Nicola Pietrangeli, leggenda vivente del tennis italiano, non ha mai avuto problemi a dire ciò che pensa. Ospite del programma “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”, condotto da Piero Chiambretti su Rai 3, l’ex capitano della Coppa Davis ha commentato con schiettezza i temi caldi del tennis tricolore, mescolando ironia, esperienza e qualche frecciatina ben assestata.
Al centro delle riflessioni di Pietrangeli, Jannik Sinner, fresco finalista agli Internazionali BNL d’Italia. La sconfitta contro Carlos Alcaraz non ha minimamente scalfito la fiducia dell’ex campione: “Perdere una finale contro Alcaraz non è così brutto. Ha perso in finale, non al primo turno. Il primo set lo ha giocato perfetto, ha avuto anche due set point. Poi, certo, tre mesi senza competizioni si sono fatti sentire”. Pietrangeli non si lascia andare a profezie, ma aggiunge con ironia: “Se sapessi che vince il Roland Garros andrei subito al botteghino a scommettere”.
Non è mancata una presa di posizione sulla discussa residenza monegasca del tennista altoatesino: “Se Sinner vince un torneo ad Amburgo, paga le tasse in Germania. Mi pare giusto. Se poi vuole vivere a Monte-Carlo o a Timbuktu, sono affari suoi”. Un messaggio chiaro a chi, come Corrado Augias e Aldo Cazzullo, ha criticato la scelta del giovane campione.
Inevitabile il passaggio su Adriano Panatta, storica icona del tennis italiano e spesso accostato a Pietrangeli per confronti generazionali. Con uno stile a metà tra il serio e il faceto, Pietrangeli ha lanciato una stoccata: “Mi hanno chiesto quanti tornei ha vinto Panatta. Mi pare 14 o 16. Io ne ho vinti 48 — magari non tutti di prima fascia — ma c’è una piccola differenza”. Nonostante le punzecchiature, ha anche sottolineato il legame con Panatta: “Ci divertiamo, anche se la gente pensa che lo facciamo apposta. Abbiamo un certo feeling”.
Tra i nomi del presente, Jasmine Paolini ha conquistato la stima di Pietrangeli. “Ha sempre il sorriso, e già questo le dà un punto di vantaggio. Brava, continui così”. Un endorsement sincero, che valorizza la personalità solare della tennista toscana oltre al suo talento in campo.
In un momento che ha strappato sorrisi e riflessioni, Pietrangeli ha anche parlato della sua ultima volontà, in tono surreale ma affettuosamente provocatorio: “Vorrei fare la cerimonia del funerale al Foro Italico, sotto il campo che porta il mio nome. C’è il parcheggio e, se piove, la bara la mettiamo nel sottopassaggio e si rimanda all’indomani. Le signore non si possono bagnare”. Una battuta che dice molto sul suo spirito autoironico e sul legame profondo con il tempio del tennis romano.
Nicola Pietrangeli resta una voce autorevole, capace di analisi lucide e battute memorabili. Con una carriera di 48 tornei vinti e due Roland Garros, continua a guardare con interesse – e senza peli sulla lingua – all’evoluzione del tennis italiano. Un patrimonio di esperienza e personalità che arricchisce ogni discussione sul presente e il futuro di questo sport.
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