A Roma il tennis entra in crisi, spopola il padel

Divertimento, comodità e guadagno per i circoli: sono questi gli ingredienti del nuovo sport che negli ultimi anni sta spopolando, soprattutto a Roma.
Il tennis è ufficialmente entrato in crisi. Se fino a qualche anno fa la gente preferiva dedicarsi al tennis nel fine settimana, adesso è amore per il padel. Regole pressoché identiche, ma un campo molto più piccolo e delimitato dalle pareti in plexiglass fondamentali per lo svolgimento del gioco.
Lo sviluppo del padel, inoltre, è stato facilitato da tutti i circoli che hanno investito nella costruzione di nuovi campi. A parità di spazi il padel è di gran lunga conveniente rispetto al tennis: un campo da tennis vale è grande quanto tre campi da padel. Il prezzo per affitare un campo da tennis per un’ora si aggira sui 15 euro, più 5 nel caso di luci artificiali. Il prezzo per affittare un campo da padel, invece, è molto più alto: siamo sui 30/40 euro all’ora, più l’eventuale affitto di una racchetta al costo di 3 euro.
Facendo due calcoli, ci accorgeremo facilmente che sfruttando lo stesso spazio i circoli guadagnano da 15 euro a ben 120. Questo li ha spinti ad investire, tant’è che oggi sono più di 70 i circoli di Roma in cui è possibile giocare a padel.
La squadra più forte del momento è quella del Circolo Canottieri Aniene, già nota per i risultati in serie A1 di tennis. Neanche il direttore sportivo dell’Aniene, Alessandro Di Bella, si sarebbe mai aspettato un risultato così sorprendente: “È inspiegabile, noi qui abbiamo tre campi e per costruirli abbiamo levato un campo polivalente da basket e pallavolo, che è stato costruito da un’altra parte. Stiamo puntando molto sul padel e una nostra squadra sta disputando il campionato di serie A. Se avessimo lo spazio a disposizione avremmo costruito nuovi campi perché con i nostri tre non riusciamo a soddisfare tutte le richieste dei soci”.
Una situazione analoga si è presentata all’Eur Sporting Club e al TC Kipling Club, che hanno sostituito rispettivamente un campo da tennis in erba sintetica e due campi da beach tennis con due campi da padel.

Da dove nasce questa passione per il padel? La risposta è molto semplice, come afferma Alessandro Tinti, uno dei primi venti giocatori di padel in Italia: “Tutti si danno al padel perché è uno sport molto più semplice del tennis, le pareti danno un grande aiuto, il campo è più piccolo, hai sempre un compagno vicino che può coprire i tuoi errori ma soprattutto è molto più divertente”. 
Uno dei problemi di questo sport, però, è il guadagno per i giocatori. Lo stesso Tinti non potrebbe vivere di solo padel: “Nonostante sia uno dei più forti in Italia, con il padel non ci si vive. Vincendo o piazzandosi bene nei tornei si guadagna solo un rimborso spese, niente a che vedere con il tennis. Per mantenermi, continuo a svolgere il mio lavoro di maestro di tennis e di padel”.
Scarso interesse da parte della Federazione Italiana Tennis, che non si è mai espressa su questa problematica.

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