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Lunga vita a King Roger

Ormai non ci sono più aggettivi da poter usare per raccontare la leggenda del trentaseienne campione svizzero. Diciottesimo Slam vinto a Melbourne ed appena riposto in bacheca, ed ecco che Roger Federer è già pronto per i nuovi appuntamenti in una stagione iniziata come meglio non poteva immaginarsi. Il gioco di Roger è quello di sempre, virtuoso e magico; ma ciò che lascia sbigottiti è la straordinaria forma fisica mostrata dall’elvetico. Un miracolo di longevità sportiva , si dirà. Ma, in realtà, così non è. Dietro lo smalto di Roger c’è duro lavoro ed un uomo, il cinquantaquattrenne  Pierre Paganini, suo preparatore atletico da ben diciassette anni. In una intervista rilasciata al New York Times , Paganini racconta come Federer si prende cura del suo corpo e, soprattutto, di quanto profonda sia la sua conoscenza del proprio fisico.

“ SUI DONI DI NATURA BISOGNA LAVORARE”-  Lo sente dire da ogni dove , Pierre Paganini. Quando si hanno dono naturali di straordinaria fattura come quelli che ha Federer, il fisico si preserva molto di più. Un assioma che ,in realtà non ha ragion d’essere,  anzi. “ Avere un potenziale è un conto, ma esprimerlo per settanta match di seguito è ben altra faccenda. L’obiettivo di Roger è rimanere solido in ogni match. Io credo che si sottovaluti il lavoro che Roger fà e lo si sottovaluta perché lo vediamo giocare e pensiamo ad un artista che esprime se stesso. Spesso dimentichiamo il lavoro che occorre per arrivare fin lì. Noi tutti vediamo la bellezza , ma dimentichiamo il duro lavoro che c’è dietro. E’ come vedere un ballerino, ma dimentichiamo quanto lavoro occorre per essere quel bellissimo ballerino”.

“ LA QUALITA’ PIU’ IMPORTANTE DI ROGER E’ L’INTELLIGENZA”-  Nel tennis moderno la potenza e la fisicità sembrano prevalere sulla velocità pura. Quindi , Roger dovrebbe teoricamente essere in svantaggio. Paganini sfata l’ennesimo luogo comune dicendo che non è affatto così. “ Non possiamo parlare della sola velocità senza parlare della resistenza. Non si tratta di correre più veloce ma di fare scatti ripetuti. La capacità di recupero in campo, poi, è fondamentale; bisogna correre ma bisogna  farlo in modo intelligente. La straordinaria capacità di anticipazione motoria di Roger , la sua visione del campo e la sua maturità sono eccezionali. Non si tratta di essere veloci, ma di correre in modo pulito e di usare la velocità in modo intelligente e questo Federer lo fa molto , molto bene”. In più ,  vi è la versatilità dell’elvetico che , paradossalmente, lo porta a dover curare più aspetti nella preparazione fisica. “ Roger varia molto il suo gioco, quindi se vari molto devi allenarti a variare molto il lavoro di gambe e quindi varia il tipo di allenamento. Ma farlo  è indispensabile poiché Roger è un creativo. E’ come se lui parlasse più lingue di altri che ne conoscono e ne parlano di meno. Quindi, se hai più talenti devi lavorare anche di più; ed è quello che Roger fa”. “ Roger sa quanto è importante il riposo, quanto questo sia parte di un processo importante . Sa anche che è necessario allontanarsi dal tennis per ricaricarsi e prepararsi a nuovi eventi.  Federer conosce il proprio corpo alla perfezione tanto che, talvolta, ci ha detto che aveva la sensazione che qualcosa non andasse ancor prima che il problema si manifestasse. E questo è davvero importante, poiché ci consente di intervenire con molto anticipo”.

Dunque, non è l’uomo dei miracoli Pierre Paganini, ma lo straordinario co-protagonista di una favola divenuta ormai leggenda.

 

 

Piera Camerlingo

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