Perchè Federer e Nadal non hanno ispirato bambini e ragazzi in patria?

Federer e Nadal hanno ispirato un sacco di bambini e ragazzi intorno al mondo, imprimendo il sogno di diventare aspiranti professionisti che cercano di inseguire le loro orme. Quasi ovunque, tranne che in patria.
Eroi nazionali come Borg in Svezia e Becker in Germania hanno tradizionalmente motivato un’onda di nuove leve provenienti dai loro paesi nativi, ma in questa generazione, Federer e Nadal non sono riusciti a far emergere nuove stelle da Svizzera e Spagna rispettivamente.
Tra il trentatreenne Federer e il trentenne Wawrinka, la Svizzera vanta due giocatori nella top 10 mondiale, tuttavia non ha nessun altro portabandiera nella top 200.
Ma Federer, che è al top da almeno 12 anni, ha comunque avuto degli estimatori che hanno cercato di emularlo come stile e talento, come ad esempio il bulgaro Dimitrov o il belga Goffin, entrambi suoi fan che hanno dimostrato di poter essere, in qualche modo il prossimo futuro del tennis mondiale. Tuttavia, nessuna star sta uscendo dalla Svizzera, visto che i tennisti più giovani nella top 300 sono Laaksonen, ventitreenne numero 289 e il ventisettenne Marti, numero 295.

Federer non è sicuro del perchè i suoi successi e la sua popolarità non ha giovato alla Svizzera, ma trova una semplice spiegazione, dicendo che la sua nazione non fa del tennis il suo sport primario e che ci sono dei giovani forti che praticano altri sport. Anche se il tennis, grazie a lui, ha avuto un’esplosione di popolarità nella sua nazione, non ha avuto lo stesso richiamo generazionale come era successo con Becker e Graf in Germania.
“Noi abbiamo Stan. Intendo dire che è più giovane di me”, il vincitore di 17 grand slam ha semi-scherzato parlando ai giornalisti di Wimbledon.

“Noi abbiamo le Alpi, e chiaramente i nostri sport primari sono lo sci, l’hockey su ghiaccio e altri sport invernali. Anche il calcio è molto seguito.Penso che forse quello che hanno fatto Boris e Steffi durante la loro carriera, a livello di risonanza patriottica, non sarà possibile fino a quel punto in nessun caso in Svizzera.”

Federer ci ha messo molto tempo per diventare un simbolo in patria. Ha raggiunto quel livello solo quando, nel 2005, ha raggiunto i pieni giri nella sua favolosa carriera, quando aveva già in mano 6 slam, con 3 Wimbledon consecutivi in bacheca.
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“Ad essere onesti, è molto difficile cercare l’attenzione di tutti in Svizzera. Per tante persone non ero nessuno, nonostante avevo già vinto degli slam e raggiunto la posizione numero uno nel circuito, nessuno aveva realizzato che stavo facendo silenziosamente qualcosa di incredibile” ha detto.

La dimostrazione del divario tra i due top ten e gli altri è venuto fuori nel primo round della coppa Davis di quest’anno. Federer e Stan hanno deciso di non scendere in campo dopo la vittoria della passata stagione e complice anche l’infortunio del numero tre svizzero Chiudinelli, la svizzera ha dovuto per forza di cose schierare Laaksonen e il già ritirato Lammer per potersi perlomeno presentare in campo. Ovviamente il risultato fu una sonora sconfitta per mano del Belgio.

Questa mancanza di giocatori giovani e forti non è passata inosservata a Stan, che ha detto che tutti si accorgono di questi problemi, ma che finora non è stato facile trovare dei sostituti per quando lui e Roger si ritireranno.

Renè Stammback, il capo della Federazione Nazionale di tennis in Svizzera, suggerisce che “l’effetto Federer” potrebbe essere solamente ritardato. “Si, abbiamo un grande buco tra i 18 e i 24 anni, questo è vero” ha detto a ESPN.com. “Invece abbiamo due bravi ragazzi tra i 16 e i 17 anni.”

