è ora più razionale e incisivo: “Prima la usavo in modo istintivo, ora so esattamente quando usarla ed è diventata molto pericolosa per gli avversari.” Ma oltre alla tecnica, ciò che colpisce è il suo equilibrio mentale. “In termini di risultati e fiducia nel mio gioco, questo è lo Slam che approccio con più convinzione. So cosa devo fare per provarci, anche se non significa che devo vincere per forza.”

L’importanza del team e della famiglia

Gran parte di questa trasformazione passa dal legame con il coach Simone Tartarini, che lo segue da anni: “Ci siamo sempre trovati bene prima umanamente e poi professionalmente. Abbiamo affrontato tutte le fasi della mia crescita insieme, senza mai una vera lite. C’è armonia e questo fa la differenza.”

Un’altra colonna portante è la famiglia. L’annuncio dell’arrivo del secondo figlio ha portato una nuova luce nella sua vita: “Siamo felicissimi. Anche se ora la concentrazione è tutta per il Roland Garros.” La serenità privata sembra riflettersi anche sul campo, alimentando un momento magico che, secondo Musetti stesso, va goduto appieno: “Il tennis italiano sta vivendo un periodo esaltante. Non è detto che duri per sempre, quindi è giusto valorizzarlo adesso.”

Parigi come occasione e consacrazione

Il bilancio delle sue precedenti partecipazioni al Roland Garros conta due ottavi di finale, fermato da giganti come Djokovic e Alcaraz. Ma quest’anno l’obiettivo è chiaro: andare oltre. “Sono venuto qui con l’ambizione di andare il più avanti possibile e di provare ad alzare il trofeo. È questa la mentalità che un top player deve avere.”

Lorenzo Musetti, a soli 23 anni, si presenta a Parigi con tutte le carte in regola per lasciare il segno. Con il suo tennis fatto di talento e strategia, una condizione fisica al top e una mente finalmente allineata ai suoi obiettivi, l’azzurro è pronto per scrivere un nuovo capitolo della sua carriera.

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