Cogito ergo vinco. Intervista al N. 1 del mondo del beachtennis Alessandro Calbucci

Tennis Circus intervista il N 1 del beachtennis Alessandro Calbucci, Campione del Mondo 2013 e giocatore dell'anno AGB

Sulle pagine di Tennis Circus continua il viaggio alla scoperta del beachtennis. Dopo avervi introdotto a questo nuovo sport – che abbiamo definito “cugino di primo grado” del tennis – attraverso un’intervista al forlivese Niccolò Strano, vogliamo ora approfondirne ulteriormente la conoscenza. Questa volta, abbiamo scelto di fare quattro chiacchiere con Alessandro Calbucci, che non necessità di presentazioni per chi, come il sottoscritto, conosce e segue da anni il beachtennis. Ravvennate classe 1979, all around player dotato di un’eleganza innata unita ad un non comune senso tattico, fa dell’essenzialità la sua arma vincente. Meno minimalista è però il suo palma res, che lo vede già da qualche anno dominare il ranking al primo posto della classifica mondiale. Campione del Mondo ed Europeo ITF 2013, Vincitore ITF Fujisawa 2013, Campione Italiano Indoor 2013, Vincitore ITF Hermosa Beach 2012, Vincitore Internazionali ITF Aruba 2012… solo per dare un’idea dei suoi recenti successi ai massimi livelli del beachtennis internazionale. Quest’anno, per il terzo anno consecutivo, ha vinto l’Oscar AGB (premio paragonabile al calcistico FIFA world player) quale miglior giocatore di beachtennis. Fuori dal campo, Alessandro è impegnato attivamente come promotore del beachtennis dal punto di vista organizzativo, commerciale e gestionale, attività che svolge anche in quanto membro del comitato ITF (International Tennis Federation). Il suo attuale compagno è il ravennate Marco Garavini (classe 1984), e il suo attuale sponsor tecnico è il brand di racchette e abbigliamento da beachtennis Tom Caruso.

Ringraziando Alessandro di aver trovato il tempo, tra i suoi tanti impegni agonistici e non, di rispondere alle nostre domande, sentiamo che cosa ci ha raccontato a proposito del “beachtennis circus”.

Alessandro, come nasce la tua passione per il BT?

La mia passione nasce un po’ per caso! Neanche a dirlo! Infatti non sono stato un fan del racchettone sin dalle origini! Rispetto ai miei attuali colleghi, che sono dei veri e propri veterani, ho iniziato piuttosto tardi. Per diletto intorno al 2003-2004 e più seriamente intorno al 2007. Ma a dire il vero, se nasci in Romagna nel beachtennis prima o poi ci sbatti!! Poi mi sono e si sono accorti che avevo talento, allora un torneo tira l’altro, le prime vittorie… e alla fine ho deciso di fare la vita del beach tennista full time e around the world.

Spesso si dice che il BT è “più facile” del tennis, secondo te è vero oppure non è un’affermazione così scontata?

Il beachtennis come gioco è certamente più accessibile del tennis. La facilità con cui puoi accedere al divertimento è la chiave del successo di massa del beachtennis. Per dirlo in un linguaggio più professionale, la tolleranza tecnica del beachtennis consente di giocare e divertirsi sin dal principio. Quando invece si parla di beachtennis come sport, penso che sia tanto difficile quanto il tennis, con solamente, e non é cosa da poco, meno concorrenti, e quindi meno soldi.

Che tipo di qualità atletiche e motorie servono secondo te per giocare a BT?

Pe giocarlo a livello amatariole non serve niente di speciale, e a parte qualche disturbo al gomito o polso, è un attività piuttosto sicura e indolore. A livello agonistico la componente atletica si sta sviluppando molto negli ultimi anni. In particolare forza esplosiva, resistenza e grande concentrazione sono le caratteristiche predominanti. Ma il beachtennis resta sempre un gioco tecnico, e la confidenza con l’attrezzo fa e farà sempre la differenza.

 Il BT è uno sport in forte crescita, ma fatica ancora molto a ritagliarsi uno spazio tra gli sport “maggiori”. Quali sono secondo te i motivi principali?

Il beachtennis come gioco è un successo mondiale e procede per forza spontanea. Il beachtennis come sport fatica per ragioni che attengono alla politica sportiva: il mondo delle federazioni, in particolare delle federazioni tennis, che sono le federazioni più conservatrici per antonomasia. Quindi servirà pazienza, fortuna e qualche nuova rivoluzione costruttiva. Il gioco deve trovare regole che rendano gli scambi sistematicamente più duraturi e quindi più televisivi. Poi il passo per diventare sport di massa sarà breve.

Ci puoi raccontare un pò com’è organizzata la stagione di un top player e come “funziona” il circuito?

La vita di un top player: ognuno dei top si è ritagliato il suo micro o macro mondo a seconda del suo background e delle sue attitudini. C’è chi si consacra all’attività didattica, chi apre accademie, chi fa il maestro privato, chi solo si allena e gioca, chi fa l’ambasciatore del beachtennis nel mondo. Tutti, chi più e chi meno, viaggiano per le spiagge più belle del mondo: Brasile, Bermuda, Aruba, California, Giappone, Mauritius, ecc.. Purtroppo, le nuove regole di suddivisione dei monte premi hanno creato qualche problema e contro produttività allo sviluppo della figura del giocatore professionista in se e per se.

Un consiglio a chi vuole approcciarsi al beach tennis

Il beachtennis va provato e poi difficilmente lo abbandonerete. Grazie al beachtennis puoi sudare col sorriso, conoscere persone e girare il mondo!
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