La “Grande Sfida” di John McEnroe, Ivan Lendl, Michael Chang e Goran Ivanisevic.

Presentazione della "Grande Sfida" tra John McEnroe, Ivan Lend, Michael Chang e Goran Ivanisevic, in conferenza stampa in Sala Buzzati ( Milano 16 ottobre 2014).

Ieri, alla vigilia dell’appuntamento con la “Grande Sfida”, la Gazzetta dello Sport ha presentato i suoi quattro protagonisti d’eccezione in Sala Buzzati, di proprietà del Corriere della Sera.

L’evento partirà oggi alle 21 a Genova al 105 Stadium e domani alle 16.00 verranno disputate le finali al Mediolanum Forum di Assago.

Ricordiamo inoltre che questo sarà l’unico appuntamento italiano dell’ATP Champions Tour organizzato da Ernesto De Filippis della MCA Events.

Alle 16.15 circa di un insolito caldo giovedì di ottobre, a bordo di quattro fiammanti BMW , il capoluogo lombardo si apprestava ad accogliere quattro ospiti d’onore, che ancora oggi lasciano un velo di nostalgia in ricordo di un tennis che è ormai parte del passato.

Il primo a fare il suo ingresso in sala stampa è stato Michael Chang, molto più giovane di quanto possa sembrare in televisione, vincitore del Roland Garros dell’89 a soli 17 anni e tre mesi, che anche i più giovani conoscono come attuale coach di Kei Nishikori.

Subito dopo è stata la volta di Goran Ivanisevic, vincitore di Wimbledon nel 2001 dopo essere sceso a numero 120 nel Ranking ATP , primo tennista ad aver vinto un torneo Slam grazie ad una wildcard e oggi coach del vincitore dell’ultima edizione degli US Open, Marin Cilic.

A seguire John McEnroe, vincitore di 7 titoli del Grande Slam e Ivan Lendl, otto volte campione di tornei Slam, numero 1 al mondo per 270 settimane( record poi superato da Pete Sampras e Roger Federer), a cui sono stati riservati i posti centrali.

Un Big Mac in ottima forma a cui sicuramente il tempo non ha cancellato la voglia di scherzare e di essere “Showman” della situazione e un Ivan Lendl apparentemente freddo e distaccato esattamente come trent’anni fa.

Di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, ma nonostante i rapporti tra i due siano considerevolmente migliorati, l’intera sala stampa non ha saputo trattenere una grossa risata quando McEnroe non ha passato il microfono a Lendl per rispondere alla sua prima domanda.

A Michael Chang la domanda principale non poteva che essere una, se ancora oggi a lui e Lendl capita mai di parlare di quel fatidico servizio battuto dal basso dopo quattro ore e trentotto minuti di partita, al quinto set sul punteggio di 4-3 a Parigi nel 1989.

Non abbiamo mai avuto l’opportunità di parlarne. Giochiamo a golf insieme e parliamo di tante cose, sulla vita e sul tennis.  Ho molto rispetto di lui e ne avevo già a quell’epoca. Dopo quel match nutrivo ancora più rispetto. In merito a quell’occasione io non chiedo niente a lui e lui non chiede niente a me”

Ivanisevic ha parlato del suo successo a Wimbledon nel 2001 e del successo come coach di Marin Cilic. Ha affermato che quando si vince un torneo del Grande Slam la vita cambia drasticamente e che nonostante alcuni possano dire che poteva vincere di più o di meno, lui è soddisfatto di quello che ha fatto perchè ha sempre affrontato grandi giocatori come Agassi, McEnroe, Pete Sampras, ecc.

Big Mac è rimasto quello di sempre, la personalità che probabilmente manca oggi nel tennis. Divertente e originale quando vuole far ridere e serio quando in ballo c’è qualcosa di molto più importante dello sport.  Questo, infatti, sarà il primo evento sportivo dopo l’alluvione che ha colpito la città di Genova e 500 tra gli spettatori di oggi verranno invitati gratuitamente al Mediolanum Forum di Assago per assistere alle finali di domani. Inoltre, è stata anche organizzata una raccolta fondi attraverso l’Associazione Arca e gli outfit dei giocatori verranno messi in vendita su Ebay , con lo scopo di aiutare non solo moralmente ma anche economicamente una città che sta attraversando un momento difficile insieme ai suoi abitanti.

John McEnroe ha poi ringraziato tutti i presenti in sala visto che probabilmente non si aspettava che così tanta gente sarebbe venuta solo per loro.

” Vi ringrazio moltissimo per essere venuti, di solito vengono due persone alle nostre conferenze stampa. Anche se forse la Gazzetta vi ha pagati.” Ha poi aggiunto ” Nadal è il giocatore che più mi somiglia, anche fisicamente siamo uguali”.

Parecchi gli argomenti protagonisti di questo incontro, a partire da  un Lendl che non crede che in futuro potrà allenare altri giocatori, con un Big Mac che invece afferma che l’unico che potrebbe assumerlo come coach è Fabio Fognini e un “quasi” simpatico Ivan Lendl che alla domanda del giornalista Ubaldo Scanagatta (che chiedeva se ricordasse la sua prima volta in Italia) ha risposto:

” Me la ricordo bene, ma la prima volta sono venuto a Milano, non a Firenze”

Una conferenza stampa all’insegna del passato e dei ricordi, delle risate ma anche di uno sguardo alla tragica realtà che ha colpito la città ligure e un tentativo di aiuto da parte dello sport.

Una bella presentazione, con tanti ospiti (presente anche Sergio Tacchini), che ha riportato alla mente il gioco ai tempi di questi quattro campioni, ma il tennis, come lo sport e come la vita in generale, deve guardare oltre ed evolversi.

A questo punto non resta che dire: CHE VINCA IL MIGLIORE!!!

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