Prove generali per il tennis del futuro

TENNIS – Lo scorso mese di Gennaio, Roger Federer e Lleyton Hewitt disputarono un’esibizione considerata “la partita del futuro”, un incontro con varie regole rivoluzionarie che hanno suscitato varie reazioni. Il match si è disputato sui cinque set, con la differenza rispetto all’attuale regolamento ATP che vede scendere a 4 il numero di games necessari per la conquista di ogni singola partita. L’obiettivo è quello di rendere più emozionante l’inizio del set, accorciare la durata delle partite, attrarre sempre più pubblico e favorire le trasmissioni televisive, motivi per i quali sono state altre testate novità come il rendere valido il net sul servizio ed il “killer point”, già visto nel doppio, sul 40 pari.

In un articolo di Tom Perrotta sul Wall Street Journal, si legge che in questo momento di massimo splendore nel tennis, dove nel maschile abbiamo i fab four e nel femminile Serena Williams che cerca di battere tutti i record possibili, c’è grande preoccupazione per il tennis che sarà negli anni a venire dato che non sembrano esserci all’orizzonte campioni della stessa caratura. Secondo Craig Tigley, massimo responsabile della federtennis australiana, nei match che seguono l’attuale regolamento posto in essere dalle federazioni professionistiche ci sono dei tempi morti che distolgono l’interesse dei tifosi. Per Chris Widmaier, portavoce della USTA, il ritmo di gioco è un qualcosa che si può sempre migliorare e il lavoro della stessa federazione statunitense sta mirando a trovare delle soluzioni idonee al riguardo.

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Uno dei cambiamenti che potrebbero uscire dai vertici USTA è quello di permettere ai tifosi di muoversi nello stadio non solo durante i cambi di campo, offrendo servizi per quanto riguarda cibo e bevande durante il match.

Chris Kermode, presidente della ATP, vede positivamente il rendere valido il net durante il servizio per far si che si riduca la durata della partita. Prima di mettere in pratica tali cambiamenti, tuttavia, sarà necessario testarli ad un livello inferiore o in eventi che esterni ai circuiti maggiori. Il tennis non ha avuto modifiche da quando è stato creato, fatta eccezione per l’inserimento del tie break.

I punti di vista sull’argomento sono noti e piuttosto differenti: da una parte ci sono i cosiddetti “conservatori”, che vogliono mantenere lo status quo credendo nella tradizione di questo sport che è quello che ha subito da sempre meno modifiche, dall’altro lato invece abbiamo coloro che credono che velocizzare i tempi delle partite potrebbe far avvicinare nuovi tifosi al nostro sport aumentando il bacino d’utenza del tennis.

Tra i giocatori sono stati riscontrati diversi pareri: secondo Raonic il tennis non dovrebbe cambiare nulla visto che, a detta sua, è uno sport meraviglioso così com’è. Secondo i gemelli Bryan, invece, andrebbe immesso subito il punto decisivo sul 40 pari eliminando definitivamente i vantaggi.

E’ proprio il presidente della ATP Kermode che sembra avere per le mani un esperimento rivoluzionario per il prossimo anno: un torneo che non porti punti ma premi in denaro con i migliori tennisti fino ai 21 anni,i quali potrebbero cimentarsi con le nuove regole come sperimentazione per cercare di vedere se tali cambiamenti epocali sarebbero realmente in grado di portare nuova linfa al tennis.

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