Anche Federer è arrivato a far parte dello sviluppo del tennis giovanile in Svizzera, finanziando con i suoi fondi e la sua popolarità delle infrastrutture all’avanguardia e uno staff davvero qualificato, come l’ex allenatore della Graf, Hainz Gunthardt e Lammer. “Ci piacerebbe, ovviamente, avere una base di giocatori più ampia che entrano nell’ATP”, ha detto Federer a Wimbledon. “Credo che la fondazione stia facendo un buon lavoro e spero che parecchi giocatori ci daranno la loro fiducia magari nei prossimi 10 anni.”
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L’atmosfera è ancora più malandata in Spagna, che è una nazione abituata ad avere giocatori importanti fin al 1990. Il paese ha comunque due giocatori nella top 10, come la Svizzera, e 12 nella top 100, più di qualsiasi altra nazione al mondo. Il problema è che più della metà di quei giocatori sono sulla soglia dei 30 anni. Nadal, a 29 anni, è il secondo giocatore spagnolo della top 50 in questo momento. L’unico giocatore spagnolo sotto i 27 anni nella top 100 è Pablo Carreno Busta, che di anni ne ha 23.

“20 anni fa c’erano un sacco di giocatori spagnoli”, ha detto Carreno Busta a ESPN.com. “Ora sono io il giovane. Non so il perchè”.

Un luccichio nei suoi occhi si è notato quando gli è stato chiesto se si sente pronto per essere il portabandiera della Spagna quando i top player spagnoli si ritireranno. “Credo sarà difficile per me ripercorrere i risultati di Rafa e di David, è una grande responsabilità, ma farò del mio meglio”.

Potrebbe non passare molto tempo da questa scena, perchè comunque, i giocatori che hanno scritto la storia recente del tennis spagnolo, con cinque vittorie in Coppa Davis, come Rafa, David, Feliciano, e Fernando sono comunque nel viale del tramonto delle loro carriere.

“Questo fattore dovrebbe far pensare molto, ed è vero che non ci sono parecchi giocatori in arrivo per fare il cambio di generazione”, ha detto Lopez sempre a ESPN.com “Credo che la federazione debba lavorare molto per avere successo nel futuro”. Per quanto riguarda il futuro, Lopez dice che avranno dei giocatori nella top 40, top 50, ma non avranno tanti giocatori in top 100 come adesso, e nessuno sarà in top 10.

Nadal, uno dei pochi che sono rimasti a casa a Maiorca anzi che andare in un’accademia per proseguire la carriera, ha recentemente criticato il processo di sviluppo della federazione.
“The Royal Spanish Tennis Federation non ha aiutato un sacco di giovani giocatori” ha detto ai giornalisti del Roland Garros. “E non solo i giovani, ma anche noi professionisti non siamo sostenuti in alcuno modo dalla federazione”.

“Quando ho partecipato di Wimbledon Juniores, ho dovuto pagarmi il viaggio e l’hotel da solo e ho preferito stare con il mio coach, mentre invece la federazione ha pagato tutto ai giocatori che si era coccolata fin da subito. Questo è un procedimento che non funziona bene per niente”.
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Per Carreno Busta, invece, la federazione apporta qualcosa di positivo e pensa che altri giocatori abbiano la sua stessa idea.

“Nella mia esperienza ho avuto tanto supporto dalla federazione spagnola. Ho passato 5-6 anni allenandomi con loro e devo ringraziare loro per essere qui, visto che mi hanno pagato e aiutato durante quegli anni” ha detto, aggiungendo come tanti altri juniors siano stati aiutati anche se non hanno mai raggiunto la top 200.

“Noi abbiamo parecchi problemi, ma in cinque, dieci anni, penso sarà possibile avere un giocatore spagnolo di alto livello ancora una volta”.

Fonte: http://espn.go.com/tennis/story/_/id/13300126/tennis-why-roger-federer-rafael-nadal-not-sparked-tennis-trends-home

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