I paradossi del ranking e la novità dello UTR

Quando nel 2008 Dave Howell,un tennista professionista ,  provò a soddisfare la sua curiosità analizzando il livello di competitività di alcuni tornei junior nello stato della Virginia, dove lui viveva e lavorava, scoprì con sua grande sorpresa che appena un quarto dei match giocati esprimevano un alto livello di competitività. Andando avanti, la percentuale saliva al 40% analizzando i tornei su scala nazionale, ovvero  i tornei USTA. In quel momento Howell ideò e creò lo UTR, Universal Tennis Ratings. Non più , dunque, il semplice accumulo di punti, come è per le classifiche Atp /Wta e per classifiche nazionali, venne usato per determinare il livello di un giocatore ma  un complicato algoritmo che sminuzzava i dati provenienti dagli ultimi trenta match giocati tenendo in considerazione fattori quali la qualità dell’avversario e i differenziali nel punteggio di ogni match. Ed ecco che un rating, ovvero una valutazione, inizia ad affiancare il ranking , frutto della ricerca , spesso mirata, di tornei dove accumulare punti in modo più “facile”.

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Oggi, nel 2018, l’accesso allo  UTR è ormai inarrestabile, soprattutto tra gli juniores, ed è ormai lo strumento più importante usato per lo scouting effettuato dai coach dei college americani. Facile intuire, quindi, quanto sia importante avere un buon rating per i tanti ragazzi che , non avendo grandi possibilità economiche, non possono viaggiare e, quindi, partecipare ad eventi dove racimolare punti per migliorare la propria classifica. Il sistema, molto semplice nel suo funzionamento, prevede un range numerico che va da 1 a 16.5  ( per la curiosità dei più diciamo subito che Federer ha una valutazione attuale di 16.21!), ed è accessibile a tutti senza distinzioni di età, genere o nazionalità. Mark Leschly, imprenditore statunitense ed ex tennista di Prima Divisione, è il proprietario dello UTR e crede fermamente nelle grandi potenzialità di questo strumento di valutazione. “Le distanze geografiche rendono tutto più complicato nel tennis. Come scegliere tra un ragazzo croato con classifica alta o uno che abbia già esperienza di tornei Itf o piuttosto uno con buone qualità che venga dal Nord della California, per esempio? Bene, ora si può guardando al loro rating UTR. E’ lì, e i ragazzi lo sanno”. Nuovo metro e tante possibilità in più, a prescindere dal luogo di residenza , dall’età , dal genere o dal ceto sociale. Leschly, nella sua visione di lungo periodo, vede lo UTR come un collante che unisca i tennisti di tutto il mondo in una piattaforma digitale in grado di dare un ritratto accurato del reale livello di gioco raggiunto. Quindi, guardando allo UTR rating la Top Five Atp ne esce stravolta. Invece di Nadal al primo posto , seguito da Federer, Cilic, Zverev e Dimitrov abbiamo Roger numero 1, seguito da Rafa, Del Potro, Kyrgios ed infine Goffin. Forse Lo UTR non prenderà mai il posto del sistema di ranking Atp o Wta, ma certamente in esso vi è un solido, inconfutabile , fondo di verità.

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