Cosa ci lascia Indian Wells

[tps_title]Rafael Nadal[/tps_title]

nadal djoko

#1) Nadal gioca benissimo contro Djokovic… ma perde ancora 

Nella semifinale di sabato, Rafa Nadal ha messo in scena la sua miglior performance contro Novak Djokovic dalla finale del Roland Garros 2014, l’ultima volta che ha sconfitto il serbo. Ma la questione è: ha perso ancora. In due set. Nadal ha avuto un set point nel primo set e ha perso il tie-break per una questione di centimetri, ma anche se non stiamo parlando di una sconfitta immeritata al terzo set o di una partita lunghissima, sappiamo che questo match è un segno del miglioramento di Nadal. Ciò non significa che lo spagnolo sia leggero, piuttosto è un segnale ancora più evidente della imbarazzante superiorità del numero uno del mondo. Djokovic ha sempre battuto Nadal nelle ultime sei volte senza nemmeno perdere un set e ha vinto 10 su 11 precedenti match.
[tps_title]Viktoria Azarenka[/tps_title]

#2) Vika può essere ciò di cui la WTA ha bisogno

Con Maria Sharapova squalificata per doping (non che fosse in grado di sconfiggere Serena Williams quando era ancora in attività), il Tour WTA ha disperatamente bisogno di qualcuno che possa regolarmente ostacolare la numero 1. Delle ultime sei giocatrici che hanno vinto uno Slam oltre Serena, tre si sono ritirate (Marion Bartoli, Li Na e Flavia Pennetta), Sharapova è sospesa, Petra Kvitova sta faticando a ritrovare la forma, mentre dobbiamo ancora vedere come reagirà Angelique Kerber alla consapevolezza di essere una campionessa Slam. La rivale più credibile sembra essere Viktoria Azarenka, che stava già dimostrando molto agli Australian Open fino a che non si è imbattuta in una Kerber più che ispirata. Ad Indian Wells, Azarenka ha mostrato di stare riscoprendo la forma messa in scena durante i suoi due titoli agli Australian Open, prima dei persistenti infortuni al piede. Le vittorie su Karolina Pliskova e Sam Stosur, così come il doppio 6-0 a Magdalena Rybarikova sono state impressionanti, ma era solo l’inizio. Nella finale di domenica, Azarenka ha dimostrato grinta e determinazione, ha annullato molti break point e respinto nella maniera migliore qualche missile di Serena: doppio 6-4 e vittoria. E’ stata solo la quarta vittoria sulla Williams per la bielorussa, sperando sia l’inizio di una rivalità più competitiva nel circuito femminile.

[tps_title]Il dibattito sui prize money[/tps_title]

#3) Si accende di nuovo la disputa sui prize money

I problemi di genere non sono mai lontani dal tennis e sabato i maldestri commenti del direttore di Indian Wells, Raymond Moore, hanno portato nuovamente scompiglio. “Nella prossima vita voglio far parte del circuito WTA perchè vivono sugli sforzi degli uomini“, Moore ha detto ad una sala stampa attonita. “Non prendono nessuna decisione e sono fortunate. Molto, molto fortunate“. “Se fossi una giocatrice, mi inginocchierei ogni sera e ringrazierei Dio di aver fatto nascare Roger Federer e Rafa Nadal perchè hanno reso famoso questo sport. L’hanno fatto davvero“. Moore si è poi scusato per i suoi commenti, che hanno anche incluso giudizi riguardo Eugenie Bouchard e Garbine Muguruza: “Pospetti fisicamente e professionalmente interessanti” – ma non prima che Serena Williams lo facesse tacere con le parole: “Ovviamente non penso che nessuna di noi debba inginocchiarsi ringraziando qualcuno in quel modo. Se dovessi dire quante persone negli anni hanno guardato il tennis solo per me o mia sorella, non riuscirei a contarli“.

[tps_title]Andy Murray[/tps_title]

#4) Andy Murray e la maledizione di Indian Wells

Murray non ha mai vinto il titolo ad Indian Wells, soltanto una volta è riuscito ad approdare in semifinale negli ultimi sette tentativi. Non è mai apparso a suo agio nel deserto californiano la scorsa settimana, e dopo una poco convincente vittoria contro Marcel Granollers nel secondo turno, è stato eliminato al terzo turno dal numero 48 del mondo Federico Delbonis. Murray non focalizza l’attenzione sulla sconfitta e vuole concentrarsi sul Masters di questa settimana a Miami, desideroso di ritrovare la forma in un torneo che ha già vinto due volte.

