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Marc Lopez, da compagno di Nadal a guida di Paolini: la nuova vita del campione olimpico del doppio

Dalla delusione del singolare alla gloria nel doppio

Marc Lopez ha vissuto molte vite nel tennis. Ex giocatore di discreto successo in singolare, vero campione in doppio e oggi coach stimato, ha recentemente intrapreso una nuova avventura al fianco di Jasmine Paolini, segnando un cambio di passo importante nella sua carriera. A Stoccarda, per la prima volta dopo quattro anni, non era al fianco di Rafael Nadal, ma con l’azzurra, nel suo debutto da head coach WTA.

Lopez, 42enne di Barcellona, ha sempre avuto un rapporto particolare con il tennis. In singolare non ha mai sfondato la barriera della Top 100 – il suo miglior ranking è stato il numero 106 nel maggio del 2004 – un traguardo mancato che ancora oggi pesa. “Penso che avevo il gioco per la Top 100, ma quella barriera per me era enorme. È ancora una scimmia sulla mia spalla”, ha confidato durante un’intervista al podcast Feli’s Room, condotto dall’amico e direttore del Madrid Open, Feliciano López.

Ma è proprio da quella ferita che Lopez ha costruito la sua fortuna. Gli errori e le difficoltà vissute sul campo sono diventati risorse preziose nel suo attuale ruolo da allenatore. “Senza quel ‘fallimento’ nel singolare, probabilmente non avrei vissuto neanche una piccola parte di ciò che ho vissuto poi”, ha ammesso, facendo riferimento ai successi ottenuti nel doppio, tra cui il trionfo al Roland Garros 2016, le ATP Finals 2012 e soprattutto l’oro olimpico a Rio de Janeiro insieme a Rafael Nadal.

Nadal, il compagno che ha cambiato tutto

È proprio Nadal ad averlo spinto verso il doppio in un momento cruciale della carriera. Nel 2009, mentre meditava il ritiro, fu lo stesso Rafa a proporgli di giocare insieme. Il risultato? Vittoria immediata nel torneo di Doha, battendo i numeri uno del mondo in finale. “Per me fu una luce in un momento buio”, ha ricordato Lopez. Da quel momento la loro amicizia e collaborazione sono diventate una costante, culminando con il suo ruolo nello staff tecnico di Nadal negli ultimi anni di carriera.

Ma nonostante la loro sintonia, anche Lopez ha individuato aree di miglioramento nel gioco del maiorchino. Parlando in un contenuto video del Madrid Open, ha rivelato: “Quello che Rafa avrebbe potuto fare meglio, e che ha provato a cambiare, ma era difficile per lui, è il supporto quando colpiva sul lato destro”. Nadal preferiva colpire con il corpo leggermente arretrato, cercando il rimbalzo alto, e terminava spesso il movimento con il braccio alzato. “Gli dicevo scherzando che sembrava stesse annusando l’ascella”, ha raccontato con un sorriso.

Una nuova sfida: coach di Jasmine Paolini

Con l’inizio della collaborazione con Jasmine Paolini, Marc Lopez entra a pieno titolo nel panorama degli allenatori di alto livello anche nel circuito femminile. Dopo anni passati accanto a Nadal, ora ha l’occasione di trasmettere la sua esperienza a una giocatrice in piena crescita. La sua visione profonda del gioco, unita alla capacità di imparare dai propri errori, potrebbe rivelarsi un’arma decisiva per la carriera della tennista italiana.

Marc Lopez è la dimostrazione che i limiti possono trasformarsi in opportunità. Da promessa incompiuta del singolare a medaglia d’oro olimpica nel doppio, da uomo ombra di Nadal a guida tecnica per la nuova generazione. Con la sua sensibilità, la sua esperienza e la sua umiltà, Lopez continua a scrivere pagine importanti del tennis, anche lontano dai riflettori.

 

Redazione Tennis Circus

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