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Bertolucci difende Sinner: “C’è chi scende dal carro? Meglio, c’è più spazio”

La finale di Roma riaccende il duello Sinner-Alcaraz e le polemiche tra i tifosi

Non è bastata una cavalcata trionfale fino alla finale degli Internazionali BNL d’Italia per mettere tutti d’accordo. La sconfitta di Jannik Sinner contro un ispiratissimo Carlos Alcaraz ha scatenato critiche, dubbi e analisi frettolose, subito zittite da Paolo Bertolucci, che ha difeso il campione altoatesino con parole nette e senza fronzoli.

“Sinner in finale? Mezzo miracolo dopo lo stop”

Durante il podcast La telefonata, condotto insieme ad Adriano Panatta, l’ex tennista e commentatore Sky si è scagliato contro i tifosi occasionali, quelli che celebrano solo le vittorie e abbandonano alla prima battuta d’arresto: “C’è un sacco di gente che frequenta lo sport italiano che stamattina è scesa dal carro… ma è meglio così: si sta più larghi”, ha dichiarato con sarcasmo, difendendo con decisione il cammino di Sinner nonostante il ko.

Bertolucci ha ricordato che il ritorno di Jannik dopo l’infortunio era tutt’altro che scontato: “Arrivare in finale a Roma è già stato un mezzo miracolo”. Un traguardo importante, quindi, che testimonia la sua resilienza e determinazione.

Alcaraz imprendibile, ma nessun dramma

Il match è stato dominato da Carlos Alcaraz, che ha mostrato sprazzi del miglior tennis da Wimbledon 2024 a oggi. “Ha giocato la sua miglior partita da quasi un anno”, ha sottolineato Bertolucci, riconoscendo la meritata vittoria dello spagnolo. Non solo potenza sul dritto, ma anche un rovescio preciso e solido che ha lasciato poche possibilità a Sinner.

Il duello tra i due giovani campioni si conferma l’asse centrale del tennis contemporaneo. Per Bertolucci, infatti, “il vero problema del circuito è che per ora non ci sono intrusi nel duopolio”, sottolineando quanto la distanza tra Alcaraz e Sinner rispetto al resto del circuito sia “troppo ampia”. Una constatazione che apre una riflessione sul futuro: se non succede qualcosa di straordinario, “abbiamo già i nomi dei due finalisti al Roland Garros”.

Panatta analizza il crollo tecnico di Sinner

Adriano Panatta, invece, ha preferito soffermarsi sull’aspetto tecnico e sull’andamento della partita. Secondo lui, il primo set è stato contraddistinto da “molta tensione”, che ha impedito a entrambi i giocatori di esprimere il proprio miglior tennis. Ma è nel secondo set che Sinner ha deluso: “Una volée di dritto in rete che neanche un amatore avrebbe sbagliato”, ha commentato stupito Panatta, riferendosi a un errore emblematico che ha segnato il momento di crisi.

L’ex campione romano ha anche evidenziato le difficoltà di Jannik sulla terra rossa: “Sul rosso la palla la devi cercare, sul cemento viene da te. Quindi Sinner sul rosso fa più difficoltà”. Un limite che, secondo Panatta, si è manifestato chiaramente nella seconda parte della partita, quando Alcaraz ha preso il controllo con più fluidità e sicurezza.

Una rivalità destinata a segnare un’epoca

Nonostante la sconfitta, la finale di Roma ha confermato che la rivalità tra Sinner e Alcaraz è ormai il cuore pulsante del tennis mondiale. Due talenti diversi, ma complementari, che alzano costantemente l’asticella e accendono il pubblico con match intensi e ricchi di pathos. La delusione per la sconfitta è comprensibile, ma, come ha ribadito Bertolucci, “nessun dramma: per ora il tennis mondiale è nelle loro mani”.

Chi pensava che Roma potesse ridimensionare Sinner dovrà ricredersi: il ragazzo c’è, lotta e continua a crescere. E chi non ci crede più, per usare le parole di Bertolucci, può anche scendere dal carro. Perché Jannik non si ferma.

Redazione Tennis Circus

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