[tps_title]I tempi cambiano[/tps_title]
[tps_title]Perdere prima di vincere[/tps_title]
“Vorrei che le bambine si tenessero il più a lungo possibile l’adolescenza. Senza fretta. Invece di correre dietro alla tecnologia. E che praticassero sport, ma perché fa bene, senza aspettative particolari. Imparando a perdere, prima di vincere.”
[tps_title]Il rischio del talento[/tps_title]
“Il talento può essere una trappola. La possibilità di scelta può confondere. E quel ch’è più pericoloso è il narcisismo. Ci si compiace del colpo miracoloso, si ricevono applausi, si finisce per giocare per gli altri, per il pubblico. È rischiosissimo.”
[tps_title]Il calore dei tifosi[/tps_title]
“Essere numero uno o numero due è praticamente la stessa cosa. Il cambiamento che ho avvertito è fra i miei tifosi, che ora mi incoraggiano di più e credono che io sia tuttora il migliore e che possa ancora tornare al vertice.”
[tps_title]Le gioie della vita[/tps_title]
“Sono contento, equilibrato, realista. Non dimentichiamoci che sono svizzero, quindi poco propenso a viaggiare con la mente verso pianeti lontani. Se devo stilare una classifica della felicità, metto tre momenti, in ordine temporale: la prima vittoria a Wimbledon, il matrimonio con Mirka e la nascita delle mie figlie, gemelle, una sensazione meravigliosa e bizzarra.”