Novak Djokovic fa marcia indietro dopo le dichiarazioni della scorsa Domenica, riguardo lāacceso dibattito di questi giorni sui montepremi di uomini e donne paritari. Lāargomento domina le pagine dei siti sportivi e non fin da quando il direttore Ā del BNP Paribas Open di Indian Wells Raymon Moore ha pronunciato lāormai celebre frase: āLe tenniste dovrebbero inginocchiarsi e ringraziare Dio ogni giorno perchĆ© sono nati Roger Federer e Rafael Nadalā.
Successivamente Moore si ĆØ scusato e ha rassegnato le dimissioni, mentre Djokovic ha tentato di limitare i danni dopo avere affermato che āle statistiche mostrano che il tennis maschile ha più spettatori di quello femminile, e questo ĆØ forse uno dei motivi per cui dovremmo guadagnare di piùā.
Serena Williams, che ĆØ stata sconfitta in finale proprio ad Indian Wells, ha contestato le dichiarazioni di Moore e di Nole, e ancheĀ il numero uno britannico si ĆØ espresso a favore della paritĆ dei montepremi.
Djokovic però si ĆØ scusato sulla sua pagina Facebook e ha ribadito il suo pentimento in una conferenza stampa di ieri al Miami Open. āHo appena parlato con Billie Jean King sulle possibilitĆ che hanno i tennisti e sulle influenze che possiamo avere sugli altri aspetti della vitaā, ha detto.
āAndy (Murray) mi ha mandato un messaggio, abbiamo parlato molto apertamente e francamente. Poi ho scritto a Serena, Caroline Wozniacki e altre, volevo solo che capissero che non avevo alcuna intenzione di offendere qualcuno. Non faccio alcuna differenza tra i generi, e sono per lāuguaglianza nello sport e nonā.
āMi dispiace molto se, in qualche modo, ho urtato le mie colleghe. Ho un ottimo rapporto con loro e grande rispettoā. Ha poi aggiunto: āSono rimasto colpito dallāeffetto che questa storia ha avuto nei media. CāĆØ molta attenzione su ciò che dico e voglio ripetere che non cāera alcuna cattiva intenzioneā. Il serbo ha infine preso le distanze dalle affermazioni di Moore: āQuello che ha detto era inadeguato, e probabilmente le persone hanno pensato Ā che io fossi dāaccordo con luiā.