I 23 momenti più incredibili del tennis –- parte seconda

[tps_title]Introduzione[/tps_title]

Seconda parte del percorso iniziato la settimana scorsa alla scoperta delle più interessanti curiosità del tennis.

Per chi si fosse perso la prima puntata: PRIMA PUNTATA

[tps_title]10. Gerulaitis morto intossicato[/tps_title]

Long Island, USA, 1994. L’ex numero 3 del mondo Vitas Gerulaitis ha sempre vissuto la propria vita al limite. È stato più volte vicino alla morte prima di salutare per sempre questo mondo. Ma non fu l’’alcool o la cocaina ad ucciderlo. Il 17 settembre, lui stava facendo un riposino pomeridiano da cui non si sveglio più, causa avvelenamento da monossido di carbonio, proveniente da una stufa difettosa.

gerulaitis

[tps_title]9. Presunto tentato suicidio[/tps_title]

Milano, 1989. Per anni il tennista svedese Bjorn Borg era conosciuto come una persona fredda. Sul campo era così composto e impassibile da guadagnare il soprannome di “Ice Borg”. Pensate allo shock nel 1989 quando fu portato in ospedale e dopo che i giornali dissero del suo tentativo di suicidio. Il suo agente cercò di smorzare queste voci, sostenendo che il cinque volte campione di Wimbledon soffriva di intossicazione alimentare. La verità non fu mai scoperta.
[tps_title]8. Korda trovato positivo[/tps_title]

Londra, 1998. Quando il tennista ceco e vincitore dell’’Australian Open, Petr Korda, fu trovato positivo al Nandrolone, fu squalificato a seguito di un lungo processo che scosse il mondo del tennis. Il problema principale fu che nessuno sapeva realmente cosa sarebbe accaduto. A luglio Korda fu controllato dopo la vittoria nei quarti a Wimbledon contro Henman. Dopo che si vide effettivamente la presenza del Nandrolone, il suo prize money e i punti guadagnati fin lì furono ritirati. Ne seguì una confusa serie di decisioni e appelli che portarono a un esclusione di Korda dai tornei giocati. Lui contnua a dichiarare la sua innocenza.



[tps_title]7. Henman squalificato a Wimbledon 1995[/tps_title]

Mai in 117 anni di torneo a Wimbledon c’era stato un giocatore che si era fatto squalificare. Quando ciò è successo per la prima volta a un giocatore inglese, lo shock fu molto grande. Durante un match di doppio con Jeremy Bates sul Campo 14, Henman perse un punto cruciale nel tie-break del quarto set. Frustrato, prese una pallina e la scagliò con violenza. Fu l’’ultima pallina che Henman colpì quell’’anno a Wimbledon. Il suo colpo incrociò una ragazza raccattapalle che correva per il campo nello stesso istante e le colpì l’’orecchio. L’arbitro squalificò immediatamente Henman e Bates, e il futuro numero uno inglese fu costretto a lasciare il campo con la coda tra le gambe.

Tim, sempre gentiluomo, fece le sue scuse pubbliche il giorno dopo alla povera ragazza e provò a rimediare regalandole dei fiori. Curioso come tre anni dopo un episodio simile si ripeté con Jeff Tarango e Murphy Jensen.

[tps_title]6. Carriera stroncata da un incidente a cavallo[/tps_title]

All’’età di 19 anni Maureen Connolly aveva già vinto più titoli rispetto a quelli vinti in carriera da molti top players. Con tre US National, 3 Wimbledon, 1 Australian Open e 3 titoli francesi, era già una delle migliori ed era ancora una teenager. “Little Mo”, come era conosciuta, ricordò il suo tragico incidente a cavallo che mise fine alla sua carriera a soli 19 anni: ““Il guidatore ha sterzato con il suo camion verso di me, ricordo un forte dolore e poi caddi. Vidi la mia gamba rompersi, con la carne uscire fuori”.” Questo ha significato la fine della sua carriera. Morì poi a 34 anni a causa di un cancro.

[tps_title]5. Giudice di linea muore in campo a Flushing Meadows, 1983[/tps_title]

Il giovane Stefan Edberg stava giocando nella finale giovanile contro l’’australiano Simon Youl quando improvvisamente uno dei giudici di linea, il 60enne Dick Wertheimer, prese una pallinata alle parti basse. Cascò subito dalla sedia sbattendo la testa sul campo e ebbe un attacco di cuore durante il trasporto in ospedale. Sfortunatamente, appena pochi giorni dopo, il povero signore passò a miglior vita.


[tps_title]4. Arture Ashe contrae l’’AIDS, 1991[/tps_title] Al tre volte campione di uno Slam che lottò così a lungo e forte per l’accettazione dei giocatori neri all’’interno del tennis, fu diagnosticato di aver contratto l’’AIDS, colpa di una trasfusione di sangue infetto durante un’’operazione al cuore.


[tps_title]3. Un tennista ebreo si suicida, 1933[/tps_title]

È stato uno dei più spiacevoli episodi della storia del tennis. Hitler nel 1933 ordinò che tutti gli ebrei fossero esclusi da servizi pubblici e professioni. La Federazione tennis tedesca si allineò con la politica e non ammise più i “non-ariani” a rappresentare la Germania. Sfortunatamente i due migliori tennisti tedeschi erano ebrei. Daniel Prenn, che aveva onorato magnificamente la propria nazione in Coppa Davis, e Nelly Neppach, la campionessa di Germania del 1925. La cosa più scioccante fu il fatto che nessuna federazione al mondo condannò questa esclusione, eccezion fatta per Fred Perry e Bunny Austin, che scrissero una lettera di protesta al The Times.

Prenn fu costretto a fuggire e rifugiarsi in Gran Bretagna. Neppach non fu così fortunata e cadde in depressione dopo questi fatti e perse la vita.


[tps_title]2. Billie Jean querelata dalla ex, 1981[/tps_title]

Il tennis femminile fu scosso quando BJ King fu citata in giudizio dalla sua ex amante, Marilyn Barnett, che chiese il 50% del patrimonio di King dopo la fine della loro relazione.

I media erano impazziti, dato che King fu la prima tennista a fare outing e perché fu il primo caso di separazione tra persone omosessuali. Alla fine King vinse la causa ma ebbe gravi perdite dal punto di vista di sponsor e di consensi dato che nessuno ora voleva i suoi prodotti. King nonostante questo continuò a giocare per altri tre anni.

[tps_title]1. L’’accoltellamento di Monica Seles, 20 aprile 1993[/tps_title]

Quel giorno Gunter Parche accoltellò Monica Seles alla schiena durante la Citizen Cup ad Amburgo. Seles non fu gravemente ferita, ma la lama entrò pericolosamente vicino alla spina dorsale. Più importanti furono i danni psicologici che afflissero la giocatrice per gli anni seguenti. “In un primo momento non realizzai cosa successe”, raccontò Seles, “non riuscivo a respirare. Il dolore arrivò quando qualcuno premette con la mano sulla schiena. Fu qualcosa di irreale e pensavo stessi morendo. Ricordo di aver visto lo stadio intorno e persone a bocca aperta. Ho visto il viso di quell’’uomo per una frazione di secondo”.

Seles fu subito portata in ospedale, dato che la sua schiena sanguinava vistosamente. Pare che l’assalitore fosse un fan di Steffi Graf, che accoltellò Seles per far tornare la sua tennista alla posizione numero 1. Dopo due anni fu rilasciato e Monica Seles non ha più giocato in Germania.

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