Chi è lo zio più famoso nel tennis?
Zio Sam (Querrey)?
Quasi, o anche, ma c’è uno zio ancora più famoso: zio Toni.
Scuderia Nadal.
Uomo ombra del campione maiorchino, figura centrale nella carriera del mancino di Manacor; recentemente ha rilasciato delle dichiarazioni all’emittente radiofonica “Super Deportivo Radio”, e ha fatto un po’ il punto della situazione, parlando di suo nipote, ma anche di altri campioni.
“Se non subirà troppi infortuni e con le giuste motivazioni, Rafa potrebbe ancora avere tre o quattro anni di tennis ad altissimo livello. Lo conosco troppo bene e so che non giocherebbe tanto per giocare. Ha una mentalità vincente, la stessa che ha anche Roger. Se continua a giocare, è perché sa di poter vincere ancora dei titoli. Sa di poter essere competitivo.
E sia a lui che a me non piacciono troppo i giocatori che si lamentano, perché di solito sono i meno disposti a lavorare per migliorare. Non è il caso di Rafa”.
Ha le idee chiare, zio Toni: “I giocatori che provano a guardare oltre i propri limiti, di solito non si lamentano. Sono cose che ho sempre detto a mio nipote negli anni, e che lui ha fatto proprie”.
Gli viene chiesto, a un certo punto, dell’eterna rivalità che Rafa ha con Roger, e Toni risponde deciso: “Sono stati e sono due personaggi molto influenti in questo sport. Quando finirà, non credo che ci saranno dei rancori, anzi. Entrambi hanno lavorato molto e la loro relazione fuori dal campo è molto buona”.
Cosa verissima, questa, basti pensare che negli ultimi anni i due non si sono risparmiati in complimenti reciproci, hanno giocato assieme un doppio, si rispettano e sperano sempre di potersi sfidare ancora.
E gli altri campioni? Zio Toni ha qualcosa da dire?
Si, su un tennista che non ti aspetti: Nalbandian.
Unico, è bene ricordarlo, a essere in grado di battere Rafa, Roger e Djokovic nello stesso torneo: “Credo sia stato il giocatore che più di tutti gli altri ha dato fastidio a Rafa. Aveva delle capacità tecniche e creative fuori dal comune. Anche Coria e Gaudio sono stati avversari molto complicati da affrontare. E Del Potro, senza tutti quegli infortuni, avrebbe lottato anche lui per la prima posizione”.
Speriamo di assistere presto, prestissimo, a nuove esaltanti battaglie.
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