Caso Sharapova: la Head “Maria ha si fatto un errore, ma un “errore onesto”

“Eravamo tutti in attesa, noi tennisfili, di una clamorosa notizia che riguardava Maria Sharapova, la settima tennista del mondo per il Computer, la prima per Bellezza, Fascino, Ricchezza. Ci domandavamo se la notizia dovesse, al massimo, aver a che fare con un suo ritiro, un matrimonio, una nuova caramella inventata dopo la già mitica Sugarpova. Non era una caramella, ma qualcosa di simile, diciamo una caramella avvelenata.” scriveva Gianni Clerici su Repubblica dell’8 Marzo, di fatto Maria Sharapova, che alcuni giorni fa ha dichiarato al mondo di essere stata trovata positiva al Meldonium e che quindi rischia una pesante squalifica, in pochi giorni si è trovata nell’occhio del ciclone e, non ancora verificata la veridicità della spiegazione che ha dato, e cioè che le fosse stato prescritto il suddetto farmaco per motivi di salute, è stata condannata dai suoi stessi colleghi e anche con una certa veemenza.

Uno di questi è stato il n°2 al mondo, Andy Murray, che ha detto parlando con i giornalisti al torneo di Indian Wells “Usare un farmaco dietro prescrizione medica che non sia strettamente necessario ma non considerato illegale già non lo condivido, ma se lo si usa non per la sua indicazione, ma per aumentare le capacità fisiche allora è doping e non dovrebbe essere così. Non sta a me decidere la pena, ma se fallisci un controllo antidoping devi essere squalificato”

Che la Sharapova nel circuito non fosse considerata Miss Simpatia è risaputo, ma l’insistenza con cui è stata accusata, lascia in un certo modo attoniti. I suoi sponsor principali poi, la Nike e la Porsche hanno subito ritirato i contratti.

Ci sono state certamente anche gesti di amicizia e fiducia, ad esempio da parte di Serena Williams, delle nostre italiane Pennetta e Vinci, parole carine anche da Djokovic.

Chi si è fidata invece senza riserve è stata  la Head, suo sponsor appunto, oltre che di Djokovic, con il quale hanno spesso girato delle pubblicità-sketch molto simpatiche.

John Eliash, presidente della  Head, conferma che nei contratti di collaborazione con gli atleti esistono precise clausole che permettono agli sponsor di interrompere i rapporti immediatamente in caso di positività al doping, ma afferma di aver analizzato attentamente i fatti e di voler continuare ad essere sponsor di Maria Sharapova.

Riporta la Head che Maria prendeva il Mildronate per ovviare alle frequenti influenze che la colpiscono, agli anomali risultati ECG e agli indicatori di diabete a cui è predisposta geneticamente.

Dice anche che per avere effetti rilevanti nel miglioramento delle prestazioni sportive il Meldonium debba essere preso in dosi superiori a 1000/2000 mg, e che il dosaggio assunto da Maria è significativamente inferiore. -Il produttore del Mildronate ha infatti contestato il fatto che il farmaco sia stato indicato come doping in quanto secondo lui è solo un protettore del cuore di cui gli atleti, in particolare russi, hanno sempre fatto uso-

Dice di essere consapevole del fatto che Maria ha ignorato le disposizioni della Wada, ma intenzionalmente o no, il suo è stato comunque un “errore onesto”  “Maria, dopotutto, per oltre 10 anni è stata un esempio di integrità e l’onestà e il coraggio dimostrati annunciando e riconoscendo il suo errore sono il motivo del prolungarsi della nostra partnership e la Head non vede l’ora di lavorare ancora con lei ed ancora per molti anni”

 

 

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