Categories: AROUND THE NET

Niente doping col gene giusto

Ne aveva parlato nel 2008 Jenny J. Schulze, allora dottore di ricerca presso il Karolinska University Hospital di Stoccolma: il gene UGT2B17 (qui trovate la sua carta d’identità per chi avesse competenze di biologia o semplice buona volontà da ricercatore scientifico) può nascondere il risultato dei test anti-doping circa l’uso del testosterone nelle attività sportive.

Il test sul testosterone funziona misurando il rapporto tra due sostanze chimiche presenti nelle urine: glucuronide testosterone (TG) e epitestosterone glucuronide (ETG). TG è un sottoprodotto del testosterone nel corpo; aumenta proporzionalmente con la quantità di testosterone. EG è correlata al metabolismo del testosterone, e serve come punto di riferimento in fase di test.

Jenny J. Shulze


La produzione di TG dal testosterone, tuttavia, è controllato principalmente da un enzima (UGT2B17), che è prodotto da un gene specifico. Variazioni comuni a questo gene possono dar luogo a  risultati molto diversi dei test, anche quando è stata presa la stessa dose di testosterone. Lo studio della Shulze ha preso in esame un campione di 145 persone, poi ridotto a 55: soggetti nei quali l’enzima era del tutto assente, altri in cui era presente in modo periodico (cioè soggetto a creazione e successiva eliminazione naturale) ed altri in cui era sempre presente. Dalla osservazione è emerso come questo enzima è in grado di alterare i test, motivo per cui il suggerimento della ricerca è quello di creare livelli da considerarsi “doping” personalizzati, a seconda che questo enzima sia presente o meno nell’organismo dell’atleta.

Qui torniamo al punto di partenza. Chi fa i test impiega anni per verificarli. Chi lavora invece per eludere i test dispone di risorse in laboratorio che non si fanno scrupoli di eludere la legge, e, soprattutto, di tutelare la salute degli atleti per ottenere risultati di eccellenza. Da questo pantano non si esce senza una rivoluzione etica, che passi, essenzialmente, da una gestione economica dello sport che sia più equa, perché il doping (e il ciclismo ce lo ha dimostrato) non è praticato solo da chi vince, ma anche da chi vuole solo assicurarsi una carriera per qualche anno.

Alberto Maiale

Recent Posts

Internazionali d’Italia: luci e ombre per il tennis azzurro. Cocciaretto brilla, Sonego sprofonda

Agli Internazionali BNL d’Italia 2025, il pubblico del Foro Italico ha vissuto una giornata dai…

4 ore fa

Le origini degli Internazionali BNL d’Italia

Il torneo di tennis italiano più importante, giocato sulla terra battuta, del quale quest’anno si…

4 ore fa

Sara Errani si arrende a Naomi Osaka e dice addio per sempre a Roma in singolare

A 38 anni l’azzurra saluta il singolare con una sconfitta agli Internazionali d’Italia: “Il corpo…

9 ore fa

Fognini saluta Roma: “Questi sono i miei ultimi Internazionali, è giusto lasciare spazio ai giovani”

Fognini annuncia il ritiro dagli Internazionali d’Italia 2025. Il tennista ligure saluta Roma e il…

9 ore fa

“Il mio match per la vita”: Tathiana Garbin si racconta tra coraggio, fragilità e rinascita

Una storia che va oltre il tennis Sul palcoscenico degli Internazionali BNL d’Italia, tra match…

16 ore fa

Pedone incanta ma cede a Sun: a Roma sfuma il sogno del derby con Paolini

Sul suggestivo palcoscenico del Campo Pietrangeli, uno dei più iconici del Foro Italico, Giorgia Pedone…

1 giorno fa