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Olimpiadi, Malagò ritira la candidatura di Roma 2024

Giovanni Malagò inaugura così la conferenza stampa tenutasi nel Salone d’Onore del CONI: «Oggi è il giorno della chiarezza, dobbiamo parecchie risposte: questa mattina ho scritto la lettera con la quale interrompiamo il percorso di Roma 2024». Poi, a scanso di equivoci spiega: «Tutti possono scrivere al CIO, ma l’unico legittimato a farlo in nome delle sport italiano, è il Presindente del CONI».

Le motivazioni — «Come ho ripetuto più volte, per portare avanti questo progetto servivano tre gambe. Una di queste, secondo me e la maggioranza italiani, per motivi ideologici e demagogici è venuta a mancare». Il riferimento è chiaramente indirizzato al sindaco Virginia Raggi, che venti giorni fa ha fatto venir meno l’appoggio del Comune alla candidatura. L’amarezza prende il sopravvento: « Un progetto che sarebbe stato difficile da battere». E ancora: «Ho il diritto e il dovere di tutelare la nostra immagine nel mondo. Per la prima volta in 102 di anni, il Comitato Olimpico Italiano all’unanimità aveva deciso di supportare la candidatura. Gli 11 milioni e trecentomila italiani che compongono il CONI avevano detto: “Sì”».

Vancouver 1974 — « Interrompere questo processo non è un record storico, c’è un precedente eloquente: il 4 aprile 1974 Vancouver si ritirò 7 mesi prima della vittoria di Lake Placid. Dopo quel rifiuto ha avuto i giochi nel 2010».

Il futuro degli Internazionali BNL d’Italia e di Roma— «Ci concentreremo sui nostri asset: il Parco Sportivo del Foro Italico è invidiato in tutto il mondo. Dobbiamo costruire il tetto del Centrale entro il 2019, perché se non lo facessimo, l’ATP potrebbe portare gli Internazionali altrove. Roma ospiterà altri eventi purché non ci siano altri “no”, altrimenti bisognerà cambiare il detto “tutte le strade portano a Roma”».

Sessione CIO 2019 — «Per riavvicinare l’Italia al CIO, dopo questa inaccettabile interruzione, ho deciso di candidare Milano alla sessione del CIO al 2019. Ne ho parlato l’altra sera a cena con Thomas Bach, che supporta il progetto. Ma anche Maroni (Presidente Regione Lombardia ndr) e Sala (Sindaco di Milano ndr) sono entusiasti. Dobbiamo rimarginare le ferite per prendere parte a questa nuova avventura».

Giuseppe China

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