[tps_title]Watson e Konta[/tps_title]

#5) Il lento progresso delle britanniche

Sarebbe ingiusto criticare Heather Watson per la sua performance ad Indian Wells, dove ha perso al secondo turno dalla numero 32 del seeding Monica Niculescu in tre set. Ma dopo la vittoria a Monterrey la scorsa settimana e un quart turno da difendere ad Indian Wells, ci si aspettava qualcosa in più dalla Watson. A tenere vivo l’interesse dei britannici per questo torneo è stata ancora una volta Jo Konta (è durata addirittura più di Andy Murray), ma ha fallito l’ingresso in top 20 con l’uscita al quarto turno contro Karolina Pliskova. Questa sconfitta della Konta, ora numer 23, non permette alla Gran Bretagna di avere una giocatrice in top 20 dal 1987, epoca di Jo Durie.

[tps_title]Alexander Zverev[/tps_title]

#6) Zverev subisce la peggiore delle sconfitte

Quando si comincia a giocare a tennis, si è spesso tristi per quanto questo sport sia crudele e ingiusto. Come si può perdere una partita se ho vinto più game? Come si può arrivare ad un punto dalla vittoria e poi perdere? Se da bambini ci si sentiva così, Dio solo sa quanto male si sia sentito il povero Alexander Zverev dopo aver mancato un match point per poi perdere contro il grande Rafa Nadal. E non era un match point sul quale non c’era nulla da fare, era una volée comoda finita in rete. Possiamo solo sperare che il tedesco abbia messo alle spalle questa brutta e bruciante sconfitta, perchè a 18 anni sembra davvero essere una futura star dello sport. I suo rovescio a due mani è solidissimo e ad Indian Wells ha conquistato il suo best ranking (#52) dopo aver sconfitto ex top-10 come Gilles Simon e Grigor Dimitrov. Ora è tempo che Zverev impari da sconfitte come questa.

[tps_title]Jamie Murray[/tps_title]

#7) Jamie Murray sarà presto davanti a tutti

Sebbene non sia stata così terribile come la sconfitta di Zverev contro Nadal, la sconfitta di Jamie Murray nel quarto turno di doppio è stata davvero straziante da guardare. Murray e il partner Bruno Soares dovevano sconfiggere Marc Lopez e Feliciano Lopez per portare Jamie al numero uno del mondo di doppio maschile: hanno vinto il primo set e sono andati a tre punti dalla vittoria nel super tie-break, ma non hanno tagliato il traguardo. Murray dunque continua ad attendere di superare il brasiliano Marcelo Melo.

[tps_title]Milos Raonic[/tps_title]

#8) Raonic sta ad aspettare

E’ dura sapere che i membri “generazione perduta” del tennis maschile, che include Kei Nishikori, Grigor Dimitrov e Milos Raonic, – tutti proclamati futuri vincitori Slam – hanno già 26, 24 e 25 anni. Detto questo, è molto probabile che Raonic vincerà un Major nei prossimi anni. Il suo gioco rimane un po’ rigido e poco ortodosso a volte, ma si prende molti più rischi da quando è allenato da Carlos Moya e sembra molto più rilassato sul campo adesso. Ad Indian Wells, Raonic è stato perfetto nella sua corsa fino alla finale, perdendo solo un set contro gente del calibro di Bernard Tomic, Tomas Berdych, Gael Monfils e David Goffin, seguendo la perfetta forma mostrata agli Australian Open. E’ stato distrutto da Djokovic in finale dove è sembrato un po’ sofferente dal punto di vista fisico, ma con un servizio del genere e un gioco a rete efficace, il canadese potrebbe fare seri danni a Wimbledon e agli US Open.

[tps_title]David Goffin[/tps_title]

#9) David uccide molti Golia

E’ stata una grande settimana per il piccolo belga David Goffin, che ha registrato la sua seconda vittoria su un top-10 e ha raggiunto la sua prima semifinale in un Masters 1000. L’entusiasmante vittoria su Stan Wawrinka nel quarto turno è stata seguita da una vittoria in due set contro l’ex campione US Open Marin Cilic. Goffin, 25 anni, è stato poi sconfitto in tre set da Milos Raonic in semifinale, ma ha mostrato di avere abbastanza talento da aggiudicarsi almeno un quarto di finale Slam quest’anno. Il belga ha delle mani d’oro, un tocco meraviglioso a rete e una impressionante abilità nel rimanere nel punto quando la velocità dello scambio aumenta.

 

 

 

 

 

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