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Rafael Nadal difende Jannik Sinner: “Credo al 100% nella sua innocenza”

Nel mondo del tennis professionistico, pochi nomi evocano rispetto e autorevolezza come quello di Rafael Nadal. E quando il campione spagnolo sceglie di esporsi pubblicamente su una questione delicata, le sue parole fanno rumore. In questo caso, il suo sostegno è andato a Jannik Sinner, attuale numero 1 del mondo, recentemente coinvolto in una vicenda di doping involontario.

Sinner e il caso Clostebol: una bufera lunga un anno

La carriera di Sinner ha vissuto mesi turbolenti dopo che due test antidoping, effettuati nel marzo 2024, sono risultati positivi alla sostanza vietata Clostebol, uno steroide anabolizzante. Nonostante inizialmente l’ITIA (International Tennis Integrity Agency) avesse riconosciuto l’assenza di dolo, attribuendo il tutto a una contaminazione accidentale causata da uno spray applicato da un fisioterapista, la WADA ha successivamente presentato ricorso presso il Tribunale Arbitrale dello Sport (CAS). Ne è scaturita una squalifica retroattiva, che ha tenuto l’azzurro lontano dai campi dal 9 febbraio al 4 maggio 2025.

Durante questo periodo, Sinner ha continuato a proclamare la propria innocenza: “Accetto la responsabilità per il mio team, ma non ho mai assunto consapevolmente una sostanza vietata”, ha dichiarato lo stesso tennista in una nota ufficiale.

Il sostegno di Nadal e il dibattito sull’equità del sistema

Intervistato dalla CNN in occasione dei Laureus World Sports Awards, Rafael Nadal ha espresso parole chiare e nette in difesa dell’altoatesino: “Credo al 100% che Jannik sia innocente. Non penso affatto che volesse fare qualcosa di illecito”.

Nadal ha anche voluto rispondere alle insinuazioni secondo cui il trattamento riservato a Sinner sarebbe stato diverso da quello che sarebbe toccato ad altri atleti meno in vista. “Non credo che, essendo il numero 1 al mondo, abbia ricevuto un trattamento diverso rispetto a un altro giocatore. Ho molta fiducia nel processo. Dopo 20 anni di test so quanto sia rigoroso”. E ha concluso con una riflessione più ampia: “Credo davvero che viviamo in un mondo giusto, almeno sotto questo aspetto”.

Non tutti, però, condividono questa visione. Tra le voci critiche, spicca quella di Serena Williams, che ha sottolineato come in una situazione simile sarebbe stata punita con maggiore severità. Anche Novak Djokovic ha definito il caso “non una bella immagine per il nostro sport”.

La stima reciproca tra due generazioni del tennis

Lontano dalle polemiche, emerge una nota più umana: la profonda ammirazione che lega Sinner e Nadal. In una recente intervista televisiva, Sinner ha raccontato di aver avuto l’opportunità di conoscere meglio Nadal e Djokovic, definendo lo spagnolo “un combattente”. I due si sono affrontati tre volte tra il 2020 e il 2021, sempre sulla terra rossa, con Nadal vincitore in tutte le occasioni.

Oggi, mentre Nadal si gode il ritiro e si dedica alla sua accademia, guarda con orgoglio alla nuova generazione, incluso Carlos Alcaraz, spesso paragonato a lui. “Carlos ha una grande famiglia dietro di sé e un enorme potenziale. Se rimane lontano dagli infortuni, avrà una delle migliori carriere di sempre”, ha detto.

Anche se Nadal non esclude un futuro da coach, al momento preferisce restare lontano dal tour e concentrarsi sulla famiglia e sui progetti formativi. Il suo obiettivo? Essere ricordato non solo per i 22 titoli Slam, ma soprattutto come “una persona corretta, con valori positivi e rispetto per tutti”.

Verso il Roland Garros: quale accoglienza per Sinner?

Con il rientro imminente nel circuito e l’avvicinarsi del Roland Garros, Sinner sarà uno dei principali favoriti al titolo, pur con il peso di un passato recente ingombrante. Nadal si augura che un eventuale trionfo non venga macchiato da dubbi o sospetti, ma sia riconosciuto per ciò che rappresenta: la consacrazione di un talento puro.

Il campo dirà la sua. Ma intanto, per Sinner, il sostegno di una leggenda come Nadal vale quanto una vittoria.

Redazione Tennis Circus

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